«Venite, scendiamo e confondiamo il loro linguaggio, affinché l’uno non capisca il parlare dell’altro». Sono le parole che, secondo la Bibbia, Dio avrebbe pronunciato prima di punire l’uomo, reo di voler toccare il cielo con la Torre di Babele. Sappiamo come è finita. Oltre che per le lingue, però, alcune fette di umanità hanno qualche problemino di comprensione anche sui calendari. Ecco, con i calendari Parmigiani Fleurier prova a gettare un ponte fra tre grandi culture – occidentale, araba e cinese – che misurano il tempo con metodi diversi. E lo fa da par suo.
I calendari Parmigiani Fleurier e la visione di Michel Parmigiani
Non è un caso che Michel Parmigiani definisca il calendario «una complicazione orologiera affascinante, in quanto è davvero lo specchio delle civiltà». La Maison da lui fondata è di fatto l’unica a essersi cimentata con i sistemi gregoriano, arabo e cinese, in una trilogia della collezione Tonda che è un omaggio non solo all’orologeria, ma all’intera umanità.
Sviluppati negli ultimi anni e orgoglio del Ceo Guido Terreni, i calendari Parmigiani Fleurier Tonda hanno trovato nel 2023 la migliore espressione in una speciale edizione limitata di tre cofanetti, ciascuno dei quali li include tutt’e tre. Presentati a Watches and Wonders Geneva la scorsa primavera, sono un incrocio tra cultura, civiltà e storia, una prova di Alta Orologeria cui il Marchio conferisce un significato unico.
Oltre al fatto di leggere e misurare il tempo con specifiche differenti, i tre calendari hanno in comune anche un’altra caratteristica: il materiale di cui sono fatti. Gli orologi della trilogia sono in platino. Una scelta non casuale, perché è ormai questo il metallo scelto da Michel Parmigiani per le referenze più prestigiose del catalogo. Un segno identificativo, al pari della lunetta zigrinata e del quadrante guilloché con motivi Grain d’orge.
Perché il platino?
E pensare che non sempre il platino ha goduto di grande fortuna: lo si evince anche dal nome, che deriva dallo spagnolo plata e letteralmente significa “piccolo argento”, o “argento di poco valore”. Scoperto dai conquistadores in Sudamerica sul finire del XVI secolo, questo metallo bianchiccio simile all’argento all’inizio era considerato una scocciatura. Spesso era rinvenuto insieme all’oro, del quale alterava la purezza e ostacolava l’estrazione.
Con il tempo, però, si è cominciato ad apprezzarne le caratteristiche e a utilizzarlo per realizzare monete, gioielli e anche strumenti scientifici. Ma quali sono le proprietà che lo rendono ideale anche per l’impiego nell’alta orologeria?
Intanto il platino è resistente all’usura, all’ossidazione e alla corrosione. È amagnetico: una manna per i calibri degli orologi. È biocompatibile, non dà reazioni a contatto con il corpo umano. In più, è molto denso, pesante, ideale per chi vuole sentire bene ciò che indossa al polso. Ha un’altissimo punto di fusione ma allo stesso tempo è estremamente malleabile, facile da lavorare: basti pensare che con un grammo di platino si può ricavare un filo lungo due chilometri. Infine è raro, quindi prezioso: per produrre 30 grammi di platino, devono essere estratte circa 10 tonnellate di minerale. Quale alleato migliore per i calendari Parmigiani Fleurier?
Il Tonda PF Calendario Gregoriano
Comincio il racconto della trilogia dal calendario gregoriano. Siamo in Occidente, partiamo da qui, con il Tonda PF Gregorian Calendar, che in realtà è un Tonda Calendario Annuale. Un orologio caratterizzato da due complicazioni principali: la data retrograda e la fase lunare di precisione. Insieme orientano nettamente questo pezzo verso l’astronomia, con la riproduzione delle rivoluzioni della Terra intorno al Sole e in relazione alla Luna.
Il quadrante in platino con finitura sabbiata è un vero pannello di controllo dell’anno in corso. A ore 3 si trova il contatore che indica i mesi, bilanciato a ore 9 da quello con i giorni della settimana. In entrambi, sia la parte centrale sia l’anello con le indicazioni mantengono la finitura sabbiata dell’intero quadrante, dando omogeneità visiva al tutto.
