Lo confesso: il Moser Streamliner è uno di quegli orologi per i quali sarei capace di fare una pazzia. Non stupitevi, quindi, se nelle prossime righe in cui scriverò del nuovo Streamliner Small Seconds Blue Enamel mi lascerò prendere un po’ la mano. Al diavolo il giornalismo anglosassone in cui i fatti sono separati dalle opinioni.
Che l’orologio di H. Moser & Cie. sia un pezzo d’arte non è un’opinione ma un dato incontrovertibile, è esso stesso un fatto. Per cui non separo un bel niente e dichiaro subito che, per me, questo Moser Streamliner è uno dei solo tempo più belli attualmente in circolazione. E cercherò di spiegarvi per quale motivo, lasciando parlare non tanto le mie emozioni (di cui legittimamente poco o nulla importa a voi lettori) quanto l’orologio stesso. Sarà lui a convincervi della propria eccellenza.
La cura dimagrante del Moser Streamliner
Lo scrivo a ragion veduta, perché la scorsa primavera ho avuto il privilegio di visitare la manifattura di H. Moser & Cie. in Svizzera (come ho raccontato qui e qui) e di osservare da vicino come nascono gli orologi del Marchio, Streamliner in primis. Oltre, naturalmente, alla possibilità di provare al polso le varie referenze di questa collezione. Come spesso scrivo, indossare un orologio è il modo migliore per confermare un eventuale colpo di fulmine scoccato guardando una vetrina o un’immagine online o su carta. O per beccarsi una cocente delusione se, una volta al polso, la sensazione e la vestibilità risultano deludenti.
Ebbene, parto proprio dalla vestibilità, perché la cassa del Moser Streamliner è una prova d’artista in fatto di ergonomia e di indossabilità. Lo è con le misure da 40 o 42,3 mm, figuriamoci con quella dello Streamliner Small Seconds Blue Enamel, scesa alla dimensione aurea di 39 mm. Per non parlare dello spessore, che arriva ora a 10,9 mm comprendendo il vetro.
Questa collezione fa della “aerodinamicità” delle forme il proprio tratto distintivo. Non a caso, il nome prende ispirazione dal design di alcuni treni ad alta velocità degli anni ’20 e ’30 dei quali l’orologio richiama le linee. Eppure, anche lo Streamliner ha sempre sofferto di quello che per Moser è stato a lungo un fattore limitante: le dimensioni, appunto. Limitate, principalmente, dalle dimensioni dei movimenti incassati negli orologi del Brand.
Nel caso del Moser Streamliner Small Seconds Blue Enamel, un movimento più piccolo ha permesso alla Manifattura di ridurre la forma della cassa quanto basta per rifinire le linee dell’orologio. Un cambiamento all’apparenza minimo, che ha apportato però un miglioramento immediato. I lati della cassa sono infatti ancora più morbidi dall’alto verso il basso e dal quadrante alla lunetta, con una transizione più docile tra la cassa e il bracciale.
Piccolo calibro, grande vantaggio
Prodigi del nuovo calibro HMC 500. Proprio grazie a questo movimento l’orologio è leggermente più piccolo: è sceso di 1 mm in larghezza e di 0,9 mm di spessore. Il nuovo calibro di manifattura con micro-rotore è prodotto da H. Moser & Cie. al 100% e misura 30 mm per 4,5 mm di spessore. Numeri che lo rendono il movimento più piccolo realizzato dal Brand nel 21° secolo.
Grazie al pesante rotore in platino e a componenti più piccoli e sottili, il calibro automatico HMC 500 offre anche 74 ore di riserva di carica. È indubbio che questa riduzione significativa delle dimensioni dei movimenti potrà dare l’opportunità a H. Moser & Cie. di creare in futuro calibri ancora più piccoli, aprendo il Marchio anche a segmenti di appassionati che apprezzano i diametri più contenuti.
Come sempre accade quando parliamo di questo Brand, focalizzarsi sull’eccellenza meccanica del calibro HMC 500 non significa tralasciarne le finiture. Esse diventano parte integrante del movimento, con un’attenzione al bello che va di pari passo con quella spasmodica nei confronti della precisione. L’ho potuto toccare con mano durante la mia visita in manifattura, all’interno dei diversi dipartimenti dell’azienda.
