Attualità

Gucci Dive, il subacqueo con il glamour nel cuore

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Faccio subito coming out, dicendo quello che penso: il nuovo Gucci Dive è davvero un bel pezzo. Un’affermazione che a tanti potrà sembrare poco professionale, perché un giornalista con la schiena dritta dovrebbe attenersi ai fatti e lasciare da parte le opinioni personali. Però quell’orologio l’ho avuto tra le mani e mi ha lasciato un’ottima impressione per diversi motivi. Che voglio condividere con voi.

Qualche cenno sul Gucci Dive

Intanto, giusto per inquadrarlo correttamente all’interno dell’offerta del Marchio, il Gucci Dive è in collezione da ormai diversi anni. Rappresenta fin dal suo lancio l’anima super-sportiva della Maison fiorentina e si pone come l’alternativa fashion ma funzionale ai tanti diver delle case tradizionali. Ancora oggi alcuni modelli prodotti tra il 2012 e il 2015 sono molto ricercati dai collezionisti. Giusto per citarne una, la referenza YA136202: con la cassa da 45 mm e il movimento automatico prodotto da Sowind, aveva l’indicatore di riserva di carica a ore 5 e i piccoli secondi al 9.

Negli ultimi anni, il Gucci Dive ha assunto un ruolo sempre più importante nel segmento sportivo del Brand, dando vita a collaborazioni speciali come quella del 2020 con l’azienda londinese di eSport **Fnatic **. Il Fnatic x Gucci Limited Edition Gucci Dive con cassa da 40 mm e movimento al quarzo era ispirato al team League of Legends del Brand britannico.

Giovane e disinvolto, il Gucci Dive ha anche sposato in pieno la causa ambientalista. Lo scorso anno ha infatti accolto in collezione nuove referenze create con una plastica prodotta da fonti rinnovabili e naturali di origine vegetale. Almeno il 46% del bracciale e il 65% della cassa di quei Gucci Dive erano prodotti con materiali di origine biologica. Altri elementi tra cui la corona, la fibbia e il fondello erano realizzati in acciaio riciclato.

Razionalizzare il prodotto

Bene, e oggi? Oggi l’operazione che Gucci ha fatto con il suo nuovo subacqueo è duplice. Da un lato, ha reso la collezione più coerente con la sua vocazione marina puntando su un’estetica riconoscibile sia da chi ama i diver, sia da chi ama il Marchio fiorentino. Dall’altro, ha ripulito il Gucci Dive da tutto ciò che non è strettamente necessario ad assolvere la funzione di segnare l’ora sotto il pelo dell’acqua.

Mi spiego. Se fate una ricerca online sui modelli passati dell’orologio, troverete più di una referenza con il quadrante decorato dai classici motivi Gucci: dal serpente alla tigre, fino alle api. Ebbene, di questa variegata fauna è rimasta visibile solo l’ape, peraltro presente con discrezione a ore 12 al di sopra del logo. È un’operazione di pulizia che sarà progressivamente estesa anche ad altre collezioni, con l’obiettivo di renderle più discrete e adatte ai gusti di diversi consumatori.

Per quanto riguarda invece l’estetica da diver, eccoci qua. La lunetta graduata ha finalmente una bella visibilità che ne aiuta la funzione; gli indici sono tosti e molto evidenti; le spallette proteggi corona avvicinano ancora di più l’orologio all’universo dei diver professionali che tanti proseliti ancora oggi fa. Non solo tra gli appassionati. E ai subacquei professionali il Gucci Dive si avvicina anche per le prestazioni della cassa da 40 mm, impermeabile fino a 30 bar. Davvero niente male per un orologio dall’anima fashion.

La bellezza del quadrante

La nuova collezione Gucci Dive è composta da sette referenze, che possiamo dividere in due gruppi: uno da quattro e uno da tre. Tutti i sette orologi hanno però dei tratti in comune sul quadrante: grandi indici a forma di prisma riempiti di materiale luminescente; lancette di ore e minuti a daga, scheletrate; assenza della data.

Il quadrante è su due livelli, con l’anello della minuteria più alto su cui si trovano gli indici che, appoggiandosi sulla sezione centrale ribassata, danno profondità all’insieme. Sia l’anello della minuteria sia la parte centrale hanno una bella finitura satinata circolare.

