Quando ho visto in anteprima gli schizzi preparatori e le immagini definitive del nuovo Bvlgari x MB&F Serpenti sono rimasto piuttosto confuso. Guardando prima i disegni abbozzati (ma mica poi tanto…) da parte di Fabrizio Buonamassa Stigliani, Direttore creativo dell’orologeria di Bulgari, poi le foto dell’orologio finito, non ho capito se avrei dovuto scrivere di follia o di genialità. Ci ho pensato su per un po’ e poi ho trovato la chiave di lettura: mettere sulle stesso piano i due stati mentali. Perché il Bvlgari x MB&F Serpenti è follemente geniale o genialmente folle, fate voi.
Già la collaborazione tra un vulcano di idee e pozzo di scienza come Buonamassa Stigliani e uno dei più visionari maestri dell’orologeria contemporanea come Maximilian Büsser, patron di MB&F, è benzina sul fuoco della creatività. Se poi ci mettiamo il fatto che la capacità tecnica di Büsser, portata a sviluppare un’orologeria d’avanguardia, sia stata indirizzata a interpretare un orologio che più classico non si può, ecco fatta la frittata estetico-meccanica. Frittata in senso buono, naturalmente, perché il risultato è delizioso.
Da cosa nasce cosa…
Design e tecnologia orologiera, dunque, convivono nel Bvlgari x MB&F Serpenti. Parto dal design, perché ho avuto modo di ascoltare qualche aneddoto sulla nascita dell’orologio direttamente da Buonamassa Stigliani durante un recentissimo incontro a Roma. E la cosa più bella è stata sentire dalle sue parole come questa collaborazione sia nata in modo spontaneo, naturale: «Max, ho un’idea, ti mando un disegno. Quando lo ha mostrato in azienda, la risposta è stata unanime: dobbiamo farlo!». Sembra un gioco tra amici e invece ha dato vita a una creazione straordinaria.
Ascoltando il Direttore creativo ho dato un senso ulteriore a quanto avevo letto sulla cartella stampa di Bulgari riguardo alle influenze del design automobilistico nella creazione di questa edizione limitata. Del resto, prima di entrare nell’azienda romana, Buonamassa Stigliani aveva lavorato per anni in Fiat, mettendo la propria matita al servizio delle vetture del gruppo.
Come dice l’azienda, la sensazione che si ha osservando la cassa del Bvlgari x MB&F Serpenti è simile a quella che si ha di fronte a un’auto: la vista della cassa cambia del tutto a seconda che la si guardi di fronte, di lato, dall’alto o da sotto. E la cassa, insieme al movimento, è la vera star dell’orologio, gli elementi nei quali Buonamassa Stigliani e Büsser hanno messo tutta la loro enorme sapienza professionale.
Misura 53 x 39 x 18 mm, dimensioni importanti specialmente in lunghezza e in spessore. Del resto, l’obiettivo era chiaro: mantenere i codici estetici del Serpente, facendo in modo che essi si fondessero insieme a quelli dei movimenti di MB&F. Perché i calibri sviluppati dal “collettivo” di Büsser non sono solo sublimi dal punto di vista tecnico, ma anche delle vere sculture meccaniche, che meritano di essere guardate almeno quanto la cassa.
Cassa e vetri: le sfide del Bvlgari x MB&F Serpenti
E per poterle guardare, cosa serve? Dei vetri zaffiri, ovviamente. Che nel caso dell’orologio sono ben cinque. L’estetica curvilinea della cassa del Bvlgari x MB&F Serpenti fa in modo che sia difficile da lavorare da un punto di vista delle finiture e dell’aerodinamica ed estende questa complessità ai cinque elementi in vetro zaffiro. Sono gli occhi del serpente, parte della testa, la sezione posteriore sfaccettata e il fondello.
Una combinazione fra elementi metallici e in vetro zaffiro, tutti curvi, chiamata anche a garantire una impermeabilità consueta, fino a 3 bar. «I cinque vetri sono stati complicati da tenere insieme», ha raccontato Buonamassa Stigliani. «Il risultato iniziale non ci era piaciuto: e dopo quattro mesi abbiamo buttato tutto e ricominciato da zero».
