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Citizen Promaster Godzilla: il mostro è tornato

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Se bazzicate siti e forum di orologeria, saprete che Citizen può contare su una comunità di appassionati nutrita e competente, forse una delle più numerose e, come si dice, sul pezzo. Per cui, se volete avere un’idea di com’è la nuova edizione del Citizen Promaster Godzilla, leggete le righe qui sotto. Ma se volete capire come è stata accolta dal pubblico, prima ancora che dal mercato, dopo aver terminato questo articolo fatevi un giro tra quei forum e quei siti: difficilmente troverete qualche opinione negativa.

Perché l’accoppiata tra due simboli indiscussi del Giappone come Citizen e Godzilla è di per sé una combo perfetta, come direbbero i giovani. Se poi si considerano la qualità e l’estetica della referenza da poco presentata, non si fa fatica a comprendere che anche questo Citizen Promaster Godzilla è destinato ragionevolmente ad avere successo. Non solo tra i fan del Marchio, del mostro e degli orologi subacquei professionali.

Dall’Autozilla all’Ecozilla

Perché non dobbiamo dimenticare che in fin dei conti proprio di questo si tratta: di un subacqueo professionale. Un subacqueo professionale che ha le sue origini nel cosiddetto Autozilla prima ed Ecozilla poi, come sono stati familiarmente chiamati dai collezionisti. Due orologi che, un po’ per il design un po’ per le dimensioni (e per la loro origine nipponica), evocavano il feroce lucertolone, ma i cui soprannomi richiamavano le loro principali caratteristiche tecniche. Del primo, il Promaster 1000m Titanium Divers Watch del 2002 con cassa da 55 mm, rimandava al calibro automatico. Del suo successore, uscito sul mercato due anni dopo, il movimento Eco-Drive a energia solare.

Le più recenti versioni di Ecozilla – o, per meglio dire, del Diver’s Eco-Drive 300M – sono del 2023, una con cassa in acciaio grezzo, l’altra con un rivestimento Dlc grigio scuro. Sempre generose le dimensioni: 48,2 mm, comprese le lunette da immersione unidirezionali. Generose anche le prestazioni del movimento Eco-Drive Calibro B873: 6 mesi di autonomia con una carica completa e precisione di +/- 15 secondi al mese.

Del 2021 è invece la versione a mio avviso più affascinante del Godzilla, prima dell’attuale. In due edizioni limitate di 500 pezzi l’una, i Citizen Promaster Marine Red Fugu e Grey Fugu avevano, come si intuisce dal nome, due colori diversi. Ciascuno di essi, però, riportava sul quadrante la sagoma delle punte posteriori presenti sul dorso di Godzilla e il profilo del mostro inciso sul fondello. Due modelli di deciso impatto, ai quali però gli attuali non hanno nulla da invidiare.

L’estetica del Citizen Promaster Godzilla

Intanto c’è da dire che per lanciare la doppia edizione limitata del nuovo Citizen Promaster Godzilla, il Marchio approfitta di una ricorrenza: il 70° anniversario della serie di film dedicati al rettile fantascientifico. Il nuovo Citizen Promaster Eco-Drive Professional Diver 300M Godzilla (così si chiama per esteso) dà al robusto orologio subacqueo del Brand una direzione visiva più oscura e aggressiva. Grazie ai tocchi ispirati a Godzilla, qui molto sottili, a mio avviso potrebbe essere l’Ecozilla più indossabile visto fino a oggi.

Questo nonostante le dimensioni non siano proprio contenute. Per essere Godzilla, del resto, un pegno va pagato. Come diametro ha i classici 48,2 mm, bilanciati (al rialzo) da uno spessore monstre di 18,5 mm. La cassa in acciaio senza anse ha un rivestimento grigio antracite sabbiato opaco che ne aumenta visivamente la presenza imponente, cui si accompagna un peso non indifferente. Ricordiamoci però qual è la sua vocazione.

Come nei predecessori, nel nuovo Citizen Promaster Godzilla il corpo principale della cassa è arrotondato e leggermente svasato, con robusti accenti zigrinati lungo il bordo superiore e spallette proteggi-corona squadrate, e relativamente piccole, a ore 9. La superficie superiore della cassa, all’esterno della lunetta, dà invece una svolta visiva alla collezione. Introduce infatti un motivo vagamente camouflage che “muove” l’estetica dell’orologio, aggiungendovi un tocco stilistico deciso. 

