Ancora sull’inaugurazione della boutique aperta a Roma dalla maison ginevrina in collaborazione con la storica azienda romana. Il nostro inviato Paolo De Vecchi ci racconta l’esclusiva serata a Villa Giulia
Le cronache di PDV – Percorsi Di Viaggio XIV
L’occasione è stata l’apertura ufficiale della prima boutique Patek Philippe nella Città eterna, in collaborazione con Hausmann & Co., la storica orologeria che ha aperto i battenti nel lontano 1794. Un nome d’origine germanica, ma perfettamente radicato nel contesto romano, come ci tengono a sottolineare Francesco Hausmann e Benedetto Mauro, co-amministratori delegati di un’azienda che oggi conta ben quattro punti vendita (i negozi di Via del Corso e del Babuino e la boutique Patek Philippe di Via dei Condotti adiacente a quella Rolex).
Raccontano che tutto ebbe inizio grazie all’intraprendenza di Giovanni Ricci e del figlio Innocenzo, molto introdotti nell’alto clero e nell’aristocrazia. Clienti ideali per gli strumenti del tempo di quell’epoca, che facevano parte dei lussuosi arredamenti delle residenze di nobili, ambasciatori, prelati e persino pontefici. Veri e propri pezzi unici che segnavano l’ora con complessi meccanismi, frutto dei più svariati mestieri d’arte, oltre che d’ampie conoscenze di matematica e fisica.
A questo nobile e storico incipit, si sono poi aggiunte le relazioni con il mondo dello spettacolo, degli affari e della politica, che sono l’odierna evoluzione di quelle della Roma dei secoli scorsi. Con in più la spinta modernista, sia a livello di mentalità che d’iniziative, perseguita dagli eredi dei fondatori, gli attuali co-titolari. Che amano raccontare con passione questa loro storia, ben più interessante, articolata e ricca d’aneddoti di quanto possa sembrare da queste righe.
Una storia che porta dritta a incrociare – come fosse già scritto, un fatto ineluttabile, più che cercato e voluto – le vicende di un’altra blasonata realtà dell’orologeria antica e contemporanea. Quelle della manifattura Patek Philippe, fondata nel 1839 a Ginevra. E ritenuta da appassionati, collezionisti e addetti ai lavori la più aristocratica maison di alta orologeria al mondo, con una produzione basata sull’eccellenza meccanica e la classicità estetica.
L’incontro che ha portato all’apertura della boutique è dunque avvenuto su un terreno del tutto naturale, basato su tradizioni e qualità condivise. Cui si aggiunge il fatto d’avere una gestione ancora di carattere famigliare. E non è cosa da poco, in un mondo sempre più globalizzato e dominato dai grandi gruppi finanziari e industriali – come ha avuto modo di precisare in conferenza stampa Thierry Stern, Presidente di Patek Philippe e a sua volta terza generazione del fondatore.
Si è infine svolta, nel pomeriggio del 16 settembre, la cerimonia dell’apertura ufficiale al numero civico 28 di via dei Condotti; presenti i ruoli più alti in grado della Manifattura ginevrina e dell’orologeria romana, di fronte a gruppo selezionato di giornalisti di settore. In cui è stata anche presentata una collezione realizzata da Patek Philippe espressamente per l’occasione. Disponibile solo in boutique, oltre a celebrare l’evento, sottolinea il fatto che nel 2019 ricorre il memorabile 225° anno di fondazione di Hausmann & Co.
Si tratta di 2 esemplari unici con vedute di Roma in smalto, e 2 collezioni limitate e personalizzate su base Calatrava e Ore del Mondo rispettivamente di 100 e 25 pezzi. Brillante idea di Benedetto Mauro, quell’insieme numerico, pronunciato per esteso, riprende appunto la data dell’anniversario di nascita della ditta capitolina. Provare per credere.
Ma a Roma con la mondanità non si scherza. Ed ecco che ai momenti dell’impegno lavorativo sono felicemente seguiti quelli di una festosa e rilassata serata; in una cornice di rara suggestione – quella del Ninfeo di Villa Giulia – come solo la Città Eterna può offrire. Pochi, ma eccellenti, gli ingredienti. Le musiche di Vivaldi, Bach e Debussy, eseguite dagli studenti del Conservatorio di Santa Cecilia; una coreografia che, su quelle note soffuse, ha portato in scena varie allegorie del Tempo; cena firmata dallo chef stellato Heinz Beck. E, ancora, il mondo dello spettacolo rappresentato da Carlo Verdone; mentre quello della politica dal neocommissario agli Affari economici e finanziari dell’Unione Europea Paolo Gentiloni.
Circa 200 gli ospiti, tra cui Gianni e Maddalena Letta, Aura e Allegra Caltagirone, tutti a gustare fin verso la mezzanotte ottimi vini; che hanno accompagnato gamberi rossi marinati, gnocchetti di zita cacio e pepe, vitello ripieno di cipolla brasata e per finire sfera ghiacciata ai frutti rossi con lamponi cristallizzati. Svelati con proiezioni sui muri del Ninfeo anche i soggetti degli orologi. In particolare quelli che più incuriosivano, i due pezzi unici: le vedute di Piazza di Spagna e di Castel Sant’Angelo. Realizzate in smalto policromo con la tecnica cloisonné e Grand Feu, grande e inarrivabile specialità di Patek Philippe.