Attualità

Ocean Star 39: Mido alla… prova costume

{"autoplay":"false","autoplay_speed":"3000","speed":"300","arrows":"true","dots":"true","loop":"true","nav_slide_column":5}
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image

Se esistesse anche per gli orologi l’ossessione della prova costume, direi che il nuovo Mido Ocean Star 39 l’ha superata a pieni voti. Anche il subacqueo principe delle collezioni di Mido si è infatti sottoposto a quella “cura dimagrante” che è tanto di tendenza nell’orologeria da qualche anno a questa parte. Un passaggio dalla taglia L alla S che lo ha reso, se possibile, ancora più sexy.

Ocean Star 39: il diver 2.0

Fuor di metafora, specialmente nel segmento degli orologi subacquei – storicamente e funzionalmente caratterizzati da dimensioni piuttosto generose e dei quali fa parte l’Ocean Star 39 – si assiste a una diffusa tendenza alla diminuzione dei diametri, causata da diversi motivi. Da una parte la volontà di rendere gli orologi sportivi più vestibili anche su polsi sottili, tipicamente quelli femminili. Non è un mistero, infatti, che il target donna sia sempre più al centro degli appetiti dei marchi, grazie anche a una generale maturazione della conoscenza e della cultura orologiera da parte del gentil sesso. Maturazione che spinge la cliente in rosa a cercare una maggiore qualità meccanica, estetica, dei materiali.

Dall’altra parte c’è il fatto che – diciamocelo – le persone che si immergono con un diver meccanico sono sempre meno, vista la proliferazione di strumenti digitali da polso notevolmente più precisi, se non più affidabili. L’orologio subacqueo è sempre più un accessorio urbano, sportivo nell’accezione casual del termine. Qualcosa da indossare più in spiaggia che sott’acqua, più in ufficio a Milano che nei fondali di Pantelleria. Ragion per cui le dimensioni più piccole, come quelle dell’Ocean Star 39, aiutano la vestibilità di tutti i giorni e permettono una lettura agevole del tempo, che non è più questione di vita o di morte come può accadere in immersione.

Questione di centimetri

Detto questo, arrivo al nuovo Mido Ocean Star 39, un orologio che ha molto da raccontare, non solo per quanto riguarda le sue dimensioni riviste. Del resto, la collezione Ocean Star è un esempio di come Mido sia in grado di combinare design accattivante, qualità costruttiva e un pedigree subacqueo di prim’ordine. Il tutto mantenendo un rapporto qualità-prezzo difficilmente battibile. Lo fa da parecchio tempo, visto che la collezione Ocean Star festeggia quest’anno il suo 80° anniversario. Quale occasione migliore per regalarsi una silhouette tutta nuova, sottile e atletica?

L’operazione dimagrimento è ancora più pregevole se si pensa che l’Ocean Star 39 non deriva da un modello esistente come, per esempio, l’Ocean Star 600 Chronometer. È un orologio subacqueo compatto, sottile e classico, con proporzioni bilanciate. Se il diametro di 39 mm è già di per sé una dichiarazione di vestibilità, ciò che fa davvero la differenza è lo spessore: 10,5 mm, compresi il fondello e il vetro. Il tutto con un’impermeabilità di 20 bar e una misura da ansa ad ansa di 46 mm. Ben al di sotto dei fatidici 50 mm, per molti il discrimine tra comodità e scomodità. Numeri che in questa fascia di mercato pochi concorrenti hanno.

L’estetica dell’Ocean Star 39

Il design dell’Ocean Star 39 è quello classico degli orologi subacquei non “spinti”, con la cassa simmetrica priva delle spallette proteggi corona. È in acciaio, prevalentemente con finitura spazzolata e qualche superficie lucidata. Ciò che spicca nell’orologio, però, sono la scelta dei colori e la decorazione del quadrante, dalle quali emerge una volta di più la vocazione più stilosa e meno professionale pensata da Mido per questo pezzo.

Il quadrante ha infatti un motivo ondulato in rilievo che, nella versione messa al centro della campagna di comunicazione dal brand, è ulteriormente impreziosito da un effetto sfumato che passa dal nero a ore 12 al blu marino a ore 6. Lo stesso effetto è presente sulla lunetta e fa sembrare l’Ocean Star 39 quasi un orologio GMT.  

La decorazione del quadrante è ben evidente, ma nel complesso non disturba la leggibilità delle ore, almeno nella versione blu e nera e in quella più tradizionale nella quale lo sfumato va dal nero al grigio scuro su quadrante e lunetta. Qualche difficoltà in più si potrebbe avere nella referenza con il quadrante color champagne (o sabbia, se preferite, visto che è il colore dell’anno) non sfumato. La leggibilità, qui, è meno favorita dai tocchi in oro Pvd su indici, lunetta e lancette. Decisamente più “cattiva” è la versione con cassa in acciaio con rivestimento Pvd nero.

Il segreto sta nel calibro

Buona parte del segreto delle dimensioni contenute dell’Ocean Star 39 sta nel lavoro fatto dai designer di Mido sull’orologio. Un lavoro che non sarebbe stato però possibile senza l’impiego, all’interno della cassa, di un movimento adeguato. Se infatti questo orologio subacqueo è così sottile, è grazie al suo calibro. Mentre la maggior parte degli orologi di Mido incassa il collaudato Calibro 80 – ossia il Powermatic 80, elaborato su base ETA 2824 -, l’Ocean Star 39 è animato da un movimento nuovo per il Marchio in questa collezione, ossia il Calibro 72

Il calibro è nuovo per Mido nella Ocean Star ma è già impiegato in alcune referenze della collezione Baroncelli Heritage. E non è nuovo per Swatch Group, poiché deriva dall’ETA A31.111, a sua volta un’evoluzione del più sottile ETA 2892, utilizzato con alcune differenze da Longines come calibro L888 e da Union Glashütte come calibro UNG-07. Lavora a una frequenza discreta, 25.200 alternanze/ora e, come dice il nome, ha una riserva di carica di tutto rispetto di 72 ore. La spirale Nivachron antimagnetica di cui è dotato è ormai lo standard per i calibri del gruppo.

Prima scrivevo del rapporto qualità-prezzo che caratterizza gli orologi del Brand, sempre interessante. Ebbene, l’Ocean Star 39 non fa eccezione: 1.190 euro per le tre versioni in acciaio satinato, 1.260 euro per la referenza con trattamento Pvd nero. Pur non dimenticando che per tante persone mille e rotti euro sono un sacco di soldi, è indubbio che l’orologio è “magro” non solo nelle forme ma anche nel prezzo, specialmente se paragonato ad alcuni concorrenti. Un occhio al polso e uno al portafoglio: per Mido, uno strabismo più bello di quello di Venere.