A ore 6 c’è una delle due complicazioni protagoniste: la fase lunare di precisione. Impostata all’interno di una finestra circolare, mostra il cammino della Luna visto da entrambi gli emisferi della Terra, in modo da corrispondere alla posizione geografica di chi indossa l’orologio. Il cielo stellato in avventurina blu e i dischi della Luna in oro rosa danno un tocco di colore al quadrante, altrimenti monocromatico.
Le fasi lunari astronomiche
Ma perché si chiama “fase lunare di precisione”? Non si tratta di un vezzo di Michel Parmigiani, ma di una caratteristica sostanziale presente in certi esemplari astronomici. Grazie al fatto che necessita di un’unica correzione ogni 122 anni, il sistema compensa la discrepanza tra quello che è il ciclo lunare convenzionale – 29 giorni e 12 ore – e il ciclo lunare reale. Quest’ultimo, detto anche mese sinodico, dura infatti in media 29 giorni, 12 ore, 44 minuti e 2,8 secondi: differenza che si accumula e, a lungo andare (ogni 122 anni, appunto), provoca una lunazione sfasata di un giorno in avanti.
Per non oscurare la precisione e la poeticità della prima complicazione, i designer di Parmigiani Fleurier hanno ideato per la seconda – la data retrograda – una soluzione ottimale. Indicato da una lancetta centrale con la punta a forma di mezzaluna, il datario è infatti disposto su un arco di cerchio alla periferia del quadrante, così da occuparne i due terzi superiori. In questo modo, la lancetta (che torna con uno scatto fulmineo all’1 allo scoccare della mezzanotte del 31) non passa mai al di sopra della finestra delle fasi lunari, per non ostacolarne la vista.
Uno sguardo alla cassa
La cassa del Tonda PF Calendario Gregoriano, lo avete letto, è in platino, così come la lunetta zigrinata, firma dei calendari Parmigiani Fleurier e non solo. Misura 42 mm di diametro e ha l’impressionante spessore di 11,1 mm. Perché impressionante? Provate a pensare alla quantità di componenti presenti nel calibro e a quello che significa farli stare in uno spazio così minuscolo…
La lavorazione alterna, come spesso accade, finiture lucide (parte superiore e inferiore delle anse e lunetta) e satinate (lato cassa e lati delle anse). Gli stessi effetti sono riservati al bracciale a tre file – anch’esso in platino – ma qui sono ancora più ricercati. La satinatura è riservata alle maglie centrali mentre quelle laterali sono lucide. La finitura opaca torna sul profilo laterale del bracciale e ne accompagna la rastrematura fino alla fibbia pieghevole in oro bianco. Basterebbe questo a definire l’attenzione che Parmigiani Fleurier ha riservato al Tonda PF Calendario Gregoriano.
Un calibro degno dei calendari Parmigiani Fleurier
Arrivo infine al calibro, che nel caso del Tonda PF Calendario Gregoriano è il PF339, un movimento di manifattura a carica automatica con, appunto, calendario annuale retrogrado e fasi lunari di precisione. Il calibro lavora alle canoniche 28.800 alternanze orarie e ha un’autonomia di 50 ore circa a carica completa. Prestazione interessante, alla luce delle tante indicazioni che la meccanica dell’orologio è chiamata a mostrare.
Come detto, l’unica correzione delle fasi lunari avviene ogni 122 anni. Il calibro, però, non riconosce la diversa durata del mese di febbraio (proprio perché è un calendario annuale, non perpetuo), per cui è necessaria una regolazione manuale una volta all’anno. Tutte le regolazioni dei contatori e della data retrograda possono essere effettuate utilizzando i pulsanti discretamente incassati nella carrure.
Parmigiani Fleurier ha sviluppato il calibro PF339 a partire dal calibro automatico PF331, dotandolo di un modulo aggiuntivo per il calendario annuale retrogrado e le fasi lunari di precisione. La caratteristica principale del movimento è il doppio bariletto montato in serie, che stabilizza la distribuzione dell’energia così da trasmetterla all’organo regolatore in modo costante. Naturalmente anche il grado di finitura è ai massimi livelli: Côtes de Genève e ponti smussati, massa oscillante in platino scheletrata, lucidata e sabbiata. Un gran bel pezzo dunque, che costituisce il primo orologio dei tre calendari Parmigiani Fleurier dedicati alle grandi culture del mondo. Per i prossimi due, Hijri (mondo arabo) e Xiali (Cina), vi do appuntamento a domani.