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HydroConquest XXII Commonwealth Games: la serie limitata di Longines

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Chi, come me, ama La Settimana Enigmistica conosce bene la rubrica di curiosità “Forse non tutti sanno che…”. Ebbene, forse non tutti sanno che esiste un evento multisportivo che si tiene ogni quattro anni e che è secondo solo alle Olimpiadi come numero di atleti e di Paesi partecipanti: i Giochi del Commonwealth. Di cui Longines è Partner e Cronometrista Ufficiale, e in quanto tale ha realizzato l’HydroConquest XXII Commonwealth Games.

Giochi del Commonwealth: what?

Aspettate, forse sono partito in tromba, meglio andare per gradi. E ricordare che, come recita Wikipedia, il Commonwealth delle nazioni o Commonwealth è “un’organizzazione intergovernativa di 54 Stati indipendenti, tutti accomunati (eccetto il Mozambico e il Ruanda) dalla passata appartenenza all’Impero britannico, del quale il Commonwealth è una sorta di sviluppo su base volontaria”.

I Giochi del Commonwealth riuniscono ogni quattro anni gli atleti appartenenti ai Paesi di questa entità post-coloniale. L’edizione numero 22 si svolgerà a Birmingham, in Inghilterra, dal 27 luglio al 7 agosto prossimi. Poter tenere il tempo delle diverse discipline è per Longines un bel colpo, ma non una novità: la Clessidra Alata ha già incrociato i destini degli sportivi di Sua Maestà Elisabetta II (Dio la conservi, ça va sans dire), nelle edizioni del 1962, 2014 e 2018.

E siccome l’appetito vien mangiando, nel 2020 il marchio ha sottoscritto un accordo con l’organizzazione dei Giochi per essere partner della manifestazione anche nelle edizioni 2022, 2026 e 2030. Insomma, con Omega alle Olimpiadi e Longines ai Giochi del Commonwealth Swatch Group ha fatto scopa, confermandosi leader mondiale nel cronometraggio sportivo.

Longines Hydroconquest, la scelta naturale

Una bella spinta alla visibilità del brand, che però da sola non basta. Perché se è vero che il logo e il nome di Longines saranno ovunque a Birmingham e in sovrimpressione sulle televisioni del mondo, la missione del marchio – oltre a cronometrare – è quella di vendere orologi. E così, un po’ come fa Omega con i Cinque Cerchi, Longines ha preparato un esemplare in versione celebrativa: l’HydroConquest XXII Commonwealth Games.

Perché proprio un HydroConquest? Risposta semplice: perché è la linea più sportiva del marchio, quella che per design e materiali meglio si adatta a uno stile di vita dinamico e attivo. Una collezione non ancora maggiorenne, perché nel 2022 celebra i 15 anni di vita. Quindici anni non particolarmente movimentati a dire il vero, perché Longines ha mantenuto una certa coerenza estetica rispetto al primo modello presentato nel 2007.

Fino al 2013 l’HydroConquest rimase quasi uguale a se stesso. In quell’anno Longines introdusse i dodici i numeri arabi sul quadrante al posto dei 6, 9 e 12, ripristinati poi nel 2015. Nel 2018 arrivò la ghiera in ceramica e gli indici a bastone furono soppiantati dai “pallettoni”. Negli anni anche le dimensioni della cassa mutarono, passando da 44 mm a 43, 41, 39, così come all’acciaio si affiancò la ceramica.

Anche sui movimenti dell’HydroConquest c’è stato parecchio… movimento. La serie originaria incassava il calibro Longines L633, derivato dall’ETA 2824 in versione elaboré; nel tempo si è passati al Longines L619 di derivazione ETA 2892-A2. Si è arrivati poi a grandi passi fino al calibro attuale, L888, di gran lunga uno dei movimenti più utilizzati dal marchio per gli automatici a tre lancette (l’HydroConquest è disponibile anche al quarzo). I cronografi incassano il calibro L688, la stessa famiglia di quello montato nel Longines Spirit.

HydroConquest XXII Commonwealth Games: l’orologio

Bene, bravo, bis. Ma ci vuoi parlare dell’orologio creato per i Giochi del Commonwealth? Senza perdere altro tempo, dico subito che si tratta di un HydroConquest nella sua espressione più pura. Cassa in acciaio da 41 mm, bracciale anch’esso in acciaio bello massiccio; impermeabilità a 30 bar come si conviene a un subacqueo di razza; quadrante nero con lavorazione soleil e sottigliezze stilistiche per le quali rimando alle didascalie.

Il riferimento ai Giochi è affidato ai tocchi cromatici (trovate anche qui i dettagli nelle didascalie) e al fondello, che reca il logo Birmingham 2022 inciso con la dicitura “Limited Edition – 1 out of 2022”. Perché, dimenticavo, Longines ha pensato a un’edizione limitata per questo orologio; una scelta non usuale per il marchio, che dimostra quanto orgoglio ha nello sposare questa partnership.

Giusto per riagganciarmi al discorso sui calibri che ho scritto poco sopra, anche l’HydroConquest XXII Commonwealth Games è mosso dal calibro automatico L888.5 di derivazione ETA, affidabile e infaticabile come un mulo degli Alpini. Affidabile perché la spirale in silicio gli garantisce un’elevata precisione e una maggiore durata nel tempo; infaticabile perché le 72 ore di riserva di carica sono un’ottima performance per uno sportivo con queste caratteristiche.

E il bello sta nel fatto che Longines è così sicura dell’affidabilità e delle prestazioni dell’orologio, da corredarlo con una garanzia di 5 anni. Che lo porta oltre la data della prossima edizione dei Giochi del Commonwealth, per i quali ci aspettiamo un’altra limited edition dedicata.

Per concludere

Insomma, c’è altro da dire su questo HydroConquest XXII Commonwealth Games? Ok, mancano il prezzo (1.810 euro) e la disponibilità (per ora si sa che sarà in vendita da marzo sull’e-commerce del marchio). Ma in più c’è da dire che Longines sta lavorando molto bene ormai da anni, utilizzando al massimo le potenzialità dell’economia di scala che le derivano dall’appartenenza a un colosso come Swatch Group.

Il tutto riuscendo a restare fedele a una storia ultracentenaria (quest’anno l’azienda compie 190 anni) senza snaturarla, senza svilirsi con costose ma vacue strategie di marketing, senza posizionarsi dove non le compete.

Sarà un caso se nel 2020, secondo le stime di LuxeConsult e Morgan Stanley, si è posizionata al quinto posto per fatturato tra i marchi di orologeria (1 milione e 145mila franchi) e al terzo per numero di pezzi venduti (circa 1,5 milioni)? Io credo di no. E voi?