Per quanto la cassa del Bvlgari x MB&F Serpenti sia del tutto nuova, c’è stata comunque una base da cui partire, quella dell’HM10 Bulldog, orologio di MB&F del 2020. Il quale, però, ospitava un movimento diverso. Per cui, il calibro di manifattura creato da MB&F per questo Serpenti ha obbligato Buonamassa Stigliani a ripensare del tutto la cassa. «Credo che rispetto a quella, in MB&F abbiano cambiato almeno l’80% dei componenti. Infatti, rispetto al movimento del Bulldog, abbiamo abbassato il bilanciere, le due cupole, abbiamo ridisegnato la parte nascosta, cambiato la forma della platina, tolto la mascella».
Un lavoro di restyling complesso e approfondito: «Dovevo disegnare questa cassa a forma di goccia e il vincolo, per me, era l’altezza del bilanciere. Non volevo fosse troppo alto perché la cassa è più piccola rispetto a quella del Bulldog e ci sarebbe stato il rischio di avere una forma curva che scendeva in modo troppo inclinato. Esteticamente non avrebbe funzionato».
Calibro vecchio o nuovo?
Dire quindi che l’orologio è mosso dal calibro HM10 a carica manuale non è del tutto vero, dato il lavoro di adattamento fatto su componenti chiave quali il bilanciere, con relativo ponte, e la platina. Nello specifico, il bilanciere è anche qui volante, fissato al ponte tramite il proprio asse centrale. È sovradimensionato (misura 14 mm) ed è molto complesso da realizzare, in virtù anche delle quattro viti di regolazione tradizionali. Ha una frequenza bassa,18.000 alternanze/ora, un’autonomia di 45 ore e un’estetica del tutto funzionale a quella della cassa.
Come ha ricordato Buonamassa Stigliani, nello sviluppo e creazione del calibro, MB&F ha lavorato sullo spessore per fare in modo che i componenti più visibili – il bilanciere e le cupole di ore e minuti – dessero vita al serpente al polso. E così è stato, perché tramite il movimento continuo delle parti della testa del rettile, visibili attraverso i tre vetri, l’orologio sembra davvero vivo, acceso, quasi pronto a dare uno scatto in avanti verso gli occhi di chi lo osserva. Come mai questo accada, provo a spiegarvelo un po’ di più nelle didascalie.
Bvlgari x MB&F Serpenti: tre referenze limitate
Come è comprensibile, l’orologio Bvlgari x MB&F Serpenti è stato creato in edizione limitata. Comprensibile perché la capacità produttiva di una manifattura come MB&F è per forza di cosa limitata, date le dimensioni contenute. Considerando che realizza circa 400 orologi all’anno e che questo pezzo per Bulgari lo costruisce dalla A alla Z, si capisce che farne 99 è uno sforzo industriale importante per l’azienda di Maximilian Büsser.
I 99 pezzi sono divisi su tre referenze. La prima ha la cassa cassa in titanio grado 5 con cupole delle ore e dei minuti blu. La seconda ha la cassa in oro rosa 18 carati con occhi verdi. La terza versione è in acciaio inossidabile con rivestimento Pvd nero, animata da occhi rossi. Tutte hanno un cinturino in caucciù nero con fibbia nello stesso metallo della cassa. I prezzi? Vanno dai 132mila franchi svizzeri tasse escluse delle versioni in acciaio e in titanio ai 152mila franchi tasse escluse della versione in oro rosa.
Prima di lasciarvi alle didascalie, chiudo con un’affermazione di Fabrizio Buonamassa Stigliani che ho trovato nella cartella stampa e che riassume quanto ha raccontato a Roma nell’incontro con la stampa di settore: «Questo orologio è stato piacevole da progettare, ma tecnicamente molto impegnativo da realizzare. L’obiettivo era avere una visione totalmente diversa. Il Serpente è un soggetto magnifico, apprezzato da molti collezionisti. Credo che siamo riusciti nell’intento di offrire al Serpente di Bulgari un nuovo orizzonte. Non si tratta solo di un oggetto femminile legato al Dna del Marchio ma, per la prima volta, anche di un oggetto tecnico che parla il linguaggio estetico di Bulgari, mettendo in mostra al contempo l’expertise di MB&F. Come ogni buona collaborazione, è un progetto vantaggioso per tutti».