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Seastar 1000 Powermatic 80, il subacqueo taglia M di Tissot

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Tissot non si smentisce mai. Nei giorni scorsi ha fatto uscire un’estensione di gamma della linea Seastar, come sempre aperta alle nuove idee e democratica nel prezzo: il Seastar 1000 Powermatic 80. Un orologio che dal punto di vista estetico è chiaramente trasversale ai generi e attento agli ultimi trend, mentre da quello meccanico è un concentrato di tecnologia della Casa. Il tutto, come vedremo, accessibile senza svenarsi.

La cassa di 40 mm di diametro punta al target femminile e a quello più giovane: lo spot ufficiale Tissot ne è una chiara testimonianza. E già questo non è poco, se si pensa a quanto sia carente sul mercato l’offerta di diver adatti a tutti: uomini con i polsi sottili, donne che non amano gli orologi mignon, chiunque voglia sfoggiare un modello sportivo, ma dall’aspetto non troppo tecnico, perfetto per l’estate.

E poi c’è il movimento ad alte prestazioni: il Powermatic 80 con più di 3 giorni di autonomia. Celeberrimo, ben noto agli appassionati come ai neofiti, merita comunque un minimo di approfondimento per i pochi che non ne conoscono la storia. Ma, prima di parlarne, è opportuno inquadrarlo all’interno della famiglia di orologi.

La collezione Seastar

Il legame fra Tissot e il mare nasce sul finire degli anni ’50. Sono di allora infatti i primi esemplari della serie Seastar che inaugurano la produzione, anche per la Casa di Le Locle, di orologi subacquei. Con modelli proposti in più varianti, da uomo e da donna, la collezione Seastar si è evoluta nei decenni successivi fino a diventare la serie più longeva e conosciuta del Marchio elvetico.

Oggi, i Tissot Seastar – più di 40 referenze in tutto, in versione “solo tempo” o cronografo – propongono l’iconico design dei diver, con lunette graduate e girevoli, ottimi livelli di impermeabilità, movimenti meccanici o al quarzo, bracciali in acciaio 316L o cinturini in diversi materiali. Orologi di qualità da comprare, come sempre per Tissot, a prezzi non esagerati.

Le ultime referenze introdotte, cinque in tutto, ampliano la famiglia dei Tissot Seastar da 40 mm di diametro. Più piccolo del Seastar 1000 presentato nel 2019 (43 mm di diametro), il nuovo Seastar 1000 Powermatic 80 punta ad attirare l’attenzione delle generazioni più giovani che sembrano apprezzare maggiormente gli esemplari con la cassa di formato medio, di grande tendenza negli ultimi tempi. E del pubblico femminile: che, si sa, ormai da anni non disdegna affatto le casse oltre i classici 36 mm. Vediamo le novità più da vicino.

Le caratteristiche dei Seastar 1000 Powermatic 80

Tutt’e cinque le nuove referenze del Tissot Seastar 1000 Powermatic 80 hanno appunto la cassa da 40 mm di diametro, realizzata in acciaio 316L e impermeabile fino a 30 bar. Il numero 1000 nel nome indica infatti la resistenza all’acqua misurata in piedi, che corrispondono a circa 300 metri – per usare la consueta quanto malsana abitudine di servirsi dell’unità di misura della lunghezza anziché di quella relativa alla pressione.

Oltre alle tradizionali versioni silver, cioè in acciaio “naturale”, esiste una variante bicolore (in acciaio e oro giallo) e altre due completamente nere. Il processo di colorazione utilizzato da Tissot è sempre il Pvd (Physical Vapor Deposition, deposizione fisica da vapore). Per tutte la lunetta girevole unidirezionale è in acciaio, caratterizzata da un anello in vetro minerale stampato (nella referenza bicolore, i numeri sono in Pvd oro).

Molto curati i quadranti dalla finitura spazzolata, declinati in blu, turchese o antracite che sfumano in nero verso il perimetro. Il preferito della redazione – per quanto possono valere i nostri gusti – è quello turchese, perché cattura l’attenzione senza essere eccessivo. Seguono le lancette di ore e minuti e gli indici che, come negli altri Seastar, sono rivestiti in Super-LumiNova, uno dei materiali fotoluminescenti di più lunga persistenza. La sfera dei secondi termina in un cerchio (tipo piccolo Lollipop), ed è anch’essa ben visibile al buio.

Per quanto sia relativo, devo aggiungere che quattro referenze del Seastar 1000 Powermatic 80 dispongono di bracciale in acciaio. La quinta, invece, di un cinturino tropic in gomma, in perfetta sintonia cromatica con la cassa e la lunetta di colore nero. Relativo, dicevo, perché bracciali e cinturini sono intercambiabili grazie al sistema di aggancio e sgancio rapido. Notevole, da questo punto di vista, la collezione di accessori Tissot (in gomma, in tessuto, in materiale sintetico, in pelle anche effetto alligatore), a cui attingere per look ogni giorno diversi.

