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Deep Diver, torna il subacqueo vintage di Girard-Perregaux

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Ci sono case nel mondo delle lancette di cui si parla poco. Lo noto e lo penso ogni volta che scorro i post dei principali forum a tema o pubblicati sui vari gruppi Facebook. Saranno le mode, le campagne di marketing o le strategie di comunicazione, eppure alcuni nomi, che dell’orologeria hanno fatto davvero la storia, restano un po’ in ombra. Girard-Perregaux è uno di questi. E non serve tanto per capire che meriterebbe maggiore attenzione. Basta osservare le collezioni a listino, le complicazioni straordinarie a bordo di alcuni orologi, la qualità dei materiali impiegati, lo stile che certe referenze trasmettono invariato da secoli. Secoli appunto, perché Girard-Perregaux – che dal 1856 ha sede a La Chaux-de-Fonds, culla dell’orologeria elvetica – risale al 1791. Oggi ve ne parlo in occasione dell’ultimo lancio: il subacqueo (sportivo in senso lato) Deep Diver.

Icone che attraversano il tempo

Creatura dell’indimenticabile Gino Macaluso fin dai primi anni Novanta, di proprietà del Gruppo SoWind, nel 2008 Girard-Perregaux è acquisita dal colosso parigino del lusso Kering Group. Quindi, nel 2022, viene rilevata dal proprio management (destino che condivide con Ulysse Nardin) e torna essere di nuovo indipendente, a tutti gli effetti. Nelle mani di Patrick Pruniaux rivivono quindi i grandi classici della Casa, opportunamente riaggiornati, ma restando fedeli a sé stessi e all’inconfondibile design che ha segnato l’evoluzione dell’orologeria.

A cominciare dall’attuale Laureato, uno sportivo la cui origine risale al 1975 (e il nome all’omonimo film con un giovanissimo Dustin Hofmann), che ha sicuramente contribuito a diffondere la notorietà del Brand fra il grande pubblico. Nell’ultimo decennio è stato declinato in un’ampia varietà di referenze anche grazie a partnership di assoluto prestigio, vedi quella con Aston Martin.

Poi il Casquette 2.0, un elettronico dal design insolito ma fedele alla versione originale del 1976. Ancora, l’evergreen La Esmeralda che dal 1867 stupisce per il tourbillon sotto i tre ponti d’oro (“sous Trois Points d’Or”, oggi in realtà anche in altri materiali), fino all’orologio di cui vi parlo oggi, il Deep Diver. Che, come i precedenti appena citati, riporta in vita un’icona del passato, un pezzo del 1969, rivisitandolo in chiave moderna.

Girard-Perregaux Deep Diver: solo 350 esemplari

Il Deep Diver, come le altre referenze della linea Legacy Edition, è in edizione limitata. Gli esemplari sono numerati da 1 a 350 e prodotti per un periodo circoscritto, il che ne accresce l’interesse dei collezionisti. Per quando riguarda il design, si ispira totalmente all’edizione originale – la referenza 9108 -, di cui ripropone la cassa a cuscino (questa volta in titanio) con la lunetta poligonale di 14 lati e l’elevata impermeabilità. Nel caso della nuova versione, la resistenza all’acqua arriva fino a 20 atmosfere.

Un orologio subacqueo a tutti gli effetti, come il nome suggerisce, che può essere utilizzato anche fuori dall’acqua. Lo testimonia il réhaut girevole azionato dalla corona a ore 2, che in pratica funziona come una lunetta girevole bidirezionale (in grado cioè di ruotare in entrambe le direzioni). Con scala compresa fra 0 e 60, consente, una volta posizionato lo “0” sulla lancetta dei minuti, di misurare il tempo trascorso dall’inizio di qualsiasi evento.

Governato da una corona a vite, è estremamente sicuro e impedisce qualsiasi manomissione: urti o tocchi involontari dell’orologio non possono infatti variarne la posizione. Per osservare i dettagli del design che caratterizza il quadrante del Deep Diver, vi rimando alle didascalie che accompagnano le immagini in galleria.

La collaborazione con Bamford Watch Department

Nell’area centrale del quadrante, a ore 6, sotto l’asse di rotazione delle lancette (ore, minuti e secondi), spicca la scritta “Bamford” di colore arancione. Non la consueta indicazione sul tipo di movimento incassato o il numero di rubini (27, nel caso dell’orologio trattato), ma… appunto… Bamford. Gli appassionati di orologi sanno già di che si tratta: il nome per esteso recita “Bamford Watch Department” ed è un’azienda londinese specializzata in personalizzazioni nel settore orologiero.

Una realtà piuttosto giovane – l’anno di fondazione è il 2007 – che però vanta collaborazioni di primissimo ordine nell’alto di gamma. Oltre ad aver firmato il design del Deep Diver di Girard-Perregaux, Bamford annovera nel suo curriculum collaborazioni eccellenti, con nomi come Franck Muller, Zenith, Tag Heuer, Chopard o Bremont. Per Girard-Perregaux ha anche firmato la personalizzazione di una referenza della collezione di orologi femminili Cat’s Eye.

