Approfondimenti

Longines Spirit Flyback, la tradizione rinnovata

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Del Longines Spirit abbiamo già scritto in lungo e in largo. Quando è stata presentata la prima versione, quando è uscito il cronografo, e poi il “solo tempo” in titanio, il Gmt, e le tante variazioni sul tema… Non possiamo quindi ignorare il nuovo Longines Spirit Flyback, un tassello importante all’interno della collezione, lanciato proprio oggi. Un esemplare non solo in linea con il retaggio aeronautico di Longines, ma soprattutto dotato di una complicazione che appartiene al patrimonio storico della Maison di St-Imier. Per capirci meglio, dobbiamo fare un salto nel tempo e tornare a un secolo fa.

Un po’ di storia

Sin dalla fine dell’Ottocento, la Casa della Clessidra alata aveva fornito i propri cronometri da tasca alle pionieristiche missioni per l’esplorazione polare (come quelli in dotazione sulla nave di Luigi Amedeo di Savoia). Poi, nel 1919, diventa cronometrista ufficiale della Federazione Aeronautica Internazionale e inizia quindi la produzione di orologi appositamente studiati per la navigazione aerea. Precisi e robusti, certo, ma anche pratici e facili da maneggiare con i pesanti guanti da aviatore, in quelle fredde e scomode cabine di pilotaggio dell’epoca. Così, nel 1925, Longines sviluppa i primi cronografi da polso con funzione flyback.

Nel 1935 deposita il brevetto di questa complicazione utile, concesso l’anno successivo. Allora la Manifattura crea il primo movimento di serie con funzione flyback: il glorioso calibro 13 ZN, poi industrailizzato nel ’40. Del resto, in quel decennio a cavallo degli anni Venti/Trenta, Longines mette a punto una serie di modelli da polso per piloti, alcuni veramente innovativi, quali lo Zulu Time, il Weems Second Setting o ancora il Lindbergh Angolo Orario. Strumenti utilizzati anche durante le grandi trasvolate che hanno fatto la storia dell’aviazione. Come le avventure dell’Ammiraglio Byrd, la cui figura leggendaria non a caso è associata al nuovo Longines Spirit Flyback.

Entrato a far parte della squadra aerea della Marina statunitense nel 1918, Richard Evelyn Byrd (1888/1957) è stato fra i primi a sorvolare l’Artico, con il co-pilota Floyd Bennet nel 1926. (Anche se non toccò esattamente la verticale del Polo Nord, impresa riuscita pochi giorni dopo dal dirigibile Norge di Amundsen, Nobile ed Ellsworth). Comunque Byrd è ricordato soprattutto per le quattro spedizioni in Antartide realizzate fra il 1928 e il 1947, dove utilizzò cronometri e cronografi Longines. Se ne ha diretta testimonianza anche nei carteggi conservati negli archivi di St. Imier, in cui l’esploratore esprime apprezzamento per la strumentazione della Casa. In particolare, nella missione del 1939, porta con sé proprio un cronografo 13 ZN con funzione flyback.  

Utilità meccaniche

A proposito della funzione flyback, è opportuno ricordare di cosa si tratta. Chiamata anche “retour en vol”, è quella complicazione che permette di effettuare in modo immediato una sequenza di misurazioni rapide e consecutive. In pratica, basta premere il pulsante a ore 4 per riportare a zero la lancetta dei secondi crono, e rilasciarlo per farla ripartire, con un istantaneo riavvio del conteggio. Attraverso un’unica pressione dello stesso pulsante, quindi, si eseguono tre azioni: arresto, azzeramento e avvio di una nuova misurazione, praticamente in simultanea. Una bella comodità per i piloti d’antan, che per seguire il piano di volo dovevano invece fermare una rilevazione e riavviarne subito un’altra…

Ovviamente implementare un movimento con la funzione flyback significa modificarlo, almeno in parte. In genere nei cronografi tradizionali non si può effettuare l’azzeramento durante il cronometraggio perché una leva di freno va a bloccare la lancetta dei secondi crono nella posizione in cui è stata fermata, per permettere la lettura della misurazione sul quadrante. Quando invece si azzera la lancetta dei secondi, la leva di freno si scosta e un’ulteriore leva porta, tramite una camma a cuore, la lancetta crono in una posizione obbligata di riposo. La funzione flyback prevede invece l’eliminazione del dispositivo che impedisce due avvii successivi, e la modifica del sistema di azzeramento, con una leva dedicata che permette di “disinnescare” il cronografo.

Per il nuovo Longines Spirit Flyback, è stato progettato uno specifico movimento a carica automatica, del tutto nuovo: il calibro L791.4. Oltre alla funzione flyback, vanta la presenza di una ruota a colonne per lo smistamento delle funzioni crono e di un’autonomia di 68 ore. Com’è ormai consuetudine per Longines, il bilanciere monta una spirale in silicio, che rendere il movimento insensibile ai campi magnetici e agli sbalzi di temperatura. Caratteristiche che hanno consentito al calibro L791.4 di superare i test del Cosc e di ottenere il certificato ufficiale di cronometro. Tra l’altro, per la prima volta all’interno della collezione Longines Spirit, è mostrato attraverso il fondello trasparente. Si possono quindi apprezzare le finiture accurate, benché industriali, e la massa oscillante personalizzata dal globo e dalla scritta Longines Flyback.

L’estetica del Longines Spirit Flyback

Indispensabile, a questo punto, descriverne l’aspetto. La cassa del nuovo Longines Spirit Flyback, realizzata in acciaio lucido-satinato, misura 42 mm di diametro, come il precedente cronografo “semplice”. A differenza di quest’ultimo, però, riporta solo due contatori, per i minuti crono a ore 3 e per i secondi continui a ore 9. Il quadrante soleil è declinato in due colori: nero oppure blu, entrambi con lavorazione soleil sullo sfondo e contatori azuré. Lancette e numeri sono sottolineati da un profilo bronzo che accentua il sapore vintage. Ben equilibrato il lay-out, giocato sulla simmetria: al 12 si trovano il logo, la Clessidra alata e la scritta Automatic, mentre al 6 le cinque stelle applicate, in riferimento all’alta qualità dell’esemplare, circondate dalle scritte Flyback e Chronometer.

La lunetta girevole bidirezionale ha un inserto in ceramica nello stesso colore del quadrante. I pulsanti a pompa sono un ulteriore elemento di gusto rétro, mentre la corona sovradimensionata è una chiara allusione al mondo dei pilot’s. Diverse le possibilità per indossarlo: un cinturino in pelle marrone o in tessuto blu, un altro Nato oppure un bracciale in acciaio a tre file. Tutti con fibbia déployante dotata di microregolazione per assicurare massimo comfort. Il sistema rapido di intercambiabilità permette comunque di adottare qualsiasi altro modello di cinturino o bracciale. Infine il prezzo al pubblico: 4.850 euro le versioni con cinturino, 5.000 quelle con bracciale. Sicuramente ben spesi.