Attualità

We Love Diamonds, la “capsule” natalizia di Versace

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Diamanti, ma non solo: anche rubini e zaffiri. Le pietre più preziose vanno ad arricchire alcuni esemplari delle collezioni Versace. A creare la capsule collection We Love Diamonds, come la chiama la Casa della Medusa: secondo lancio di un concept introdotto lo scorso anno, sempre in occasione delle feste di Natale, che reinterpreta in chiave decorativa quattro bestseller già in catalogo. Qui in redazione abbiamo scelto però di soffermarci sui due modelli più rappresentativi. Invitiamo quindi chi volesse saperne di più a fare un giro in una delle tante boutique monomarca – un’esperienza che merita, già di per sé – oppure a visitare l’e-commerce ufficiale.

Una prospettiva storica

Del resto, accentuare l’aspetto decorativo di un orologio non è soltanto “cosa buona e giusta”: è qualcosa di più, è del tutto coerente con la storia stessa degli strumenti per la misura del tempo. L’estetica ricca e sontuosa ha infatti giocato un ruolo fondamentale fin dai primi esemplari “da persona”. Apparsi sul finire del XV secolo, avevano un valore che andava ben oltre la tecnica – anche perché all’epoca la precisione, almeno per come la intendiamo oggi, lasciava molto a desiderare.

Allora, gli orologi erano l’emblema di uno status sociale, l’espressione del rango e del potere di chi li portava, ed erano sfoggiati con ostentazione proprio come i gioielli. Indossati indifferentemente dagli uomini e dalle donne, appesi al collo come medaglioni, legati attorno alla vita o appuntati come spille, perfino rimpiccioliti al massimo per poter entrare negli anelli, erano in genere realizzati in oro, decorati in smalto, incisi a mano e tempestati di brillanti.

La svolta

Ma se l’orologeria ha sempre amato i diamanti, per secoli li ha associati agli esemplari diciamo così “di rappresentanza”. Basti pensare agli orologi degli anni Venti del Novecento, in cui erano montati nel platino, o a quelli degli anni Cinquanta in oro giallo, da gran sera. Solo negli anni Novanta, quindi in un’epoca abbastanza recente, le gemme hanno conosciuto un’accezione più democratica: quando, con l’avanzare della tecnologia, nuovi macchinari hanno permesso di incastonarli anche nell’acciaio.

Fu una vera rivoluzione. Svincolati dai metalli nobili, sdoganati dalle occasioni più formali, i diamanti sono entrati a far parte degli esemplari “da tutti i giorni”. Presenze discrete come semplici punti luce sul quadrante, o più evidenti ad arricchire di bagliori la lunetta, sono diventati un dettaglio onnipresente nell’orologeria femminile. Almeno in un primo momento: poi hanno conquistato anche i polsi degli uomini. Non più riservati alle classi agiate, sono entrati a far parte della quotidianità di tanti, se non di tutti.

We Love Diamonds: dai DV One…

In quest’ottica, ecco quindi che la collezione We Love Diamonds di Versace assume un particolare significato. Soprattutto nel caso del DV One Automatic, tornato di recente in produzione con tutto il suo carico di dettagli iconici – la testa di Medusa sul quadrante e la Greca sulla lunetta. Io stessa ne ho registrato il ritorno dalle pagine di questo sito in modo approfondito, quindi qui non mi soffermo oltre sulla storia dell’orologio. Dico solo che oggi come ieri ha mantenuto la consueta connotazione no-gender, anche in questa versione più lussuosa. Che, per la cronaca, ha un prezzo di 8mila euro: ora capiremo perché.

Realizzato come sempre interamente in ceramica bianca o nera, l’ultimo DV One Automatic si ricollega alla tradizione degli esemplari più preziosi della Maison, ma si presenta con un look inedito. La Greca in rilievo sulla lunetta in acciaio Ip oro giallo, infatti, è totalmente tempestata di diamanti taglio brillante (per un totale di 0.49 carati). Una sezione però è incastonata di zaffiri blu o di rubini (0.14 ct in tutto), a contrasto con il colore della ceramica. Altre gemme coordinate si trovano poi agli indici, questa volta però di taglio baguette, alternate ai consueti indici a bastone.

Il risultato è un DV One Automatic inaspettato, sorprendente per gli effetti cromatici originali e per nulla scontati – sebbene in linea con l’attitudine Versace, capace di trasformare dettagli consueti in qualcosa di totalmente nuovo.

…agli Icon Active

Lo si vede ancora di più nell’altro esemplare della collezione We Love Diamonds, in cui emerge l’atteggiamento anticonvenzionale più tipico della Maison. Qui i diamanti vanno a impreziosire un modello tra i più sportivi e imperiosi in catalogo: il cronografo Icon Active. Con un esito ancora più efficace e spiazzante, dato dai materiali (il policarbonato trasparente della cassa e il poliuretano del cinturino) e dall’architettura (resa più aggressiva dal bumper che la protegge).

Anche in questo caso le referenze sono due. Una più basic, in cui i diamanti taglio brillante sono montati solo agli indici, accostati a due a due o a tre a tre (0.15 ct). E un’altra più “importante”, in cui si trovano invece sui quattro archi della lunetta, sempre allineati in doppie file (0.65 ct in totale). Chiaramente la caratura delle pietre influisce sul prezzo: i nuovi Icon Active costano rispettivamente 1.710 euro e 3.650 euro. Attenzione, però: quest’ultimo è reperibile solo in selezionate boutique monomarca.