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Longines HydroConquest. Un subacqueo da tenere in considerazione

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Basta fare un giro in Internet e lo si vede subito. Per molti blogger e youtuber il Longines HydroConquest è uno degli orologi più desiderati degli ultimi anni. Per svariati motivi: perché appartiene a una maison blasonata, che si è costruita un buon nome nel tempo; perché è un diver, categoria fra le più apprezzate dal popolo della Rete; perché è affidabile, sia dal punto di vista delle prestazioni sia dei materiali; ancora, per l’estetica ben riuscita, caratterizzata dalla sequenza di numeri arabi 3-6-9 sovradimensionati; e non ultimo per il prezzo, accessibile a tanti, se non proprio a tutti.

La collezione Longines HydroConquest

Ragioni che condivido, ma cui ne aggiungo un’altra: l’ampia varietà di modelli. Il Longines HydroConquest, nato nel 2007 e rivisitato nel 2018, oggi offre una scelta incredibile di referenze: diverse per dimensioni, colori, movimenti… Per avere una panoramica completa, vi rimando al sito della Casa (eccovi il link); intanto vi dico però che gli esemplari in tutto sono quasi una sessantina e riempiono tre schermate. E che, tanto per capirci, il bestseller automatico, tutto acciaio, con cassa di 41 mm, lunetta e quadrante blu – costa 1.510 euro.   

Di recente, comunque, Longines ha ampliato la collezione con nuove varianti bicolore, in acciaio e Pvd oro giallo oppure Pvd oro rosa, declinate in grigio, blu, nero o verde. Io ho scelto di scrivere della versione acciaio/Pvd oro rosa con quadrante e lunetta grigi. Perché mi sembra la più versatile: lo stile sport-chic la rende adatta tanto alle immersioni quanto ai look “da città”. È discreta quanto basta, però è originale, non banale: proprio per il colore insolito, che non è un “normale” classicone ma non concede nulla neppure ai trend più modaioli.

Prima di tutto il prezzo

Bando alle ciance, arrivo subito al sodo. Parto dal prezzo: 1.710 euro. In genere, nelle mie recensioni, è l’ultima informazione che fornisco, perché prima cerco di motivarlo con la descrizione dell’orologio. In questo caso invece mi sembra opportuno metterlo subito in evidenza, perché è realmente un punto di forza. Soprattutto se confrontato con quello di esemplari simili per tipologia e caratteristiche, di solito ben più cari. Non c’è bisogno di far nomi, ci può arrivare chiunque conosca un minimo il mercato degli orologi.

Dicevo, 1.710 euro. Sia per la versione con il cinturino in caucciù grigio, sia per la versione con il bracciale in acciaio bicolore. Un prezzo concorrenziale, appunto, tenuto conto della qualità del Longines HydroConquest. E dovuto essenzialmente a due fattori. Uno, la progettazione intelligente, studiata per ottenere un risparmio su alcuni macro-componenti che non solo non inficiano affatto la qualità complessiva, ma diventano peculiarità dell’orologio stesso. Due, il poter contare su economie di scala altrettanto virtuose: far parte di un grande gruppo come Swatch Group porta non pochi vantaggi.

Le caratteristiche del Longines HydroConquest

Allora, riporto qui di seguito i dati essenziali, altri li trovate nelle didascalie. La cassa in acciaio misura 41 mm di diametro. Si distingue per l’inserto in ceramica nella lunetta girevole unidirezionale, introdotto con il restyling del 2018 al posto di quello in alluminio. Un dettaglio che fa la differenza, dato che si tratta di un materiale molto resistente agli urti e ai graffi, oltre che bello da vedere e praticamente inalterabile nel tempo. Altro segno distintivo sono poi i due elementi proteggi-corona, geometrici ma non spigolosi, massicci ma non pesanti dal punto di vista estetico.

Un dato importante è l’impermeabilità elevata, che raggiunge i 30 bar (comune a tutti gli esemplari in collezione). Il che significa non solo soddisfare il primo requisito delle norme Iso sugli orologi subacquei professionali (per saperne di più, vi rinvio a quanto avevo scritto qui). Ma soprattutto poter affrontare il mare in tutta sicurezza anche da parte di chi lo vive “da sportivo” in senso lato; cioè non fa immersioni profonde ma magari pratica attività che richiedono grande resistenza alle pressioni da impatto (come il windsurf, per esempio).

La meccanica

Il Longines HydroConquest monta un movimento meccanico a carica automatica, il calibro L888.5. Giunto ormai alla quinta generazione e prodotto in esclusiva, è un’evoluzione dell’Eta A31.L11, a sua volta derivato dal celebre 2892-A2. Un 11 linee ½ (25,6 mm di diametro), forse un po’ sottodimensionato per la cassa da 41 mm, quindi adattato con un anello di contenimento in acciaio. Comunque ben curato: il rotore è a Côte de Genève, i ponti a perlage. In ogni caso rimane nascosto: il fondello è “pieno”, cioè è in acciaio decorato con il logo della clessidra alata. Più rilevanti piuttosto sono altre caratteristiche tecniche.

In primis la frequenza diversa rispetto ai suoi predecessori, “abbassata” a 25.200 Alternanze/ora. Il che va a vantaggio dell’autonomia, che ora raggiunge le 64 ore complessive. Quindi la spirale in silicio monocristallino, amagnetica e perciò ideale per i modelli subacquei. Per farla breve, queste tre particolarità sommate insieme vanno a influire positivamente sulla regolarità di marcia. Tant’è vero che già la versione precedente dello stesso calibro (L888.4) sia riuscita a superare tranquillamente i test del Cosc e abbia quindi ottenuto il certificato ufficiale di cronometro. Lo stesso potenzialmente potrebbe fare il calibro L888.5: questione solo di scelte aziendali.

Cinturino o bracciale?

Come accennavo sopra, il Longines HydroConquest acciaio/Pvd oro rosa dalla livrea grigia è disponibile con il cinturino in caucciù, coordinato alla tonalità del quadrante e dalla trama effetto intrecciato; oppure con il bracciale in acciaio, a tre file, con la maglia centrale color oro rosa, come la corona di carica e la zigrinatura lungo il profilo della lunetta. Al tatto quest’ultimo risulta robusto, compatto e ben articolato (le maglie ovviamente sono piene). In entrambi i casi, il punto di congiunzione con la carrure è aderente e senza spazi vuoti.

Due parole infine sul sistema di chiusura. Il Longines HydroConquest si allaccia al polso con una fibbia déployante dotata di doppio sistema di sicurezza, per evitare aperture accidentali, e di estensione integrata, così da poter indossare l’orologio sopra la muta da sub. Comodo comunque anche con “abiti civili”, soprattutto d’estate, quando il caldo e l’umidità possono causare un leggero gonfiore all’articolazione pur in assenza di particolari patologie. Soprattutto se non si è più giovincelli.