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Maggio, un mese in asta. Con rarità milionarie

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Maggio è un mese ricchissimo per le aste di alta orologeria, con Phillips e Christie’s a farla da padrone. Solo nel weekend appena passato, diversi appuntamenti a Ginevra tenuti dalle due case d’asta hanno portato a un totale di vendite da capogiro: quasi 100 milioni di franchi svizzeri. Merito degli orologi rarissimi finiti sotto il martelletto, sia di marchi top sia di brand indipendenti, e di una collezione speciale legata a Rolex e al Sultanato dell’Oman. Ma andiamo con ordine.

Il boom di Phillips

Ai vertici dei risultati Phillips in Association con Bacs & Russo, che nell’asta The Geneva Watch Auction: XVII ha totalizzato vendite per oltre 48 milioni di euro. Le stime pre-vendita erano state piuttosto caute e questo sembra aver suscitato interesse, in particolare per i lotti più rari e desiderabili.

Tra gli highlight, i tre orologi che si sono spartiti il podio: nemmeno a dirlo, Rolex e Patek Philippe. Il lotto più pagato è stato il 102, un Rolex Daytona Ref. 6270 “The End Game” del 1988, venduto per 3 milioni e 690mila franchi (circa 3 milioni e 800mila euro), un esemplare in oro giallo con quadrante in pavé di diamanti, indici con zaffiri e lunetta con diamanti baguette. Segue il lotto 23, un Patek Philippe Ref. 2499 calendario perpetuo seconda serie in oro rosa del 1950, battuto per 3 milioni e 200mila franchi (circa 3 milioni e 300mila euro). Terzo posto per la stessa referenza di Patek, ma in oro giallo e datata 1951: 2 milioni e 360mila franchi (circa 2 milioni e 400mila euro).

Merita un cenno anche il prototipo del Biver Carillon Tourbillon Minute Repeater in titanio con quadrante in ossidiana, battuto da Aurel Bacs in persona e in presenza dello stesso Jean-Claude Biver. La cifra raggiunta – 1 milione 270mila franchi – si commenta da sola.

Christie’s milionaria

Mentre venerdì 12 maggio Christie’s ha organizzato Rare Watches, che ha venduto il 98% dei lotti per un totale di 26 milioni e 513mila franchi svizzeri. Del totale degli orologi battuti, sei hanno superato il milione di franchi, quattro i 500mila franchi. Dispersi diversi pezzi vintage introvabili, ma a monopolizzare il podio ci ha pensato Patek Philippe. Medaglia d’oro al Lotto 84, l’edizione limitata in acciaio del Nautilus per Tiffany & Co. venduta per 2 milioni e 233mila franchi. Medaglia d’argento al Lotto 138, il Patek Philippe Ref. 3974 2497R venduto per quasi 2 milioni di franchi. Bronzo al Lotto 132, un Patek Philippe Ref. 2499 prima serie venduto per 1 milione e 618mila franchi (partiva da una stima tra 1 milione e 200mila e 1 milione e 800mila).

Naturalmente i riflettori si sono accesi anche su Rolex, grazie a un’ampia selezione di pezzi realizzati per il Sultanato dell’Oman, ben sette. Ha spiccato il raro cronografo Daytona Ref. 6269 con lunetta incastonata di diamanti e quadrante e bracciale tempestati di diamanti e zaffiri, realizzato intorno al 1985 e venduto per 1 milione e 134mila franchi. Anche tutti gli altri sei pezzi vintage e moderni, ordinati una volta da Sua Maestà Sultan Qaboos Bin Said Al Said, sultano dell’Oman, che recavano l’emblema di Khanjar o la firma del sovrano, sono stati venduti.

Asta da star per F.P. Journe

Nella sezione dell’asta Independent Watchmakers si è fatto invece notare un orologio di F.P. Journe, confermando il grande interesse che la comunità internazionale di collezionisti continua ad avere per i pezzi del Maestro marsigliese. Il Lotto 96, un raro orologio da polso Tourbillon Souverain Ruthenium in platino, in edizione limitata, prodotto intorno al 2003, è stato battuto per circa 530mila franchi.

E a proposito di F.P. Journe, il giorno dopo Rare Watches, è stata la volta della vendita The Art of F.P. Journe, la prima asta dedicata a un orologiaio indipendente vivente. Qui Christie’s ha venduto tutti i pezzi all’incanto, con un realizzo di 13 milioni e 665mila franchi, +175% sopra la stima base. 

L’area Europa-Medio Oriente ha rappresento il 52% degli acquisti, seguita dalle Americhe con il 28% e dall’Asia-Pacifico con il 20%. Dato interessantissimo: il 29% degli acquirenti e offerenti era costituito da Millennial. Il lotto più caro della vendita è risultato un orologio da polso Tourbillon Souverain “Souscription 2/20” in platino, realizzato intorno al 1999 e battuto per 2 milioni e 707mila franchi.

