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Marine Star: il diver Bulova preciso e… democratico

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Anche se il meteo ce la mette tutta per non farcelo ricordare – almeno al Nord Italia -, l’estate è vicina. E, con l’estate, le giornate al mare. E, con le giornate al mare, i tuffi e le immersioni con un orologio subacqueo al polso. A differenza di alcuni marchi che, inspiegabilmente, lanciano i propri diver a luglio, Bulova si è mossa per tempo e ai primi di aprile ha presentato i nuovi Marine Star. Una bella sorpresa, devo dire.

Quando li ho visti nelle immagini in cartella stampa, l’impatto non è stato sconvolgente. Mi sembravano anonimi, un po’ troppo omologati a una certa estetica di diver che dava l’impressione del già visto. Per fortuna, pochi giorni fa ho avuto l’opportunità di toccare con mano i Marine Star, di provarli, di indossarli. E, come spesso mi capita, l’idea iniziale è cambiata. Non ho problemi ad ammettere di aver giudicato troppo frettolosamente dalle apparenze. Solo gli stolti restano pervicacemente attaccati alle proprie idee.

Il segreto è nel movimento

Che cosa mi abbia indotto a ribaltare la valutazione, è presto detto. I Marine Star di Bulova, edizione 2024, sono una buona combinazione di tecnica e di estetica. Unita a una vestibilità insospettabile. Questo, almeno, per le referenze pensate al maschile, di cui scriverò in questo articolo. Per completezza segnalo infatti che esistono versioni al femminile, sulle quali non mi soffermerò e che mi hanno lasciato un po’ più freddino.

Ho scritto di tecnica ed estetica. Parto da quest’ultima, perché è come l’essenziale del Piccolo Principe: invisibile agli occhi. Mi riferisco infatti al calibro, celato all’interno della cassa dal fondello chiuso. Per questi Marine Star, Bulova ha scelto il suo affidabile movimento Precisionist che, come molti di voi immagino sapranno, non è un quarzo qualsiasi. È un quarzo ad alta frequenza, che vibra a una frequenza altissima: 262 kHz e rotti.

Un movimento che il Marchio alloggia già in alcune collezioni come la Curv o come la Lunar Pilot e che debutta quest’anno nella linea diver. Senza entrare troppo nel dettaglio, ricordo che il calibro ha fatto capolino nel 2010 all’interno dell’omonimo orologio Precisionist, con prestazioni impensabili per un movimento al quarzo. Se, infatti, prima di allora la frequenza di oscillazione standard dei calibri al quarzo si attestava sui 32,768 kHz ormai dagli anni ’70, i 262,144 kHz del Precisionist erano una vera bomba. Significava moltiplicare per 8 la frequenza e arrivare a uno scarto di precisione di meno di 10 secondi all’anno.

Marine Star e il quarzo ad alta precisione

Prestazioni delle quali beneficia oggi anche la collezione Marine Star e che Bulova ha raggiunto sostanzialmente modificando la forma del quarzo, che è l’anima del movimento. In un classico orologio al quarzo, una corrente elettrica accuratamente calibrata dalla batteria eccita un cristallo di quarzo a forma di diapason, che inizia a vibrare a una particolare frequenza. Questa vibrazione crea impulsi elettrici a una frequenza costante; i circuiti integrati dell’orologio li utilizzano per attivare il “motore”. Che, a sua volta, sposta gli ingranaggi, e quindi le lancette, di una piccola distanza a ogni impulso.

Se negli orologi meccanici la forza di gravità e i forti campi elettromagnetici possono alterare la regolarità del movimento di alcuni componenti, che perdono così precisione, anche i meccanismi degli orologi al quarzo possono avere problemi. Per esempio, se si modifica la temperatura del diapason o se ne contamina la superficie con un po’ di sporco o di polvere, la frequenza di oscillazione può cambiare, alterando l’intero sistema.

Il Precisionist utilizza un paio di trucchi tecnologici per superare questi punti deboli. In primo luogo, proprio la forma cui ho accennato sopra. La maggior parte degli orologi al quarzo impiega cristalli a forma di diapason a due punte; il Precisionist impiega una sorta di forchetta a tre rebbi, capace di moltiplicare per 8 la frequenza di oscillazione. Ciò significa che l’orologio può misurare frazioni più piccole di ogni secondo, fornendo dati precisi da tradurre nel movimento delle lancette.

In secondo luogo, gli ingegneri di Bulova hanno affrontato il problema delle fluttuazioni di temperatura aggiungendo un regolatore ai circuiti del Precisionist. Il circuito dell’orologio rileva così le variazioni di temperatura e si adatta alle corrispondenti variazioni degli impulsi elettrici del cristallo di quarzo. Una piccola regolazione che parrebbe insignificante, ma le minime variazioni nell’intensità degli impulsi all’alta frequenza di oscillazione del cristallo possono sommarsi a deviazioni che altererebbero l’accuratezza del calibro al variare della temperatura.

L’estetica del Bulova Marine Star

Detto questo, in soldoni che cosa cambia per chi indossa un orologio con questo calibro, oltre alla precisione? Lo scorrere fluido della lancetta dei secondi, che pare quasi quello di un automatico. Possiedo un Lunar Pilot con movimento Precisionist e quando lo indosso mi imbambolo a guardare quella lancetta. Mi è accaduto anche nella prova del Marine Star e questo la dice lunga sia sul fatto che dovrei farmi vedere da uno bravo, sia sulla qualità percepita di questo orologio.

Che, per i più, va al di là del calibro non visibile e passa per i dettagli della cassa e del quadrante. Quest’ultimo è disponibile in quattro varianti di colore: nero, blu, grigio e giallo. È decorato in rilievo con un motivo che richiama le onde del mare e, benché sia inciso a macchina, è qualitativamente ben fatto. Chi ha detto che il guillochage e altre decorazioni sono di qualità solo se fatte a mano?

La lettura dell’ora è facile, grazie alle lancette a daga e agli indici oversize applicati; questi ultimi sono a bastone, tranne quello delle 12 che è il classico diapason, logo di Bulova. Il rivestimento luminescente fa egregiamente la sua parte aiutando nella lettura, così come la punta rossa della lancetta dei secondi. Un po’ sbilanciate la distribuzione delle scritte: brand, nome della collezione e impermeabilità a ore 12, mentre a ore 6 c’è solo il valore della frequenza e il simbolo dell’infinito, a indicare il calibro Precisionist.

La cassa è in solido acciaio, 43 mm di diametro per 12 di spessore. Molto bella, al tatto e alla vista, la ghiera in ceramica. Unica pecca: è fissa e non girevole, un dettaglio non proprio da diver. Che cosa dire, dunque, di questi nuovi Marine Star? Del fatto che Bulova si sia mossa per tempo, ho già scritto. Arrivare prima, in questo senso, significa togliere opportunità ai competitor. Che nella fascia prezzo di Bulova non sono pochi e in questo senso il tempismo è ancora più importante.

A questo aggiungo solo che, anche in questo caso, il marchio ha optato per rendere la propria collezione di diver accessibile ai più. Come potete leggere qui, non è la prima volta che accade ed è un segnale: la bella orologeria sa essere anche democratica. Non ci resta che attendere l’estate…