Il Gyromatic del Deep Diver originale…

Il movimento che anima il Deep Diver di oggi è il calibro di manifattura GP03300, utilizzato dalla Casa anche nei Laureato “solo tempo”. Non è quindi lo stesso del 1969. In quasi 60 anni di storia, d’altronde, le tecnologie costruttive e i materiali si sono evoluti. Eppure quel Gyromatic che pulsava dentro il primo Deep Diver originale, un cenno lo merita.

In realtà con il termine Gyromatic non si indica un singolo calibro, ma una famiglia di movimenti che Girard-Perregaux ebbe in produzione grosso modo dagli anni ’50 ai ’70 e la cui particolarità era il rotore di carica bidirezionale. Originariamente si trattava di un modulo sviluppato e fabbricato in-house, che era applicato a un calibro a carica manuale di base, Eta o Peseux. Poi – col tempo – la definizione passò a indicare tutti i movimenti automatici della Maison, anche quelli dalla costruzione integrata.

In pratica, semplificando al massimo, si trattava di un modulo composto da un rotore e da un sistema di invertitori collegati al bariletto. Un dispositivo composto da una coppia di ruote libere con relativo pignone coassiale. Nel quale, al posto dei consueti cricchetti per la rotazione (efficaci ma delicati), si trovavano dei dischi (“rulli”) di rubino, i cosiddetti Girotroni (Gyrotrons, 7 per ogni ruota). Con la rotazione della massa oscillante in un senso o nell’altro, una ruota o l’altra andava a ingranare con la ruota conduttrice per avvolgere la molla del bariletto.

Intorno al 1966 il Gyromatic si evolve nell’alta frequenza e acquisisce le 36.000 alternanze l’ora. Un valore che a quei tempi (ma anche oggi), permetteva agli orologi prodotti dalla maison svizzera una costanza di marcia a un’affidabilità fuori dal comune. Una frequenza così alta da trasmettere alla lancetta dei secondi quel movimento fluido e continuo apprezzato dai puristi della micro-meccanica. E sono proprio i Gyromatic HF i più ambiti nel mercato del collezionismo.

Il calibro GP03300 del nuovo Deep Diver

Ma torniamo al nuovo Deep Diver e alla meccanica che lo anima. Il GP03300 è infatti un calibro progettato e costruito in-house, con un bilanciere che oscilla a 28.800 alternanze/ora (4 Hz per gli amanti della fisica). Nella media invece la riserva di carica, che si attesta sulle 46 ore (poco meno di due giorni). Il Deep Diver vi permette di vedere il movimento attraverso un oblò in vetro zaffiro azzurrato posto sul fondello.

Non uso a caso i termini “oblò” e “azzurrato”: non aspettatevi infatti il classico e ampio fondello trasparente, con il movimento “a vista”. Girard-Perregaux Deep Diver dà accesso visivo al movimento attraverso un medaglione centrale in vetro zaffiro, blu metallizzato. Non solo, l’emblema del Tridente, delle onde marine e la scritta curva Deep Diver limitano ulteriormente la visuale.

Pensate che le lavorazioni Côtes de Genève circolari che impreziosiscono la massa oscillante e quelle lineari dei ponti meriterebbero più attenzione? Gusti personali, per carità. Ma sebbene posso sinceramente trovarmi d’accordo con voi, in coscienza sono obbligato a spiegare che si tratta di questioni di fedeltà storica all’originale.

Il modello del 1969 aveva infatti il fondello in acciaio pieno, decorato appunto con il Tridente, le onde marine e il lettering del nome. Del resto, in passato, non si usava mostrare il movimento attraverso il fondello, che in genere negli orologi da polso era “chiuso”. L’abitudine del fondello trasparente è relativamente recente e – diciamocelo – a volte inutile, se non perfino ridicola. Anche se non è certo questo il caso…

Prezzo e utilizzo

Veniamo al prezzo del Girard-Perregaux Deep Diver: 16mila euro, compreso il secondo cinturino in caucciù arancione e fibbia in titanio. Un prezzo simile a quello del Laureato in versione base con bracciale in acciaio, con il quale condivide il calibro, l’estetica sport-chic e la facile vestibilità. Girard-Perregaux ha quindi pensato a un orologio da indossare tutti i giorni e, perché no, anche in situazioni che richiedono un abbigliamento smart-casual.

Vista infatti la tendenza di abbinare sneakers e abiti formali, non sarà difficile esibire il Girard-Perregaux Deep Diver in ambienti di lavoro che prevedono un dress code curato ma rilassato. Oltretutto i due cinturini in dotazione, intercambiabili – entrambi in caucciù, uno blu e l’altro arancione -, permettono di cambiargli look a piacere. Considerate infine le dimensioni non esagerate della cassa (40,30×38 mm) e la colorazione vivace, l’orologio può ben figurare anche ai polsi femminili.