Il record di Sotheby’s

Per passare da Sotheby’s Geneva, all’interno delle vendite della Luxury Week, lunedì scorso si è raggiunto un nuovo record mondiale con un Rolex Daytona “John Player Special” ref. 6241 del 1969 in oro giallo, battuto per 2 milioni e 238mila franchi. Sarà per l’effetto anniversario – quest’anno la collezione Cosmograph Daytona spegne 60 candeline -, sarà perché i quadranti Paul Newman sono i più desiderati sul mercato del secondo polso, sta di fatto che l’orologio ha superato tutte le aspettative. La stima iniziale infatti andava dai 600mila al milione e 200mila franchi…

Al di là delle condizioni incredibilmente buone dell’esemplare, oltretutto mai revisionato in più di mezzo secolo di vita, nella valutazione finale ha giocato un ruolo importante la sua effettiva rarità. Questo modello è chiamato così per la particolare colorazione nero e oro, che rievoca quella dell’omonimo pacchetto di sigarette, nonché la livrea del Team Lotus F1 che l’azienda del tabacco britannica sponsorizzò negli anni Settanta e Ottanta. E pare che dei tremila esemplari della Ref. 6241 prodotti in totale da Rolex, solo 300 siano stati realizzati interamente in oro giallo; e fra questi, poche unità avevano l’ambito display John Player Special. Si comprende, insomma, perché l’asta si sia risolta in 8 combattutissimi minuti e 7 offerte differenti.

Uno sguardo al prossimo futuro

Ma il mese delle aste non è finito qui. Dal 18 al 30 del mese si tiene infatti l’asta Christie’s Watches Online: The Geneva Edit, con straordinari orologi legati dall’affinità tra alta orologeria e alta gioielleria. Un’ampia selezione dei pezzi all’incanto sarà esposta nel nuovo ufficio Christie’s di Ginevra tra il 22 e il 26 del mese. Tra questi, l’Astronomia Flawless Diamond di Jacob & Co., la cui stima è stata fissata tra 200mila e 400mila franchi.

Intanto, il 23 maggio, Phillips organizza The Imperial Patek Philippe Sale, un’asta monotematica focalizzata sul Patek Philippe Calatrava Quantième Lunaire Ref. 46QL appartenuto all’ultimo Imperatore della dinastia Qing, Aisin-Gioro Puyi. Datato 1937, con la cassa in platino e il quadrante “roulette”, è un esemplare di cui finora non si conosceva neppure l’esistenza, ma dalla storia avventurosa, testimoniata da una ricca documentazione. Per approfondirla, vi rimando al sito ufficiale della casa d’aste. Qui mi limito alla quotazione iniziale: 3 milioni di dollari (americani).

Capolavori da tasca per Christie’s

Infine, ancora Christie’s chiuderà il proprio mese a Hong Kong con un’asta dedicata a preziosissimi orologi da tasca. Important Watches si terrà il 26 maggio e presenterà straordinari esemplari del XIX, XX e XXI secolo, tanto accattivanti quanto unici. Sarà un’asta dal vivo, nella quale si distingueranno, tra gli altri, due orologi ricercatissimi.

Si tratta di un Audemars Piguet Ref. 25630 Grand Complication, con quadrante con pavé di diamanti, e il più antico “miniature watch” conociuto di Patek Philippe con una complicazione orologiera della leggendaria Maison di Ginevra, forse la più piccola mai realizzata.

Il primo, numerato “001”, si ritiene sia un pezzo unico. Secondo gli archivi di Audemars Piguet, l’ébauche è stata acquistata da LeCoultre & Cie nel 1973, anche se probabilmente risale agli anni ‘30, uno dei secoli d’oro delle grandi complicazioni. L’orologio è stimato tra i 550mila e 1 milione e 100mila dollari di Hong Kong (65mila/130mila euro).

Il secondo è una ripetizione minuti con un diametro di 24,5 mm, forse la più piccola mai creata dalla Maison. L’orologio è completamente nuovo sul mercato ed è rimasto nascosto al pubblico per 135 anni, dalla sua produzione nel 1888.

Una nuova aggiunta agli orologi complicati storici del XIX secolo di Patek Philippe, descritta così dall’ex Direttore del Museo Patek Philippe, Arnaud Tellier: «Questo orologio in miniatura è uno dei più grandi successi di Philippe del XIX secolo. Era e rimane uno dei capolavori della manifattura ginevrina». Stimato tra gli 800mila e i 2 milioni e 400mila dollari di Hong Kong (94mila/280mila euro).

Faraone protagonista a Milano

In casa nostra, chiuderà il mese un importante appuntamento di Faraone Casa d’Aste. Gioielli e orologi delle maison più prestigiose come Cartier, Bulgari, Van Cleef & Arpels ma anche luxury good con borse Hermès. Questo il ricco ménu dell’asta in programma nel “Salotto Faraone” al Portrait Hotel di Milano il 24 maggio.

Tra gli orologi più interessanti all’asta durante la sessione pomeridiana, il best in show – arrivato a catalogo chiuso – sarà un Rolex Daytona Special Edition (Ref: 1165994RU), con cassa e quadrante incastonati da un pavé di diamanti e rubini carré. Sotto il martelletto cadrà anche un Rolex Date Just Ovettone mille righe, anni ’50, con cassa in oro giallo.

Sempre dello stesso periodo, un Patek Philippe Lady a carica manuale, con cassa da 14mm in oro giallo e cinturino a coda di topo nero, corredato di astuccio originale dell’epoca. Del decennio appena precedente, un Vacheron Constantin Ref. 47245/00R, 2005, con movimento automatico e calendario perpetuo, in oro rosa, con scatola originale e garanzia.