È stato presentato subito dopo ferragosto, il Klepcys DICE di Cyrus Watches. Mentre tutti (o quasi) gli italiani erano in vacanza (me compreso). Ma non facciamoci ingannare dal momento del lancio: un po’ perché in Svizzera (come in quasi tutto il resto del mondo) in agosto si lavora normalmente. E un po’ perché il Klepcys Dice è un orologio che merita attenzione, così come merita attenzione il marchio che lo produce, Cyrus Watches.
La manifattura di Cyrus Watches si trova a Le Locle, a pochissimi metri da quella di Zenith. In un edificio che, fra l’altro, ha ospitato anche la Tesa SA, un’azienda (fondamentale, per l’orologeria) che produce strumenti di misura. Quelli da cui dipende la precisione al decimo di micron di molte parti degli orologi meccanici attuali. La sede legale di Cyrus Watches è invece a Ginevra, a Plan-les-Ouates. Pochi metri da Patek Philippe e Rolex.
Bene, mi dirai tu, e con ciò? Chi diavolo sono questi di Cyrus Watches e perché dovrei fidarmi di loro? Solo perché hanno vicini di casa importanti? No, ti rispondo. Piuttosto perché Cyrus Watches è una manifattura minuscola ma ben inserita – anche da un punto di vista logistico e geografico – nel cuore dell’orologeria svizzera. Ora ti spiego meglio chi è Cyrus Watches e perché puoi fidarti di loro.
Il manager di lungo corso
Si chiama Walter Ribaga e (come tanti, in orologeria) ha origini italiane. E doppia nazionalità. Ma quel che più conta è che ha passato molto tempo, a partire dagli anni Ottanta, in Swatch Group. L’ho conosciuto in Omega, ma poi l’ho incrociato anche in Zenith, in Movado, in TAG Heuer. E ha lavorato pure con Roger Dubuis, con Daniel Roth e così via… Da una quindicina d’anni è “specializzato” nel lancio e nella gestione di piccole marche artigianali. È Direttore Generale di Cyrus Watches dal 2017. Chi lo conosce considera Ribaga una garanzia: lavora solo per chi gli consente di creare successi tecnicamente ineccepibili.
Chi, come me, crede prima nelle persone e poi nel marchio, è molto attento a quel che fa. In pratica, se lo vedi mollare la “sua” creatura vuol dire che c’è qualcosa che non va. Di solito da un punto di vista finanziario, perché non sono poche le persone in grado di rendersi conto della reale entità degli investimenti necessari per creare un marchio d’orologeria. Investimenti dei quali difficilmente si comincerà a rientrare prima di cinque o sei anni. Nel caso di Cyrus Watches, però, la cosa non dovrebbe rivelarsi un problema: la famiglia proprietaria del marchio ha una lunga esperienza nel settore del lusso ed è quindi altamente improbabile che abbia fatto il classico passo più lungo della gamba.
Il tecnico visionario
Si chiama Jean-François Mojon e arriva all’orologeria relativamente tardi: non ostante la laurea in ingegneria meccanica e il padre orologiaio, inizia con l’elettronica. Poi la svolta alla IWC, nel 1995, dove partecipa allo sviluppo del Calibro 5000 (quello del “Portoghese”) e dove rimane per dieci anni. Gli anni della formazione orologiera, appunto.
Nel 2005, fonda una propria azienda, la Chronode, specializzata nella progettazione (ed eventualmente realizzazione) di movimenti originali, in piccolissima serie. Ha collaborato con MB&F, con Hermès, Hyt, Czapek & Cie, Harry Winston, Urban Jurgensen, De Grisogono, MCT e ovviamente Cyrus Watches, di cui è Direttore Tecnico. E lo è fin dall’inizio, da quel 2010 che, fra l’altro, lo vede premiato come miglior artigiano orologiaio indipendente.
