Un gigante del design come Bruno Munari sosteneva che «tutti sono capaci di complicare. Pochi sono capaci di semplificare». Non so se Michel Parmigiani abbia mai letto questa frase, ma guardando il Tonda PF Chronograph Rattrapante di Parmigiani Fleurier qualche dubbio mi viene. Un orologio che abbiamo conosciuto nel 2021 nella versione in platino e che abbiamo ritrovato lo scorso anno vestito di oro rosa. Stesso approccio minimale nel design, superbo nella meccanica.
Michel Parmigiani si era già cimentato con il cronografo rattrapante nel 2016, una creazione nata allora per celebrare i 20 anni del Marchio. Si trattava del Tonda Chronor Anniversaire, limitato a 25 pezzi, che ospitava nella cassa in oro bianco o rosa il calibro PF361, un movimento cronografico rattrapante a carica manuale totalmente sviluppato in manifattura. Un assaggio di come Parmigiani Fleurier era in grado di maneggiare la complicazione cronometrica rattrapante.
Che cosa sia un cronografo rattrapante (o sdoppiante, è lo stesso) non sto a riscriverlo. Quanti di voi lo sanno passeranno oltre, chi non lo conosce o non se lo ricorda darà una lettura a questo pezzo per rinfrescarsi la memoria. Posso dire che si tratta con pochi dubbi di una complicazione eccelsa, non per tutti, e che proprio per questo motivo è ancora più eccellente se resa con la semplicità d’uso e di lettura che troviamo nel Tonda PF Chronograph Rattrapante.
Armonia di contrasti
A prima vista, per come pare a me, ciò che salta all’occhio tenendo l’orologio tra le mani è una strana sensazione di contrasto. Tra l’opulenza della cassa e del bracciale integrato in oro rosa e l’essenzialità, quasi la nudità del quadrante. Fateci caso. Non siamo ai livelli dell’oro giallo, ma in un orologio full gold anche l’oro rosa chiama spesso quadranti e lunette ricche, gridate, opulente. Qui no. Il grido dell’oro è soffocato dal silenzio del quadrante.
Del resto, la collezione Tonda PF incarna quel concetto di “ricco minimalismo” che il Ceo di Parmigiani Fleurier, Guido Terreni, persegue fin dal suo ingresso in azienda tre anni fa. E il quadrante grigio argento del Tonda PF Chronograph Rattrapante è una sintesi di questa visione. La sua finitura sabbiata, con una sottile texture sulla base in platino massiccio, fa in modo che si mantenga una sensazione opaca uniforme anche sulle parti incassate dei contatori, posti su un piano leggermente inferiore.
Un’omogeneità che si ritrova anche nella periferia del quadrante, dove la scala tachimetrica è affiancata da una scala pulsometrica calibrata su 30 pulsazioni. L’anello periferico è organico all’intero quadrante non solo per la finitura sabbiata, ma anche grazie ai dodici indici in oro rosa applicati a mano che lo collegano al centro del quadrante stesso. La lavorazione sfaccettata di questi indici gioca con la luce, illuminando l’insieme dell’orologio.
Lancette ipnotiche
Quello che poi interessa, sul quadrante, è anche il gioco delle lancette. Premendo il pulsante sul lato cassa a ore 2 si disingaggiano le due lancette del cronografo, che partono insieme. Premendo il pulsante a ore 4, si ferma quella superiore mentre quella inferiore continua a correre. Un’altra pressione a ore 4 porta la lancetta superiore a raggiungere l’altra. Il tempo parziale viene misurato al primo stop.
È un giro ipnotico, forse più elegante che utile, ma è la bellezza di questa complicazione raffinata. Girando girando, le due lancette cronografiche fanno poi muovere le lancette dei contatori. Il contatore dei 30 minuti a ore 3, dei secondi continui a ore 6 e delle 12 ore a ore 9 hanno i numeri arabi e gli indici stampati in nero.
Le lancette dei contatori dei 30 minuti e delle 12 ore sono in acciaio come la lancetta cronografica superiore; quella dei secondi e la lancetta cronografica inferiore sono placcate oro. Un modo intuitivo per distinguere le loro funzioni.
I codici di Parmigiani Fleurier
Detto del quadrante, la parte soft dell’orologio, diamo anche un’occhiata a quella hard, ossia all’insieme di bracciale e cassa. Quest’ultima misura 42 mm di diametro per 15 di spessore, non pochi ma comunque corretti per consentire una visione pulita delle informazioni e per incassare un movimento dall’architettura complessa. Più che le misure, quello che fa sentire al polso la presenza dell’orologio è il peso dell’oro rosa.