Dove, purtroppo, non ho avuto modo di vedere da vicino la produzione dei quadranti strepitosi, banalmente perché si producono altrove. Perché quando si parla del Brand di Neuhausen am Rheinfall, la prima caratteristica alla quale si pensa sono, come è ovvio, i quadranti. E anche quello del Moser Streamliner Small Seconds Blue Enamel è semplicemente unico.
Un quadrante all’altezza
Chiamata da Moser “Aqua Blue”, questa tonalità in smalto Grand Feu accentua l’impatto visivo dell’acciaio di cassa e bracciale. La lavorazione si avvale del tocco di un maestro artigiano che dà una finitura nuova al fumé che ha reso celebre il Brand. Nella resa visiva ricorda la finitura cosiddetta “frosted”, ossia “ghiacciata”, che caratterizza gli orologi di altri celebri marchi. Li ricorda, ma qui c’è di più.
Perché l’artigiano parte da un motivo inciso su una base in oro, il cui effetto richiama alla mente quello della martellatura. Da lì, l’artigiano lava, polverizza finemente e applica al quadrante tre diversi pigmenti di colore, con una tecnica che punta a creare un effetto “ombré”. La difficoltà per lo smaltatore sta nell’applicare i pigmenti uno dopo l’altro con una cura tale da impedire che si ossidino e si mescolino tra di loro una volta cotti nella fornace.
Il risultato è un quadrante sempre unico, su cui i riflessi della luce danno alla superficie un movimento costante. La purezza del quadrante è accentuata dall’assenza del datario (sia benedetta Moser!), che ne avrebbe potuto “sporcare” la superficie, e dall’assenza del logo. Questa volta nessun logo trasparente o invisibile: semplicemente, non c’è.
A “muovere” il quadrante c’è solo il contatore dei piccoli secondi a ore 6, caratterizzato da una decorazione circolare e laccata che spezza l’organicità dell’insieme. Leggendo in giro qua e là, tra forum e siti, ho trovato non pochi profeti della purezza che trovano questo contatore fuori luogo, colpevole di inquinare l’armonia del Grand Feu.
Fatevi la vostra opinione. Io trovo l’idea di mettere per la prima volta i piccoli secondi nella collezione Moser Streamliner in linea con la filosofia propria di questa referenza. Che è la prima a portare in collezione questa lavorazione particolare del quadrante (la troviamo già in casa Moser, ma nella Endeavour con il calendario perpetuo) e la prima a scendere sotto i 40 mm.
Un nuovo segmento per il Moser Streamliner?
Dimensioni e lavorazione del quadrante sono dunque, a mio avviso, i due principali focus su cui concentrarsi ragionando del Moser Streamliner Small Seconds Blue Enamel. Altri dettagli li lascio alle didascalie, per poter apprezzare in pieno le caratteristiche dell’orologio.
Preferisco chiudere con un ragionamento centrato sul prezzo, che nel caso di questo orologio non è banale. Parliamo di un solo tempo in acciaio che esce sul mercato a 29.900 franchi svizzeri. L’altro solo tempo della collezione Streamliner, quel Centre Seconds color salmone affumicato che ha fatto impazzire i collezionisti ed è andato esaurito in un amen, ne costava 19.900.
I solo tempo della linea Pioneer oscillano tra i 12.900 e i 13.900, come gli Heritage. Gli Endeavour, tra cui i Vantablack, si fermano a 25.000 franchi. In sostanza, lo Streamliner in questione inaugura una nuova fascia prezzo per un certo tipo di Moser. E si avvicina a un Royal Oak, mentre in generale certe referenze del Brand si sono spesso poste come alternative più economiche ma ugualmente prestigiose (e in un certo senso più chic) ai più importanti (e introvabili) marchi mainstream.
Una scelta coraggiosa, sicuramente ponderata, probabilmente vincente. Perché la desiderabilità del Marchio è cresciuta negli anni di pari passo con la qualità degli orologi e l’autorevolezza della filosofia produttiva di H. Moser & Cie. Scommettiamo che alla fine avrà ragione Edouard Meylan e che non riusciranno a star dietro alle richieste?