Oro e diamanti sono sempre stati simbolo di ricchezza e potere, anche in orologeria. Per tutto il secolo scorso, però, le pietre preziose sono state una prerogativa quasi assoluta degli esemplari femminili. Il discrimine è caduto attorno agli anni Dieci del nuovo Millennio, quando anche gli orologi maschili hanno cominciato a sfoggiare diamanti taglio baguette. E, di questi tempi che vogliono annullare le differenze di genere, la tendenza è ormai assodata. Lo dimostrano anche i due nuovi modelli che ampliano la collezione Marine di Breguet.
Il Breguet Marine 9518, dedicato alle signore, è un “solo tempo” con datario, con cassa e quadrante impreziositi da diamanti. Il Breguet Marine Chronographe 5529 punta invece al cuore dell’uomo che, nell’abbinamento di un movimento cronografico con oro e pietre preziose, individua il modo migliore per esprimere la propria personalità.
Sono due esemplari importanti, di alta orologeria, entrambi con movimento di manifattura e radici profonde nello spirito creativo della Maison di L’Abbaye. La collezione Marine di Breguet, nata nel 1990, esprime infatti, attraverso le tante complicazioni a catalogo, tutto il know-how che Abraham-Louis Breguet, fondatore della Manifattura e padre del tourbillon, mette a disposizione di chi naviga e ama il mare.
Il Breguet Marine in versione lady
Il Breguet Marine 9518 è disponibile in due varianti: l’una con quadrante blu, l’altra argenté, ambedue con effetto a raggi di sole (finitura soleil). Per il resto le due referenze (9518ST/YD/S80/D001 e 9518ST/1D/S80/D001) sono identiche. Fondano su una cassa da 33,8 mm di diametro, una lunetta impreziosita da 50 diamanti taglio brillante, per un totale di 1,16 carati, e un bracciale in acciaio. Altri otto diamanti, sempre taglio brillante, fanno da indici, per ulteriori 0,09 carati.
A ore 12, 3 e 9 ci sono invece i numeri romani applicati, coerenti allo stile della famiglia Marine, riempiti di materiale luminescente per poter leggere l’ora anche al buio. Lo stesso che riempie i cerchi tipici delle lancette à pòmme evidée, universalmente conosciute come “lancette Breguet”. A ore 6 si trova invece il datario a finestrella, con numeri bianchi su sfondo blu (per la variante con quadrante blu) e neri su sfondo bianco (per la versione con quadrante argenté). Da notare che il contrappeso della lancetta centrale dei secondi riporta il simbolo B (Bravo) dell’alfabeto fonetico della nautica.
Capovolgendo l’orologio si scorge infine il movimento a vista, con il rotore di carica in oro bianco 18 carati lavorato a mano. Trattasi del calibro di manifattura Breguet 591A, composto da 188 elementi e 25 rubini. Con il silicio a farla da padrone per quanto riguarda la spirale del bilanciere, l’àncora e la ruota di scappamento (in casa Breguet raramente si fa eccezione), lavora a 28.800 alternanze l’ora (4 Hz). Il fondello, in zaffiro sintetico come il vetro anteriore, è fissato alla cassa da sette viti, l’impermeabilità è di 5 atmosfere.
Un magnifico gioco di colori
L’eleganza del Breguet Marine 9518 è evidente sin dal primo sguardo. Occupano un ruolo di primo piano i diamanti con taglio brillante della lunetta, i quali – grazie anche alla finitura soleil del quadrante – sembrano un tutt’uno con quelli applicati agli indici. A dare armonia alla vista d’insieme ci pensano poi le spallette della corona di carica, asimmetriche e a forma d’onda marina. La carrure dell’orologio riprende le scanalature tipiche del mondo Breguet, che da un lato rendono il Marine 9518 più dinamico, dall’altro ne esaltano la manifattura.
Tenendolo fra le dita e guardandolo nelle giuste condizioni di luce, si apprezza il “fuoco” di ciascun diamante. Ossia quel magnifico gioco di colori prodotto dall’elevato indice di dispersione che caratterizza la preziosa gemma. La luce bianca infatti, attraversando ogni pietra, viene scissa nelle diverse lunghezze d’onda che la compongono (ciascuna corrispondente a un colore dello spettro visibile), restituendo un effetto ottico unico. Più di tante parole, sarebbe opportuno verificarlo con i propri occhi: e andare da un concessionario Breguet, se non direttamente nella boutique milanese. Il prezzo, per chi fosse interessato, è di 29.800 euro.
