Il bello di avere in collezione un classico è che ci si può sbizzarrire per renderlo sempre attuale. Prendete il Baume&Mercier Riviera. È come un bell’uomo di mezza età, che si tiene in forma cambiando look e mantenendosi giovanile senza scimmiottare i giovani. Mostrando gli anni che ha, sinonimo di esperienza e di vita vissuta, ma restando al passo con i tempi.
Fuori di metafora, significa che il nostro Baume&Mercier Riviera è capace di arricchirsi in termini di materiali, movimenti, complicazioni. Tutto mantenendo un’identità stilistica ben riconoscibile, figlia della sua storia.
Una storia iniziata 50 anni fa, nel 1973, dalla penna di Jean-Claude Gueit, uno dei più grandi designer di orologi: che inventò l’incastonatura “rainbow” per le pietre colorate, creò il Polo di Piaget e, appunto, la collezione Riviera di Baume&Mercier.
Un uomo che disegnò anche per Rolex, Patek Philippe, Vacheron Constantin e Harry Winston. Un uomo che in quei fenomenali anni ’70 diede la propria interpretazione estetica al filone degli orologi sporty-chic creato dal suo quasi coetaneo Gérald Genta. Il Baume&Mercier Riviera è una delle sue creazioni più riuscite e longeve, e il Marchio ne dà ora un’interpretazione nuova, arricchendola di un calendario perpetuo.
Richiami al passato (e al presente)
Il primo impatto visivo con il Baume&Mercier Riviera Calendario perpetuo mi ha riportato indietro di 40 anni. Se, infatti, il design della collezione rimane ben riconoscibile, il combinato disposto di colori e finiture richiama molto una certa orologeria degli anni ’80. Proprio nel 1985 la Maison produsse un Riviera calendario completo (non perpetuo) che ricorda da vicino il nuovo modello, pur nelle dimensioni più ridotte che caratterizzavano l’orologeria dell’epoca.
Quello che nell’insieme colpisce di più è senza dubbio la tonalità dorata del quadrante, che spicca sull’acciaio di cassa, lunetta, bracciale. E lo illumina. Buona parte del merito è da attribuire, penso, alla delicata satinatura verticale e al gioco di contrasti creato con le finiture dei contatori, che al centro hanno infatti una lavorazione a motivo concentrico mentre il bordo è diamantato. Gli anelli con le indicazioni, posti a un livello leggermente inferiore sia del quadrante sia della parte centrale dei contatori, danno al quadrante stesso un accenno gradevole di profondità.
Che cosa sia e come funzioni un calendario perpetuo, non ve lo sto a spiegare di nuovo. Leggete questo articolo e ne saprete anche più di me. Quello che ci tengo a farvi notare è la disposizione classica dei contatori con le loro indicazioni, che ricalca quella del modello dell’85 e dei calendari perpetui in generale.
A ore 3 ci sono i giorni del mese, a ore 6 le fasi lunari, a ore 9 i giorni della settimana e a ore 12 i mesi dell’anno. Al centro di quest’ultimo contatore c’è l’indicatore del ciclo annuale, con l’anno bisestile indicato in rosso. Tutto molto ben bilanciato. Il quadrante è ricco, ma non si può dire che sia affollato, nonostante l’horror vacui abbia indotto Baume&Mercier a riempire lo spazio al di sotto delle fasi lunari con logo e nome della collezione.
Baume&Mercier Riviera Calendario perpetuo, equilibrio di forme
Scrivevo poco sopra che il quadrante spicca nella visione d’impatto dell’orologio, illuminando l’insieme di cassa e bracciale. In effetti, in questo Baume&Mercier Riviera Calendario perpetuo il Brand ha fatto un gran bel lavoro con le finiture. La satinatura verticale del quadrante torna infatti sia sulla cassa, sia sul bracciale integrato a tre file, sia sulla faccia superiore della lunetta, dando al tutto una bella impressione di omogeneità.
