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Diving Heritage Collection, i subacquei neo-vintage di Unimatic

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Sono tutti uguali: ecco la critica rivolta più di frequente agli orologi subacquei. Vera almeno in parte, perché tante marche, per adeguarsi alle norme ISO 6425/NIHS 92-11, scelgono le stesse soluzioni tecniche, senza preoccuparsi di personalizzare dettagli o componenti. Un discorso che sicuramente non vale per gli esemplari da immersione di Unimatic, in generale. E in particolare per i nuovi Diving Heritage, che mantengono inalterata l’identità del Brand, forte e chiara: la cui filosofia di design si focalizza sì sulla funzionalità, ma con cifre stilistiche uniche e ben riconoscibili.

La collezione Diving Heritage

Unimatic definisce la collezione Diving Heritage “un moderno omaggio alla tradizione intramontabile degli orologi subacquei classici”, dato che non si discosta dai canoni estetici codificati negli ultimi 70 anni, ma li interpreta appunto a modo proprio. E intende anche “catturare la patina unica creata dal tempo e dall’esposizione” all’acqua salata, alla luce e agli agenti atmosferici. Ogni modello quindi riprende “il carattere dei quadranti scuri vintage, naturalmente invecchiati da sole, sale e umidità”. O forse sarebbe meglio dire che si distingue per il quadrante virato nelle cromie del nero, del blu e del marrone, definite dal Marchio matte black, vintage navy e tropical brown.

Tre le versioni in collezione: automatico solo tempo, automatico con funzione Gmt e cronografo con movimento meca-quartz. Ciascuna appunto è declinata nelle diverse tonalità, con il quadrante coordinato al cinturino, a creare un’armoniosa monocromia. Quindi nove referenze in totale, ciascuna realizzata in edizione limitata di 300 esemplari. Partiamo quindi dall’allestimento “di base”, solo tempo: dal subacqueo “in purezza” – concedetemi una metafora enologica – più in linea con il momento dell’anno. Per saperne di più sugli altri modelli, vi invitiamo a visitare il sito ufficiale di Unimatic.

Il Diving Heritage Modello Uno

La cassa di 41,5 mm di diametro in acciaio 316L rispecchia la forma tonneau tipicamente Unimatic, tosta e massiccia per resistere fino a una pressione di 30 bar. Le finiture sono spartane, come ci si aspetta da un tool watch, anche se tutte le superfici sono spazzolate per evitare fastidiosi riflessi. La lunetta girevole unidirezionale è uno dei segni distintivi del Brand, con l’inserto in alluminio nero sottolineato da due evidenti profili in acciaio (quello esterno è zigrinato, per permetterne un uso agevole anche con le mani bagnate o i guanti della muta). La corona è circondata da spallette di protezione prominenti, per scongiurare qualsiasi manomissione accidentale. La corona e il fondello sono ovviamente a vite, e quest’ultimo è decorato da un’incisione che ritrae oggetti d’uso comune in mare: una maschera e una pinna da sub, un remo e un fucile con fiocina.

L’elemento più emblematico è comunque il quadrante, opaco in tutte le versioni. Essenziale e minimal, offre un’ottima leggibilità, tra gli indici (a bicchierino, a bastone orizzontale e a triangolo al 12) e le lancette a matita, mentre quella centrale dei secondi è di tipo lollipop ribaltato (cioè con il “lecca-lecca” sul contrappeso e non in punta). Il tutto reso ancora più evidente da un’abbondante quantità di Super-LumiNova color crema: che accentua l’aspetto vintage, ma al buio si trasforma in verde brillante per garantire massima visibilità. Infine il cinturino in Tpu (poliuretano termoplastico): morbido e flessibile, ma resistente ai graffi e alla corrosione. Devo sottolineare che le caratteristiche elencate fin qui si ritrovano anche negli omologhi Gmt e Cronografo. Quindi eviterò di ripeterle, quando descriverò gli altri due modelli.

Specifica e non riscontrabile altrove in collezione è invece la meccanica. Il Diving Heritage Modello Uno “solo tempo” monta “un classico” di produzione giapponese, il celeberrimo calibro automatico NH35A. Il pezzo forte di Seiko noto per la robustezza, l’affidabilità e la facilità di manutenzione. Per rendere l’idea, qualcuno lo ha definito un “cavallo di battaglia” del produttore nipponico, altri un “muletto”: il concetto credo sia chiaro. Ma non mitizziamolo, si tratta di un movimento economico e dalle prestazioni basic: l’autonomia, per esempio, è limitata a 41 ore. Un po’ pochine, oggi, ma da un entry level non ci si può aspettare chissà che, sebbene non sia di vecchia concezione. È stato lanciato infatti nel non lontano 2011-2012.

Il Modello Uno Gmt e il Modello Tre

Passiamo quindi agli altri due esemplari. Il Diving Heritage Modello Uno Gmt è chiaramente dedicato ai grandi viaggiatori che amano fare immersioni nei mari lontani. O a quanti hanno a che fare di frequente con i fusi orari: per esempio chi lavora abitualmente con l’estero o si vuole tenere in contatto con un proprio caro che vive magari agli antipodi. Come di consueto l’orologio visualizza un secondo fuso orario tramite l’apposita lancetta centrale a freccia che rileva le 24 ore poste sulla lunetta. In questo caso il movimento automatico è un Seiko NH34A, basato sempre sull’NH35A cui però è stato aggiunto il modulo della complicazione. Quindi presenta le stesse caratteristiche tecniche del precedente, come la carica automatica e l’autonomia di 41 ore.

Infine c’è Diving Heritage Modello Tre, un cronografo che per coerenza con l’essenzialità Unimatic riporta un unico totalizzatore – quello dei 60 minuti – a ore 9. Quindi è utile esclusivamente per la misurazione di tempi brevi, fino a un’ora. Geniale, a mio parere, la soluzione di adottare un movimento elettro-meccanico, sempre un Seiko ma calibro VK64A. Meca-quartz – come lo chiama il Brand – significa che utilizza un movimento al quarzo come base e un modulo cronografico meccanico. In questo modo supplisce innanzitutto alla perdita di costanza di marcia che possono avere i cronografi meccanici tout-court, soprattutto quando li si attiva. E contemporaneamente permette alla lancetta dei centrale dei secondi crono di muoversi al ritmo del 5° di secondo, che agli occhi dell’osservatore appare come un moto fluido e continuo.

Epilogo

E siamo alla fine del discorso. Mancano ancora i prezzi, accessibili pressoché a tutte le tasche come vuole la filosofia del Marchio. Il Diving Heritage “solo tempo” costa 650 euro (più Iva). Stessa cifra per il cronografo, mentre il Gmt costa qualcosa in più: 750 euro (sempre tasse escluse). Il che è una bella sorpresa per quegli appassionati che hanno una certa disponibilità di spesa e si possono permettere l’acquisto di tutte le versioni. La collezione Diving Heritage diventa allora un’occasione imperdibile per arricchire la propria collezione con tre subacquei sui generis, dalla spiccata personalità.