La lunetta è quella caratteristica zigrinata di Parmigiani Fleurier, che presenta finiture a contrasto spazzolate e lucidate a mano. Altri dettagli di design che inseriscono il Tonda PF Chronograph Rattrapante in pieno nella tradizione del Marchio sono i pulsanti a forma di goccia per l’avvio, l’arresto e l’azzeramento del cronografo, e le anse, sempre a goccia.
Le anse sono lucide, una finitura che va in continuità con quella della carrure e della parte esterna del bracciale. Le maglie interne hanno invece una finitura verticale che pare allungare le forme dell’orologio. Lucida è anche la corona, sovradimensionata (ha un diametro di 7,2 mm) e dotata di un pulsante integrato per la funzione rattrapante.
La difficoltà del Tonda PF Chronograph Rattrapante
La difficoltà di concepire e realizzare un movimento cronografico rattrapante, torno a sottolinearlo, è pari circa a quella che comporta la creazione di una ripetizione minuti o di un tourbillon. Già farlo non è semplice, farlo anche bello è poi una ulteriore sfida. Vinta da Parmigiani Fleurier, perché il calibro PF361 che muove il Tonda PF Chronograph Rattrapante è anche esteticamente impeccabile.
Basta girare l’orologio sottosopra e dare un’occhiata al lato B attraverso il fondello trasparente per rendersene conto. L’architettura scheletrata del calibro è a due strati e consente di vedere molte parti tecniche del movimento, una cosa non usuale nei movimenti cronografici integrati. Saltano subito all’occhio la platina e i ponti del movimento in oro rosa, anche questo un fatto non usuale, che rimanda ad altri marchi eccelsi.
La platina ha una lavorazione satinata opaca, mentre i ponti traforati, al contrario, hanno superfici spazzolate, i bordi smussati e gli spigoli lucidati manualmente. C’è un grandissimo numero di angoli esterni e interni sui ponti, delicatamente rifiniti a mano. Le svasature delle viti e le viti stesse sono lucidate e smussate, le ruote sono rifinite con una lavorazione circolare e le parti in acciaio hanno finiture diritte.
La bellezza è ovunque
Parmigiani Fleurier aveva già movimenti cronografici in collezione prima del 2016, ma erano modulari. La cosa eccezionale del PF361 sta nel fatto che il Brand ha scelto di creare da zero un nuovo cronografo rattrapante, per di più integrato. Quindi assai più complesso e delicato di un normale cronografo, non tanto per il numero dei componenti, quanto in termini di precisione e regolazione.
Il calibro PF361 è dotato di due ruote a colonne: una per attivare la normale funzione cronografica, l’altra per dividere il tempo o recuperare il tempo dell’evento cronometrato attraverso la funzione rattrapante. Le due ruote sono collegate a un innesto verticale, che garantisce il funzionamento regolare della cronografia.
Il bariletto della spirale è decorato con la firma di Michel Parmigiani e con dei disegni a forma di goccia. Tutti elementi che concorrono al totale di 309 componenti di cui è formato il calibro PF361. Per aggiungere ulteriore eccellenza al tutto, segnalo che il movimento del Tonda PF Chronograph Rattrapante è pure ad alta frequenza, perché lavora a 36.000 alternanze/ora. In quest’ottica le 65 ore di autonomia sono quasi un prodigio. Va da sé che tale velocità aggiunge precisione alla rilevazione cronometrica, perché consente di misurare intervalli di 1/10 di secondo, rispetto a 1/8 di secondo di un classico cronografo a 28.800 alternanze.
Tonda PF Chronograph Rattrapante: valore nel tempo
Concludo con due luoghi comuni che si adattano a questo pezzo strepitoso di Parmigiani Fleurier e che, come spesso accade, sono anche pillole di buon senso. Uno: la qualità si paga. Due: come diceva mia nonna, chi più spende, meno spende.
In effetti 155mila franchi pochi non sono. Perché, come penso abbiate capito, da un lato c’è qualità in abbondanza, dall’altro c’è però la certezza di mettersi al polso un oggetto fatto per durare e, magari, anche per rivalutarsi nel tempo. Di sicuro c’è la firma di un guru che, grazie alla lunga esperienza di restauratore, ha capito che in orologeria la forma vale spesso quanto la sostanza. Il Tonda PF Chronograph Rattrapante ne è la prova.