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Club Campus: vitamina firmata Nomos Glashütte

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Non so come la pensiate voi, ma per quanto mi riguarda un orologio mi piace se lo trovo divertente. Forma, colore, complicazioni, poco importa, basta che abbia quel non so che fuori dalle righe che ti invogli a indossarlo con piacere ogni mattina. E il Club Campus di Nomos Glashütte è un orologio che quel non so che ce l’ha, eccome. Anche nelle versioni presentate di recente con quadranti blu notte e giallo Sole.

Svelato per la prima volta nel 2007, il Club è l’orologio sportivo di Nomos Glashütte, estremamente versatile. Nel corso della sua breve storia ha visto numerose iterazioni in termini di dimensioni, movimento e colori, per non parlare delle edizioni limitate. Tutti i modelli Nomos sono dotati di un calibro di manifattura ed è possibile scegliere tra orologi con calibro Alpha a carica manuale o con movimento automatico Neomatik.

Nomos Glashütte e la creatività al potere 

Detto questo, il fatto che il Club Campus mi faccia divertire non è solo apprezzamento estetico. Deriva anche dal fatto che ho toccato con mano la filosofia produttiva dalla quale nasce. E mi ha affascinato. Oltre sei anni fa, infatti, ho visitato la Manifattura di Nomos Glashütte, una realtà con il cuore del design a Berlino, nel Berlinerblau Studio, e la parte di produzione e amministrazione a Glashütte. Una Manifattura in cui l’intero processo produttivo, dal disegno al prodotto finito, è interno e rigoroso.

«Nella creazione di un esemplare partiamo da un calibro esistente o dall’idea di svilupparne uno nuovo», mi raccontò Thomas Höhnel, Senior Product Designer di Nomos Glashütte. «Sulla base del calibro sviluppiamo un design, inizia un processo creativo cui partecipano diverse persone, da cui nascono il quadrante e l’aspetto globale dell’orologio». 

Si vedeva all’interno dell’open space di Berlinerblau: Pantoni, mood boards, schizzi appesi alle pareti, creatività anche solo per cambiare un font o il disegno di una lancetta. «Il nostro è un design purista e funzionale, ma con un aspetto ironico che sdrammatizza la realtà», disse Höhnel. «I ragazzi che lavorano nello Studio hanno una formazione nell’ambito del design industriale e di prodotto, e molti di loro vengono da esperienze diverse da quella dell’orologeria. Il che ci consente di restare liberi e di guardare all’orologio con un occhio vergine».

Nelle parole di Höhnel quando cita l’«aspetto ironico che sdrammatizza la realtà» trovo il quid che mi fa piacere il Club Campus. Ma non solo. Nonostante sia un’azienda relativamente piccola, Nomos Glashütte ha un approccio puro al prodotto per garantire un focus sull’orologio. Per sviluppare il proprio scappamento proprietario, lo Swing-System, ha investito oltre 11 milioni di euro e sette anni di ricerca e sviluppo in collaborazione con l’università di Dresda. Per me un valore aggiunto.

Colore e prezzo: la forza del Club Campus

Spero, con questi dettagli, di fare in modo che anche voi guardiate le due nuove versioni del Club Campus di Nomos Glashütte con occhi capaci di andare al di là dell’estetica. E che capiate come mai la collezione continua a essere, anno dopo anno, una delle proposte più convenienti in ambito orologiero. Un tre lancette senza fronzoli, sottile e a carica manuale, disponibile con cassa da 36 o da 38,5 millimetri, con contenuti tecnici di prim’ordine a un prezzo concorrenziale.

Le versioni con la cassa più piccola costano infatti 1.300 euro con il fondello chiuso e 1.500 con il fondello in vetro zaffiro. Quelle con cassa da 38,5 mm arrivano rispettivamente a 1.400 e 1.600 euro. E i colori appena lanciati sono, nelle intenzioni del Brand, una sorta di omaggio al cielo e all’astronomia, poiché il blu è chiamato Night Sky e il giallo Starlight.

