Il 26 giugno scorso, Breguet ha presentato il nuovo Classique Tourbillon Sidéral 7255. Non un giorno qualsiasi, ma il 224° anniversario del brevetto del “regolatore a tourbillon”, depositato da Abraham-Louis Breguet proprio il 26 giugno 1801 (o meglio il 7 Messidoro dell’anno IX, secondo il calendario repubblicano allora in vigore). E non un orologio qualsiasi, ma il quarto esemplare lanciato dalla Maison per celebrare il 250° anniversario dalla fondazione – dopo il Type XX Chronograph 2075, il Tradition Seconde Rétrograde 7035 e il Classique Souscription (qui elencati a ritroso, dal più recente in poi).
Quindi ecco arrivato il tanto atteso tourbillon – quello che tutti si aspettavano, su cui tutti favoleggiavano. Anche se è probabile che non sarà l’unico in quest’anno di celebrazioni… Ma, al di là delle scommesse sul futuro, il nuovo Classique Tourbillon Sidéral colpisce per come è stato sviluppato. Non solo – secondo me – in modo superiore alle aspettative, ma diverso da qualsiasi altro tourbillon prodotto finora da Breguet. Spiazzante, direi, senza accezioni negative. Perché è un tourbillon volante, misterioso e siderale, appunto. Cerchiamo di capire cosa vuol dire tutto questo.
Il tourbillon…
Cosa sia un tourbillon lo sanno tutti, ma vale sempre la pena ricordare con parole semplici di cosa si tratta. In pratica è un dispositivo inventato per compensare gli errori e le fluttuazioni di funzionamento di un orologio. Provocati dalla forza di gravità che esercita influssi negativi sul bilanciere, ne compromettono la regolarità di marcia. Discorso valido soprattutto per gli esemplari da tasca, generalmente posti in posizione verticale. Il problema sta nella messa a punto e nella perfetta equilibratura del tourbillon, che fa lievitare i costi di realizzazione.
Inventato proprio da Abraham-Louis Breguet, al cui nome resta indissolubilmente legato, il tourbillon consiste nel montare l’organo regolatore (intero scappamento più sistema bilanciere/spirale) in una piattaforma mobile, chiamata “gabbia” in gergo tecnico, che compie una completa rotazione su sé stessa in un determinato periodo di tempo (di solito un minuto, ma anche di più). Gli errori, che si riproducono regolarmente in modo ciclico, si annullano l’un l’altro a ogni rotazione completa. Gli orologi con tourbillon quindi sono teoricamente più precisi.
…volante
Chi ci segue costantemente dovrebbe sapere anche cos’è un tourbillon volante. Un’invenzione che non risale ad Abraham-Louis Breguet ma è molto più recente: è stata ideata poco più di un secolo fa, nel 1920, dall’orologiaio tedesco Alfred Helwig, docente della scuola di orologeria di Glashütte. In pratica è un’evoluzione del tourbillon, da cui si differenzia perché ha la gabbia fissata solo alla base, sulla platina.
Privo del ponte superiore, permette la visione completa del moto rotatorio del tourbillon stesso, che sembra quasi librarsi nell’aria – da qui l’aggettivo volante. In questo modo, però, la costruzione del tourbillon (già di suo difficile da realizzare) si fa ancora più complessa, perché pone problemi di bilanciamento e di “costituzione” della gabbia stessa, che deve essere comunque robusta, leggera e finemente regolabile. Insomma, un virtuosismo dal mero scopo estetico.
…misterioso e siderale
In orologeria si chiamano misteriosi quegli esemplari in cui alcuni componenti “strategici” rimangono invisibili, così che non si capisca – anzi sembri proprio inspiegabile – come il moto del calibro possa essere trasmetto agli organi in questione. Celebri, per esempio, le pendulette mystérieuse di Cartier in cui le lancette sembrano fluttuare nel vuoto – mentre in realtà sono fissate a un disco in cristallo di rocca, a sua volta collegato al movimento posto nella base, tramite un asse verticale.
Nel Classique Tourbillon Sidéral 7255 di Breguet, invece, a essere misterioso è il tourbillon. Nel senso che il ponte della gabbia del tourbillon, così come la base su cui è fissata, sono in vetro zaffiro, reso ancora più invisibile da un rivestimento di superficie. E, poiché il punto di contatto con il treno del tempo è sfalsato rispetto all’apertura del tourbillon e rimane nascosto dal quadrante, l’effetto di sospensione nel nulla risulta ancora più riuscito.
L’ultimo aggettivo, quel siderale che appare anche nel nome, richiama invece un contesto astronomico evocato anche dallo splendido quadrante in smalto avventurina – di cui parleremo poi. In realtà, come spiega la letteratura ufficiale, il rimando agli astri ha anche un valore semantico. In francese, tourbillon vuol dire turbine, vortice. Fu Blaise Pascal – il grande filosofo/matematico vissuto fra il 1623 e il 1662 – a definirlo “sistema materiale animato da un moto rotatorio”. Da qui, per estensione, il concetto passa ai sistemi planetari e quindi all’intera astronomia.
