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Simona Zito: Chopard, i Millennials e la sostenibilità

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«Sono felice di poter dire che negli ultimi due anni abbiamo registrato un incremento della clientela nazionale di più del 40 per cento. Un risultato importante che cercheremo di migliorare ancora di più». Simona Zito, General manager di Chopard Italia, non ha ancora finito di festeggiare la fidelizzazione della clientela italiana, che guarda già al nuovo obiettivo per il prossimo futuro: riacquisire una clientela più giovane.

«Un target piuttosto difficile perché in costante mutazione. Un pubblico», spiega Simona Zito, «che non ha la “cultura” del gioiello e del manufatto di altissimo pregio come poteva essere per le generazioni passate. Un pubblico, però, estremamente sensibile e aggiornato su tematiche di sostenibilità, rispetto per l’ambiente, etica del lavoro. Lo testimoniano gli eventi di attualità degli ultimi mesi. Ecco perché un brand come Chopard, che ha fatto della sostenibilità ambientale e dell’eticità due pilastri della propria filosofia, ha tutte le carte in regola per divenire caro ai Millenials. Ed ecco perché ci stiamo attivando attraverso una serie di attività, oltre che attraverso prodotti più giusti per questo segmento».

La generazione Y (quella dei Millennials) ha in buona parte oltrepassato le convenzioni, gli ostacoli e tutte le questioni che riguardano le differenze di genere. Questi ragazzi, troppe volte accusati di essere superficiali, ignoranti e asociali, sanno in realtà guardare oltre. Che siano maschi o femmine non importa: non è questo a condizionarli quando prendono una strada professionale o acquistano un orologio. Aziende illuminate come Chopard lo hanno capito da tempo, e da tempo hanno abbattuto le differenze, nei management e nell’ideazione dei prodotti.

«Nel mondo dell’orologeria si sta assistendo ad una tendenza», spiega ancora Simona Zito, «che vede la realizzazione di orologi da uomo con misure più contenute, che piacciono molto anche al pubblico femminile. La donna che compra un orologio Chopard, però, ama i tratti distintivi che lo hanno caratterizzato da sempre: la raffinatezza e l’eleganza, innanzitutto. E poi la presenza dei famosi diamanti liberi tra i due vetri zaffiro, caratteristica peculiare delle collezioni più famose, dall’Happy Diamonds all’Happy Sport. Un’idea di orologio gioiello che si acquista anche per leggere l’ora ma soprattutto per la bellezza della creazione in sé. Quindi direi che per Chopard continuano ad essere molto importanti i tratti distintivi e le peculiarità di ciascun orologio, sia esso da uomo o da donna».

Giovane, bella, mamma di due ragazzine, Simona Zito ha scalato tutti i gradini della carriera all’interno di un’unica azienda, fino ad acquisire la guida della filiale italiana. «Valorizzare le risorse è una caratteristica delle poche aziende famigliari rimaste nel settore del lusso. Io ho avuto questa possibilità e quest’onore da una proprietà che ha creduto in me e ha creato il mio percorso; fino a darmi, nel 2015, appena aperta la sede di via de’ Tornabuoni a Firenze, la responsabilità della filiale italiana. È stata una grande opportunità. E l’azienda è per me una seconda famiglia».

Le difficoltà non sono mancate. «Ero una rarità. Quando ho intrapreso la carriera in Chopard (nel 1999, dopo la laurea in Scienze politiche), le donne non facevano parte del mondo dell’orologeria. Sebbene Chopard sia un brand molto femminile (nasciamo con l’orologio-gioiello Happy Diamonds), in passato mi ha sempre colpito essere l’unica donne nelle riunioni a Ginevra», ricorda. «Ma negli ultimi anni tutto è cambiato», sottolinea. «Ho tante colleghe e amiche che ricoprono ruoli manageriali in aziende orologiere. E nella nostra azienda, in particolare, abbiamo la fortuna di avere una famiglia proprietaria composta da un uomo, Karl-Friedrich, e una donna, Caroline Scheufele, che sta avendo un ruolo importante nella gestione aziendale».

Risultati tanti. Tutti raggiunti “lottando”. «Le donne devono sempre dimostrare qualcosa in più. Devono combattere per dimostrare le loro capacità: se sei professionale e rigida vieni considerata troppo severa e austera, se troppo tollerante allora sei debole. Per tutte le donne ai vertici», suggerisce Simona, «è importante mantenere un equilibrio tra fermezza e tolleranza».

Ma senza dubbio nelle filiali italiane delle case orologiere è in atto una piccola rivoluzione femminile. «Sono molti i settori prima a esclusivo dominio maschile che stanno assistendo a un’avanzata del genere femminile. Segno che la sensibilità e la forma mentis di noi donne a volte è la chiave del successo di una realtà. Penso che il mondo dell’alta orologeria sia uno di questi esempi: precisione, costanza, meticolosità e ingegno sono caratteristiche imprescindibili del settore. E anche qualità che si ritrovano nel Dna dell’universo femminile. Non sono femminista, però credo che noi donne abbiamo innata la capacità di dare priorità. E facciamo la differenza anche perché a precisione e attenzione aggiungiamo trasversalità e sensibilità».

Per una donna manager e mamma le mura domestiche sono un’ottima palestra. Simona Zito si è ben allenata “fronteggiando” l’adolescenza di due figlie femmine. «Diciamo che, sebbene sia un periodo particolare e delicato, c’è un aspetto assolutamente positivo. Le mie figlie stanno crescendo, sono più mature e consapevoli, ed è più semplice interagire con loro, spiegare il perché dei miei impegni lavorativi e delle mie assenze», dice.

Le ha cresciute coinvolgendole, comunicando loro la passione con cui svolge ogni giorno il proprio lavoro. «Cerco di far capire loro che, se nella vita ti impegni e ti dedichi con dedizione, ai tuoi obiettivi ci puoi arrivare. Adesso siamo più complici: amano che racconti loro i progetti e le iniziative della maison e questa complicità ci unisce di più. Insomma, il nostro universo femminile familiare è divenuto più forte… Povero mio marito, in totale minoranza».