Nomos Glashütte introduce annualmente nella collezione Club Campus delle nuove varianti di colore. Lo scorso anno è stata la volta delle versioni Nonstop Red ed Endless Blue, dalle cromie molto sature. Quest’anno il Night Sky è quasi un viola scuro, con gli indici luminescenti del quadrante cosiddetto “California” in una tonalità pesca e i numeri della minuteria esterna stampati in un viola leggero. Starlight è invece un giallo brillante, direi quasi limone, che richiama i mesi estivi caldi, con i numeri romani e arabi in arancione chiaro e i numeri della minuteria in viola. In entrambi i modelli, la firma della collezione Club Campus è rappresentata dalla lancetta dei piccoli secondi di colore arancione bello carico.

Come nasce il calibro Alpha

Entrambi i colori, come accennato, sono disponibili in due dimensioni di cassa, 36 e 38,5 mm. Come altri orologi di Nomos Glashütte, al polso sembrano più grandi di quanto le dimensioni indichino. Un effetto dovuto alle anse, che tendono a essere più lunghe rispetto a quelle di molti altri marchi. La disponibilità di due diametri consente però all’orologio di adattarsi a diverse dimensioni di polso. E questo è certamente intenzionale, dato che lo stile e il prezzo si rivolgono principalmente a un pubblico giovane.

Gli orologi possono avere il fondello in vetro zaffiro per dare un’occhiata al calibro Alpha, prodotto in-house, montato all’interno. Sebbene sia più costoso delle versioni con fondello chiuso, personalmente opterei per lo zaffiro. In passato ho posseduto un Tangente con fondello trasparente e vi assicuro che vedere le finiture del movimento significa avere a che fare con qualcosa che raramente si vede in orologi di questa fascia prezzo.

Per i dettagli tecnici del calibro Alpha vi rimando alle didascalie. Aggiungo una cosa che viene ancora dalla mia visita in Manifattura, per farvi capire quale sia la cura che sta dietro alla realizzazione dei movimenti. Le parti meccaniche nascono nella sede di Schlottwitz, a due passi da Glashütte, dove si trova l’officina meccanica del Marchio, che ospita i reparti torni, fresatura, Cnc, finissaggio. Locali moderni nei quali convivono macchinari tedeschi, giapponesi e svizzeri, e dove solo il rumore degli stessi ricorda al visitatore che si trova nel cuore della produzione.

Le parti prodotte a Schlottwitz tornano a Glashütte, nel polo tecnico insediato in un antico edificio, la Chronometrie. Qui, le stanze, i laboratori, la concentrazione di chi vi lavora ricordano quelle dei “cugini” svizzeri di La Chaux-de-Fonds. Qui si concentrano le fasi di pre-assemblaggio del Nomos Swing System, di assemblaggio dei calibri e degli orologi.

La liena strategica del Club Campus

La famiglia dei Club Campus si distingue per i suoi frequenti e vivaci aggiornamenti cromatici e, a differenza di altre collezioni in cui nuove tonalità sostituiscono quelle precedenti, Nomos Glashütte mantiene la disponibilità dei colori precedenti accanto alle nuove versioni. Un altro aspetto dell’orologio che mi diverte molto. Questa strategia crea un’ampia gamma di opzioni disponibili attraverso il sito dell’azienda e i rivenditori autorizzati, dando ai clienti la libertà di scegliere tra i modelli attuali e quelli passati.

Una strategia che guarda anche al potenziale acquirente che, come scritto, potrebbe essere un giovane che si sta diplomando o laureando. L’azienda, tra l’altro, offre gratuitamente la possibilità di incidere una dedica sul fondello chiuso, ideale per ricordare momenti speciali. Se si mettono insieme tutti questi elementi e il prezzo decisamente abbordabile, si può capire come mai un orologio con molta meno storia rispetto a quella di altri marchi di questo segmento continui a presidiare con forza la propria nicchia. Il fatto che Nomos Glashütte sia il più grande produttore di orologi meccanici della Germania per numero di pezzi realizzati, passa quasi in secondo piano.