L’estetica del Classique Tourbillon Sidéral 7255
Bene. Fatte le indispensabili spiegazioni, passo finalmente alla descrizione dell’orologio. Il Classique Tourbillon Sidéral 7255 ha la cassa di 38 mm di diametro realizzata, come quella degli altri esemplari dell’anniversario, in oro Breguet. Una lega – ne abbiamo scritto più volte – composta al 75% da oro e per l’altro 25% da argento, rame e palladio. Più calda dell’oro giallo ma più delicata (dal punto di vista cromatico) dell’oro rosso, prende ispirazione dal colore del metallo prezioso utilizzato proprio all’epoca di Abraham-Louis Breguet. Ed è quindi un ulteriore omaggio all’epoca di fondazione della Casa.
Ma quello che colpisce esteticamente è il quadrante, un frammento di cielo notturno riprodotto con l’antica tecnica dello smalto Grand Feu. Quindi, anche se in apparenza sembra una lastra di pietra avventurina (una varietà di quarzo ricca di inclusioni di mica), in realtà è un disco fatto sempre di oro Breguet e rivestito di vetro. Il vetro avventurina, secondo la leggenda, prende nome dalla casualità dell’invenzione, capitata “per ventura“. Si racconta, infatti, che nella Venezia del XVII secolo un vetraio di Murano fece cadere per errore nella pasta vitra in lavorazione delle pagliuzze di rame, scarti di limatura. E il risultato fu proprio un tipo di vetro simile alla volta celeste trapunta di stelle.
Il quadrante in smalto avventurina
Nel caso del quadrante del Classique Tradition Sidéral 7255, il vetro avventurina è utilizzato come smalto, con un processo artigianale lungo e laborioso che prevede numerosi passaggi. Prima il vetro deve essere ridotto in polvere – ma la polvere deve essere composta da grandi più grandi del solito. Dopo di che la polvere è miscelata con acqua fino a diventare pasta, che viene stesa a mano sulla base metallica, con un pennellino.
Poi il quadrante subisce un primo passaggio in forno, a una temperatura superiore a 800°C. E l’operazione è ripetuta fino a cinque volte, per ottenere l’intensità cromatica desiderata. Ma ogni volta è rischiosa, perché la cottura dello smalto non è mai scontata e il risultato finale è sempre un’incognita. Se qualcosa va storto, l’intero lavoro è vanificato: il quadrante va gettato via e si deve ricominciare tutto daccapo.
Il Calibro 187M1
Per passare alla meccanica, il Classique Tradition Sidéral 7255 monta un movimento che prende ispirazione da quello montato nel primo orologio da polso con tourbillon realizzato da Breguet nel 1988, il Classique 3350. Stessa carica manuale, stessa architettura “a pieno ponte”, stesso metodo di decorazione artigianale. Il nuovo Calibro 187M1, mostrato attraverso il grande oblò in vetro zaffiro sul fondello, rivela però il diverso guillochage, che qui è il motivo Quai de l’Horloge, inventato appositamente per l’anniversario. Da notare sul retro l’apertura del tourbillon: perché anche qui il vetro zaffiro che circonda la base in oro – anch’essa guilloché – fa sì che davvero il dispositivo sembri sospeso nel vuoto…
Merita un cenno anche l’architettura del movimento, interamente incentrata sul tourbillon, messo in risalto anche dalla posizione sopraelevata. Il tourbillon appare infatti sollevato rispetto alla platina: sporge da quest’ultima di 2,2 mm e di 0,9 mm dal quadrante. Lo spessore del tourbillon raggiunge i 7 mm e definisce il volume dell’intero movimento. E quindi lo spessore della cassa, che è di 10,2 mm.
Elenco le principali caratteristiche meccaniche nelle didascalie. Vale la pena però citare almeno due dati. La frequenza “lenta” e costante del bilanciere: 18.000 alternanze orarie, che richiamano gli orologi da tasca d’antan. E la spirale in Nivachron™: brevettata, antimagnetica, colorata di blu così da spiccare maggiormente all’interno del bilanciere.
Conclusioni
Le cose da dire sul Classique Tourbillon Sidéral 7255 sarebbero ancora parecchie, ma mi fermo qui con le ultime informazioni necessarie. La complessità di costruzione del movimento e le difficoltà di fabbricazione del quadrante portano necessariamente la Maison a produrre pochi esemplari: solo 50, per l’intera distribuzione mondiale. Oltre che dal numero ridotto, l’esclusività è sottolineata dal prezzo: 225.900 euro.
Ci troviamo di fronte a uno di quegli orologi che meriterebbero davvero di essere visti dal vivo: ammirato, toccato e provato, proprio per capire cos’è l’alta orologeria. Ma la tiratura limitata impedisce di farlo: in ciascuna boutique della Casa, a livello globale, arriveranno prossimamente pochi, pochissimi pezzi. Ciò non toglie che i fortunati italiani interessati all’acquisto possano comunque rivolgersi alla boutique di via Montenapoleone 19, a Milano. A noi comuni mortali non resta che visitare il sito ufficiale. E rosicare…