Fondello e corona, come in ogni diver che si rispetti, sono rigorosamente a vite. Sul fondello, l’oblò trasparente mette in mostra il movimento meccanico a carica automatica, il cui rotore riporta la serigrafia “Tissot 1853”.  

Il movimento del Tissot Seastar 1000 Powermatic 80

Come anticipato, vi racconto qualcosa del movimento incassato nei nuovi Tissot Seastar 1000: il Powermatic 80, appunto. A garanzia di affidabilità vanta la discendenza diretta dal calibro 2824-2 di Eta, il movimento svizzero più utilizzato di sempre, nonché il più conosciuto. Tanto apprezzato e ambito che quando il Gruppo Swatch, di cui Tissot ed Eta fanno parte, annunciò nel 2009 l’interruzione della fornitura di calibri Eta verso brand esterni al Gruppo, altre aziende come la svizzera Sellita e l’asiatica Seagull proposero, forti della scadenza di alcuni brevetti, movimenti del tutto simili. Il Sellita SW200-1 che oggi ritroviamo in numerosissimi esemplari di infinite marche ne è un esempio.

Nel frattempo, dell’Eta 2824-2 è nata una nuova generazione di calibri. Si tratta di movimenti diversi, comuni a varie marche di Swatch Group, la cui nomenclatura, da Tissot, risponde alla sigla C07.xxx. Commercialmente sono noti proprio come Powermatic 80. Il numero 80, come potete immaginare, indica l’autonomia: 80 ore, circa il doppio di quanto riuscisse a fare il predecessore 2824-2. Prima però di dirvi come sia stato possibile ottenere questo risultato, torniamo alle varianti del Powermatic 80.

Ponendo infatti al posto delle tre x numeri opportuni, si ottengono declinazioni differenti dello stesso movimento, caratterizzate da componenti di diversa qualità e da particolari complicazioni. Il doppio fuso orario si trova per esempio nel calibro Eta C07.661. Che non è quello incassato nel nostro Seastar 1000 Powermatic 80: il quale offre l’indicazione dell’ora, la lancetta dei secondi centrali e il datario a finestra a ore 6 (su sfondo nero).

Resistenza ai campi magnetici, frequenza inferiore e autonomia maggiore

Anche se Tissot non specifica quale delle varianti del Powermatic 80 caratterizzi i nuovi Seastar 1000 da 40 mm, una ricerca approfondita porta al calibro Eta C07.111, referenza base dell’ecosistema C07.xxx. Lo scappamento in polimero, anziché in metallo, ne definisce appunto il posizionamento entry-level. 

Tissot però rassicura circa la resistenza ai campi magnetici di questi orologi. Lo fa sottolineando l’impiego di una spirale in Nivachron, composta da una lega di titanio in grado di mantenere inalterata la propria resa anche sotto l’azione di onde magnetiche. La trovata non è nuova visto che risale al 2018, ma rivela tuttora la sua efficacia. Per capirci, al suo sviluppo, accanto alla Nivarox, aveva lavorato una maison del calibro di Audemars Piguet. Nivarox, manco a dirlo, è un’azienda dell’universo Swatch.

Ma torniamo, prima di concludere, alle famose 80 ore di autonomia. Come sia possibile ottenere simili risultati senza stravolgere l’architettura interna di un movimento o l’impiego di uno speciale bariletto? Semplice: lavorando su una serie di dettagli che migliorano l’efficienza e riducono gli attriti, ma soprattutto abbassando la frequenza del bilanciere, quindi il numero di alternanze orarie. Il calibro Powermatic 80 rinuncia infatti ai 4 Hz dell’antesignano Eta 2824-2, ripiegando sulla frequenza ridotta di 3 Hz. Quindi, 28.800 alternanze/ora del movimento ispiratore contro le 21.600 alternanze/ora del Tissot Seaster 1000.

Infatti, se riduci la frequenza e l’energia necessaria a far oscillare il bilanciere, l’autonomia ne guadagna in modo considerevole. Anche se la marcia della lancetta dei secondi risulta un po’ meno fluida e continua rispetto a quella dei movimenti a 4 Hz. Un compromesso che il pubblico del Seastar 1000 Powermatic 80 accetterà di buon grado, visti anche i prezzi accessibili del listino. Si parla infatti di 795 euro, fatta eccezione per le referenze in acciaio bicolore e in Pvd nero che costano 875 euro.