Bello, mi dirai tu, ma quando mi dici dell’orologio? Ci arrivo, ti rispondo. Ma se non spiego prima chi sono le persone di Cyrus Watches come fai, come facciamo a fidarci? Ora sai che avere fiducia in questa marca non è un azzardo, ma una scelta ben mirata.
Klepcys DICE, il cronografo doppio
Chiariamo subito che l’acronimo DICE sta per Double Independent Chronograph Evolution. Il Klepcys DICE è quindi un cronografo doppio, nel senso che in un solo movimento (meccanico a carica automatica) sono compresi due cronografi monopulsante. Intendo dire due cronografi veri e propri, non uno sdoppiante – che per altro i tedeschi chiamano doppel chronograph. Ciascuno dei due cronografi può registrare tempi fino a 30 minuti in maniera del tutto indipendente, consentendo ad esempio di misurare due eventi paragonabili, ma che non iniziano contemporaneamente.
Da un punto di vista meccanico il Klepcys DICE colpisce subito per la costruzione “a 69”, a testa/piedi contrapposti – o come diavolo volete chiamarla. In pratica il cronografo rosso, come si vede nelle foto, legge la lancetta dello stesso colore su una scala – sempre rossa – con l’indice dei 60 secondi o dei 30 minuti in alto. Il cronografo blu fa il contrario: secondi e minuti si leggono in basso. Perché questa inconsueta disposizione? Beh, direi perché all’uso pratico si rivela più agevole. E soprattutto aiuta ed evitare confusione nella lettura dei tempi.
Ma credo c’entri molto anche la volontà di contenere i prezzi. Con una disposizione “testa a testa” ci sarebbero stati, oltre a problemi fisici di spazio, anche quelli derivanti dal realizzare elementi orientati a destra e altri orientati a sinistra. In questo modo, invece, Cyrus Watches è riuscita a contenere il numero di componenti diverse fra loro. E infatti il prezzo – 31mila euro per la versione con la cassa in titanio naturale, 32mila per quella in titanio annerito tramite un procedimento Dlc (Diamond Like Carbon) – pur essendo ovviamente elevato, non è poi spropositato. Specialmente tenendo conto che il Klepcys DICE è realizzato in due serie limitate (di diverso materiale, appunto) di 50 esemplari ciascuna.
Orologeria onesta
Cyrus Watches dichiara onestamente che l’idea deriva da un brevetto rilasciato all’orologiaio e gioielliere Arnold Frankfeld (aveva un negozio a New York, 209 Sixth Avenue, angolo 14th Street), il 14 ottobre 1873. Il brevetto decadde però pochi anni dopo (1890), sembra a causa dell’impossibilità di costruire un prototipo ben funzionante. I limiti della tecnologia dell’epoca. Però, se osservate il disegno originale del brevetto, vedrete che l’architettura del movimento è totalmente diversa, disposta com’è sui due lati della platina. E questo fa guadagnare mille punti, in credibilità e reputazione, a tutti i dirigenti di Cyrus Watches. Tanto di cappello.
Già. Il Cyrus Klepcys DICE avrebbe potuto ricalcare l’architettura del movimento così come disegnato a suo tempo da Frankfeld. Ma qui l’obiettivo era di mettere in vista l’intera parte cronografica direttamente sul quadrante. Una cosa non facile, che ha dovuto coinvolgere anche il treno del tempo, “nascosto” almeno in parte alla vista e realizzato con alcune ruote coassiali per motivi (ancora una volta) di spazio. Anche perché la cassa, impermeabile fino a 10 atmosfere, ha un diametro di 42 millimetri e uno spessore di 16,50. Misure tutt’altro che esagerate, tenendo anche conto che il movimento è a carica automatica e che una simile architettura richiede l’uso di due platine anziché una. Ma di questo – e di altre caratteristiche particolari del Klepcys DICE, torneremo a parlare con lo stesso Mojon, spero. Presto.