Secondo Citizen questo pattern, utilizzato anche per i quadranti, dovrebbe contenere immagini nascoste di Godzilla, ma francamente a me viene difficile individuarle. Proverò a capirci di più quando avrò l’orologio tra le mani. Tuttavia, la cosa non è necessariamente negativa poiché sfuma un po’ la presenza del mostro che, altrimenti, rischierebbe di farsi troppo ingombrante.

Invece sul fondello del nuovo Citizen Promaster Godzilla, il rettile è evidente grazie a un’incisione con la forma dell’impronta della zampa. Incisione che, tutto sommato, risulta superficiale e leggera, non ingombrante. 

Limitato e professionale

Sebbene la forma e le proporzioni della cassa rimangano invariate rispetto al resto della famiglia Ecozilla, il nuovo Godzilla dà l’impressione di essere più equilibrato e vestibile dei precedenti. Un risultato che Citizen ha raggiunto, credo, principalmente grazie all’impiego di colori scuri (si sa, il nero sfina) e al design complessivo che privilegia l’ergonomia.
Totalmente privo di anse, l’orologio sporge davvero poco sui polsi piccoli. In più, il cinturino nero in caucciù ha una tonalità simile a quella della cassa e rende il design più coeso. Senza contare che veste in modo più aderente rispetto a un eventuale bracciale in acciaio. 

Il Citizen Promaster Godzilla 2024 è proposto in due opzioni di quadrante con motivo camouflage: una sui toni del rosso, dal nero al mattone, e una sui toni del verde. Quest’ultima è in edizione limitata di 2.500 pezzi, quella rossa è tirata in 3.000 esemplari. Grazie al motivo scuro e screziato, i quadranti creano diversi giochi di luce a seconda della direzione da cui proviene la fonte luminosa.

Ovvio che, trattandosi di uno strumento professionale, l’estetica non può del tutto sbarrare il passo alla funzionalità. Gli indici applicati sul quadrante, gli indici di immersione incisi sulla lunetta e le due grandi lancette a daga per ore e minuti (quest’ultima arancione, nera la prima) rendono il layout ben leggibile a colpo d’occhio sott’acqua. Con un po’ di fantasia, mi pare possano anche evocare la bocca spalancata di Godzilla coronata di denti, specialmente nella versione con quadrante rosso. Ah, a proposito di funzionalità: la cassa è impermeabile fino a 30 bar.

Altre caratteristiche del Citizen Promaster Godzilla

Nella cassa del nuovo Citizen Promaster Godzilla lavora il movimento al quarzo Eco-Drive Calibro B873 alimentato dalla luce, sviluppato internamente dal Brand. Una presenza che rende l’orologio decisamente Ecozilla. Il Cal.B873 è lo stesso che equipaggiava gli Ecozilla del 2023 ed è da anni un punto fermo nella gamma Citizen. Pensato per un utilizzo professionale e intensivo, deve offrire di conseguenza prestazioni in generale eccellenti. E lo fa. Come ricordavo più su, il marchio dichiara una precisione di +/-15 secondi al mese, con sei mesi di autonomia a fronte di una carica solare completa.

Per chiudere il cerchio del design, Citizen equipaggia questi orologi con un cinturino in caucciù nero dotato della classica prolunga a fisarmonica. Come la cassa, anche il cinturino è identico a quello dei precedenti modelli Ecozilla. Però la colorazione generale più scura gli conferisce un aspetto più uniforme rispetto ai precedenti – anche se non riporta nessuna decorazione, ma sia del tutto liscio e piuttosto uniforme.

La forza sta nel nome

Chiudo con una riflessione. Nonostante prevalgano nella comunità degli appassionati, i soprannomi dati dai fan ad alcuni modelli di orologi non sono quasi mai riconosciuti formalmente dai marchi. Avete mai sentito Rolex parlare delle proprie referenze chiamandole Kermit, Hulk, Batman? È piuttosto raro, infatti, che l’industria dell’orologeria, formale e un po’ ingessata, utilizzi qualcosa di diverso dai nomi “ufficiali” o, persino, dai numeri di referenza.

Il fatto che Citizen stessa abbia finito con l’affibbiare il nomignolo di Godzilla ad alcuni dei propri subacquei più celebri la dice lunga sia sulla permeabilità (positiva) del Marchio agli stimoli esterni, sia alla capacità di incidere da parte della community di appassionati. A mio avviso è un bel segnale, quasi un invito a non prendersi troppo sul serio, ogni tanto. In un settore come questo, farebbe bene a molti.