Che non significa però piattezza. Basta dare un’occhiata al bordo lucido della lunetta (dodecagonale, che ve lo dico a fare?) per avere un’impressione di movimento, data dai giochi di luce. Lucide sono anche le teste delle classiche quattro viti che fissano la lunetta alla carrure. Per inciso, sul lato cassa satinato sono incassati i pulsanti dei correttori per i contatori.
La cassa ha una misura portabilissima di 40 mm, che non mortifica per nulla la vestibilità del Baume&Mercier Riviera Calendario perpetuo. E nemmeno la leggibilità del quadrante. Spesso, infatti, i calendari perpetui prediligono casse più ampie per aprire il quadrante e dare maggiore spazio alla leggibilità delle informazioni. Qui, invece, la Maison ha lavorato bene grazie proprio alle finiture del quadrante stesso, di cui ho scritto prima.
Detto che la cassa è impermeabile fino a 5 bar, segnalo lo spessore. Non arriva a 12 mm, si ferma a 11,84. Non male per un calendario perpetuo, considerando che il calibro incassato non è integrato ma modulare: un calibro di manifattura Baumatic abbinato a un modulo Dubois-Dépraz per il calendario perpetuo.
Questa complicazione non mi è nuova…
Come molti di voi sapranno, per realizzare una complicazione in un orologio (dal cronografo al calendario perpetuo), si può lavorare creando una costruzione integrata oppure modulare. Nella prima, le varie funzioni sono integrate nell’architettura del movimento; nella seconda la complicazione si trova in un modulo a parte che è montato su un movimento di base, il quale fornisce la funzionalità essenziale della misura del tempo.
Il vantaggio della costruzione modulare è dato dal fatto che, essendo il modulo costruito separatamente, può essere abbinato a molti calibri diversi. Inoltre, per un brand costa meno produrre un movimento modulare. Per contro, lo svantaggio principale di questo movimento sta nel fatto che, ponendo un modulo sopra al calibro, aumenta lo spessore dell’insieme e, quindi, quello della cassa. Svantaggio che però, come ho scritto, nel Baume&Mercier Riviera Calendario perpetuo è stato contenuto entri limiti ragionevoli.
Abbiamo già visto Baume&Mercier sviluppare questa soluzione per il Clifton Baumatic Calendario perpetuo, dove al calibro Baumatic BM13-1975A C2 era stato innestato un modulo Dubois-Dépraz 55202 per il calendario. La scelta qui è stata analoga: movimento di manifattura Baumatic e modulo Dubois-Dépraz. Del primo sapete già tutto e, se non lo conoscete fino in fondo, leggete qui. Del secondo, sappiate che è specialista dei moduli e che ne ha creati anche per i calendari perpetui del Royal Oak di Audemars Piguet. Tanto basta.
Il Baume&Mercier Riviera Calendario perpetuo è in 50 pezzi
Come ormai sapete se mi leggete con continuità, eccomi in fondo con il vil denaro. Che tanto vile in questo caso non è, perché il Baume&Mercier Riviera Calendario perpetuo costa 19.500 euro. Ed è in edizione limitata, che la Maison ha scelto di fissare in 50 pezzi al mondo.
Personalmente non sono un fan delle edizioni limitate né delle edizioni boutique. Perché non me le posso permettere, penserà qualcuno di voi… In realtà no, e nemmeno perché ho un concetto democratico dell’orologeria. Non sono un fan perché penso che in tanti casi aiutino solo ad aumentare la speculazione più che a far crescere il desiderio: e, vista la piega presa dal mercato negli ultimi anni, la speculazione è l’ultima cosa che serve.
Tuttavia, nel caso di questo orologio, Baume&Mercier ha compiuto una mossa intelligente, posizionandolo al di sotto dei 20.000 euro. Limitando così, spero, possibili rialzi forsennati sul mercato parallelo. Peccato per la quantità, perché 50 pezzi sono davvero pochi anche se, immagino, sia una scelta fatta per omaggiare i 50 anni della collezione. In questo caso, buon compleanno e auguri, anzi complimenti, a chi si metterà al polso questo pezzo notevole.