Prima o poi doveva succedere. Perché è un’associazione naturale, quasi ovvia: se c’è un orologio che è legittimato ad ammantarsi di materiale extraterrestre non può che essere questo. Lo Speedmaster, certo – e cos’altro, se no? L’esemplare che nello Spazio c’è andato davvero: e ha partecipato a innumerevoli missioni della Nasa, non solo al polso degli astronauti del programma Apollo, ma anche di quelli del programma Gemini e prima ancora del programma Mercury, sin dalla fine degli anni Cinquanta. Ecco allora che Omega presenta finalmente una speciale versione dello storico modello con quadrante e altri dettagli in “roccia spaziale”: lo Speedmaster Moonphase Meteorite, appunto.
Una complicazione appropriata
Ma – come il nome lascia intendere – in questa inedita interpretazione dell’orologio che è andato sulla Luna c’è un altro elemento importante da sottolineare. Niente che riguardi l’estetica, intendiamoci. Invece una particolarità meccanica che qui trova (mi ripeto) una collocazione appropriata e quanto mai plausibile: le fasi lunari. La complicazione astronomica più poetica, incastonata a ore 6, diventa l’essenza meccanica (concedetemi l’ossimoro) del nuovo esemplare. Tanto più che è parte di un movimento che appare ora per la prima volta e che quindi potrebbe essere stato messo a punto ad hoc. Il calibro Co-Axial Master Chronometer 9914, di cui parleremo poi, a carica manuale come vuole la tradizione del Moonwatch.
Sia chiaro, non è la prima volta che le fasi di luna appaiono nello Speedmaster. Avevano esordito in passato, nel lontano 1985, con il calibro 866 che le esponeva in un’insolita posizione a ore 12, e tornarono in diverse referenze degli anni Ottanta e Novanta. Poi, dal 2003, rieccole in vari modelli Professional, equipaggiati dal calibro 1866, evoluzione del precedente movimento su base Lemania. Più di recente, le fasi lunari si ritrovano nello Speedmaster Moonphase presentato a Baselworld nel 2016. Animato dal calibro 9904, potrebbe essere considerato l’immediato predecessore del nuovo Speedmaster Moonphase Meteorite, sebbene le differenze fra i due esemplari non siano poche. C’è da dire infatti, che rispetto a quello, Omega ha apportato numerosi cambiamenti…
Le caratteristiche dello Speedmaster Moonphase Meteorite
La cassa, prima di tutto. In acciaio, misura 43 mm di diametro (contro i precedenti 44,25 mm e più coerente con i 42 degli altri Speedmaster in catalogo, in quell’ottica contemporanea di revisione delle dimensioni). Dall’architettura asimmetrica come di consueto e con le caratteristiche anse “a lira”, ha la lunetta in ceramica blu oppure nera con la scala tachimetrica impressa in smalto bianco. Completa il look il bracciale in acciaio, a tre file, del genere definito “Nixon” dai fan di Omega (dal nome del Presidente americano cui fui offerto un Moonwatch nel 1969). Infine, il vetro zaffiro a box che fornisce maggior profondità al quadrante in meteorite.
Già, il quadrante in meteorite, protagonista assoluto dell’habillage. Ho chiesto informazioni a Omega sulle origini del materiale ferroso: e la risposta è che proviene dalla meteorite Muonionalusta, proprio come i display dei Constellation Meteorite, la collezione uscita più o meno un annetto fa. Ma il legame fra le due famiglie di orologi va anche oltre. Perché l’esperienza accumulata in quell’occasione nel trattamento cromatico delle meteoriti è stata utile anche adesso. Il quadrante dello Speedmaster Moonphase Meteorite è stato infatti colorato di grigio o di nero con un rivestimento galvanizzato.
Sempre a proposito di meteoriti, Omega dichiara invece la provenienza di quella utilizzata per le due Lune poste a ore 6, che indicano rispettivamente le fasi percepite nell’emisfero settentrionale e meridionale del Pianeta. Si tratta proprio di una meteorite lunare, appositamente tagliata in due minuscoli cabochon che così forniscono una rappresentazione realistica del nostro Satellite. E, per accentuare ancora di più il senso dello story-telling (potenza del marketing!), lo sfondo che le circonda riproduce esattamente la collocazione delle stelle nel cielo di Biel/Bienne la notte dell’allunaggio dell’Apollo 11, in quel 20 luglio 1969.
Un movimento evoluto
Passiamo dunque al calibro Co-Axial Master Chronometer 9914, che chiaramente appartiene alla famiglia di calibri 99XX, montati all’interno di altri esemplari in catalogo. Tipo il 9908 dello Speedmaster Chronoscope del 2021 (o anche dell’ultima versione uscita l’estate scorsa per le Olimpiadi). Oppure il 9906 degli Speedmaster 57 “colorati” lanciati nel 2022. A carica manuale, come scrivevo sopra, è uno sviluppo del calibro 9900, con la platina della complicazione sovrapposta al movimento cronografico di base. Il che comunque non va troppo a influire sul volume complessivo, visto che il movimento ha uno spessore di 7,15 mm. La cassa invece misura 13,6 mm (di spessore) contro i 16,85 dello Speedmaster Moonphase del 2016, che però era un automatico.
La costruzione rimane quella degli altri esemplari. Dal fondello dell’orologio si vede la platina aperta sul bilanciere, fissato con un grande ponte massiccio e fulcro della decorazione. In sintesi, si tratta di un cronografo con ruota a colonne, spirale in silicio e autonomia di 60 ore. Altre particolarità tecniche sono sottintese alla definizione Co-Axial Master Chronometer. Quindi, scappamento Co-assiale e certificazione del Metas, l’Istituto federale di metrologia che lo ha sottoposto a 8 rigorosissimi test (dopo che il movimento è stato certificato dal Cosc). E che ne garantisce non solo la costanza di marcia ma anche la resistenza ai campi magnetici fino a 15mila gauss. Trovate comunque ulteriori dettagli nelle didascalie della gallery.
Prezzo e disponibilità dello Speedmaster Moonphase Meteorite
Mancano ancora le ultime informazioni, quelle che tanti appassionati vorrebbero sapere per prime. Il prezzo dello Speedmaster Moonphase Meteorite è di 19.100 euro, indipendentemente dalla versione. Che non sono pochi, ve ne do atto, ma sui quali influisce non solo il quadrante in meteorite ma ancor più lo sviluppo del movimento. Poi la disponibilità: l’orologio non è ancora in vendita online, ma come al solito sarà innanzitutto distribuito nei negozi monomarca. Quindi il consiglio agli interessati è di recarsi in boutique (in Italia sono quattro: Roma, Milano, Firenze e Venezia) a chiedere informazioni. E valutarne l’acquisto dopo averlo attentamente analizzato con un lentino. Anche a costo di restare incantati fra le figure di Widmanstätten e le Côtes de Genève arabescate. Quando si dice stregati dalla Luna…