Il Breguet Marine Chronographe 5529
Con il modello 5529, declinato a sua volta in quattro varianti, si entra di diritto nell’Olimpo dell’orologeria. I nuovi Marine Chronographe 5529 arricchiscono l’offerta dei cronografi della collezione Marine di Breguet riprendendo i codici tipici della Manifattura. L’oro – bianco (per le referenze 5529BB/YD/5WV/D0 e 5529BB/YD/9WV/D0, che si differenziano per il materiale del cinturino), o rosa (per le 5529BR/YD/5WV/D0 e 5529BR/YD/9WV/D0, idem) – regna sovrano. Rappresenta infatti il materiale con cui sono realizzate la cassa, i quadranti, le lancette e la massa oscillante del movimento meccanico a carica automatica.
A queste si abbinano cinturini in caucciù di colore blu scuro, oltre a quelli “classici” in pelle di alligatore, quasi a voler ricordare che si tratta comunque di orologi dal carattere sportivo. Lo sottolineo perché, pur rivolgendosi al pubblico maschile (il diametro cassa di 42,3 mm non tradisce), la presenza massiccia di diamanti con taglio baguette eleva i nuovi Marine Chronographe al mondo dell’eleganza e della preziosità.
Qui si trovano infatti ben 90 diamanti sulla lunetta, per un peso complessivo di 3,62 carati, accanto agli 8 applicati agli indici (0,24 carati). Le spallette della corona a vite, a forma d’onda, viste sul Breguet Marine 9518, qui fanno posto ai due pulsanti del cronografo: quello superiore convesso, quello inferiore concavo. Ancora una volta l’intento è quello di ricordare le onde del mare.
Onde marine stilizzate appaiono anche nella parte centrale del quadrante e nei tre contatori (ore e minuti crono, secondi continui). La lavorazione guilloché dell’oro è naturalmente artigianale. Le lancette centrali riprendono in toto gli stilemi del Breguet Marine 9518. Il datario è tra le 4 e le 5.
Un movimento con rotore a forma di timone
ll calibro Breguet 582QA è invece più complesso. Con 346 componenti e 28 rubini, si avvale di uno scappamento ad àncora in linea inversa con anse e spirale in silicio. Bellissima infine la massa oscillante a forma di timone (con quattro razze), trattata nelle parti periferica e centrale con Dlc nero (Diamond Like Carbon). Si tratta di un rivestimento in carbonio amorfo che riproduce al tempo stesso la durezza del diamante e la facilità di scorrimento della grafite.
Senza addentrarci in questioni di cristallografia, vi ricordo che il diamante e la grafite sono due varianti polimorfe dello stesso elemento chimico: il carbonio. Sono in pratica due minerali con la stessa composizione chimica, ma differente struttura cristallina (sistema cubico per il primo, esagonale per la seconda). Il prezzo delle quattro referenze del Breguet Marine Chronographe 5529 non è alla portata di tutti: 142.700 euro.
Qualcosa in più
È un approfondimento a mio avviso utile, visto che per entrambe le new-entry della collezione Marine di Breguet ho parlato di oro e diamanti, citando i carati. Oro 18k, oro 22k, diamante da 0,6 ct e via dicendo. Ma cos’è il carato? È bene fare chiarezza perché il significato del termine cambia drasticamente se usato in riferimento all’oro (o più in generale ai metalli preziosi) o alle pietre preziose.
Nel primo caso, indica la purezza della lega d’oro su una scala 24/24 (oro puro). In gioielleria infatti l’oro non è usato allo stato puro, ma in abbinamento, in proporzioni variabili, ad altri metalli. La quantità di oro presente nelle leghe si esprime appunto in carati. L’oro 18k prevede per esempio 750 grammi d’oro su 1.000 grammi di lega complessiva. L’oro 22k invece 916,667 grammi d’oro su 1.000 grammi di lega complessiva.
Quando invece il carato è chiamato a definire una pietra preziosa, di quest’ultima indica il peso. Un carato è infatti pari a un quinto di grammo (0,2 grammi). Un diamante quindi da mezzo carato è un diamante che pesa 0,1 grammi. Uno da cinque carati pesa un grammo (1 g). Perciò la lunetta del nostro Breguet Marine 9518 esibisce 50 diamanti per un peso complessivo di 1,16 carati ossia 0,232 grammi. Sembra poco ma non lo è.
Una considerazione storica
La scritta – Horloger de la Marine – che invece campeggia sui fondelli dei due nuovi modelli (e dell’intera collezione Marine) ci dà la misura dell’importanza che Abraham-Louis Breguet e la Manifattura da lui fondata rivestono a livello storico. Date le sue straordinarie capacità di orologiaio, innovatore e inventore, il 27 ottobre 1815, Abraham-Louis Breguet riceveva da Luigi XVIII di Francia il titolo di Horloger de la Marine Royale, il più prestigioso che un orologiaio potesse a quei tempi conseguire. Stava a significare che alla Maison Breguet era riconosciuto il ruolo di fornitore ufficiale di orologi per la Marina Militare del Regno di Francia (Marine Royale). In pochi possono vantare così tanto.