Ho scritto sopra della lunetta girevole, la cui estetica è classicamente da diver, con la graduazione dei primi 15 minuti e il triangolo luminescente al 12. Gli indici sono incisi e riempiti di materiale luminescente e fanno decisamente la differenza rispetto alle precedenti referenze. I modelli che appartengono al cosiddetto gruppo da quattro hanno il quadrante argento, arancione o nero. Sono accostatati rispettivamente alla lunetta Pvd oro giallo, in acciaio o in ceramica nera.

Dettagli di stile

Da sottolineare la costruzione delle anse, di fatto con una doppia architettura: il cinturino si aggancia infatti a un’ansa satinata che si connette a sua volta alla cassa, con finitura lucida. Un bel dettaglio sia estetico sia funzionale, che esalta a sua volta il cinturino. Perché è proprio quest’ultimo che decreta quella divisione in gruppi da quattro e da tre di cui ho scritto prima.

Il gruppo dei quattro ha infatti il bracciale a tre file, con la maglia centrale lucida e le laterali satinate, chiuso da una bella fibbia déployante satinata con logo Gucci. Gli altri tre, invece, hanno un cinturino in caucciù rifinito come se fosse un tessuto. L’ho provato al polso e, credetemi, è super-comodo. Un cinturino ha il classico motivo Web rosso e verde di Gucci, uno è blu e marrone, il terzo è arancione e turchese. I quadranti abbinati sono nero, antracite e argento.

I calibri del nuovo Gucci Dive

Due parole, infine, sul movimento dei nuovi Gucci Dive. Due davvero, perché Gucci è sempre molto parca di informazioni sui calibri che equipaggiano gli orologi delle sue collezioni continuative. Per quello che posso scrivere, si tratta di un movimento automatico Swiss Made con 38 ore di riserva di carica. Quindi parliamo un calibro sufficientemente affidabile.

Andando oltre, però, come penso alcuni di voi sappiano, Gucci appartiene a Kering Group. Che possedeva anche due manifatture con una storia non proprio banale: Ulysse Nardin e Girard-Perregaux. E la collaborazione con le Marche orologiere del gruppo francese è continuata anche quando queste ultime sono diventate indipendenti. Come accade per l’Alta orologeria del Brand fiorentino, immagino quindi che anche per i Gucci Dive la sinergia con gli atelier dei due mostri sacri svizzeri sia più che collaudata. Che i calibri Swiss Made dei nuovi diver arrivino da La Chaux-de-Fonds è più che un’ipotesi. E, in questo caso, anche una garanzia.

L’ultimo dettaglio prima di parlare dei prezzi vi obbliga ad andare a rileggere con maggiore attenzione una mia affermazione precedente. Quando ho parlato della semplificazione del “bestiario” di Gucci, non ho scritto a caso che è rimasta visibile solo l’ape sul quadrante. Perché meno visibile sul fondello c’è l’Ouroborus (uroburo), il serpente che si morde la coda e forma un cerchio perfetto, simbolo di Gucci e di eternità. Un particolare che non ha uguali.

I prezzi e la campagna a supporto

I prezzi dicevo. Sono in linea con la tipologia di orologio, anzi, a mio avviso potrebbero dare fastidio ad altri marchi con proposte analoghe. Si va dai 2.200 euro della referenza con lunetta in oro giallo ai 1.800 delle tre con cinturino in caucciù, passando dai 1.900 dei modelli con bracciale in acciaio.

Un ottimo posizionamento di prezzo, a mio avviso, cui fa da supporto anche la nuova campagna di orologi e gioielli della maison, in cui il Gucci Dive compare nella versione con quadrante nero e lunetta in ceramica nera. Una campagna con foto e video curati dal fotografo e Direttore artistico Ezra Petronio, nella quale l’orologio mostra la sua anima più glamorous. Che non è l’unica, lo avrete capito, perché anche i contenuti tecnici sono tanti.

In ogni caso, il mio proposito non era quello di convincervi che il nuovo Gucci Dive è un bell’orologio perché piace a me, ma di spiegarvi perché mi ha impressionato positivamente. Il mio consiglio è sempre lo stesso: se vi ho incuriosito, andate in boutique e provatelo. Così vi farete la vostra opinione, perché è giusto che ognuno ce l’abbia: importante e doveroso è che sia informata. Del resto siamo qui proprio per questo.