Attualità

Breguet Reine de Naples 8918, delicate cromie al femminile

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La Festa della Mamma è solo una scusa, così come la primavera ormai avanzata. Sta di fatto che il Reine de Naples, il femminile per eccellenza di Breguet, negli ultimi tempi ha adottato una serie di look colorati, perfetti per i trend e le ricorrenze di stagione. Una palette cromatica modernissima e sofisticata, lontana anni luce dal pacato binomio bianco e nero in collezione fino a qualche anno fa. Un’evoluzione che interpreta lo spirito dei tempi, certo. Ma anche la dimostrazione di quanto un design potente e ben riuscito sia in grado di cambiare senza perdere nulla della propria personalità. Lo si vede proprio nel Breguet Reine de Naples 8918, capace di trasformarsi, di giocare con i materiali, le lavorazioni o, appunto, i colori, e tuttavia restare sempre uguale a se stesso.  

Un po’ di storia

Fin dall’esordio, nel 2002, la collezione presenta codici di stile ben definiti: la forma ovale della cassa, una sola ansa a boule sulla carrure al 6, la corona al 4, l’indicazione di ore e minuti decentrata, con le piccole lancette à pomme evidée. I progettisti di L’Abbaye dichiarano di essersi liberamente ispirati al primo orologio da polso prodotto da Abraham-Louis Breguet per Carolina Murat, sorella di Napoleone e moglie del re di Napoli Gioacchino Murat. Da lei commissionato al Maestro nel 1810, e consegnato nel ’12, purtroppo andò perduto. Ma il suo ricordo è arrivato fino a noi perché fu minuziosamente descritto nei registri d’archivio della Maison, tuttora conservati nel Museo di place Vendôme, a Parigi.

Certo non è il caso di ripercorrere qui tutta la storia della collezione, che negli anni ha conosciuto innumerevoli varianti, anche complicate e di gioielleria. Mi limiterò a citare la Referenza 8918, datata 2013 e rimasta a far da base agli esemplari attuali. Un “solo tempo” essenziale ma estremamente chic. La cassa in oro rosa o bianco racchiude un quadrante in madreperla bianca, scandito da numeri arabi neri in décalque di varie dimensioni, a scalare: più grandi al 12 e via via più piccoli verso il 6, dove la cifra è sostituita da un bel diamante a goccia (di quasi 10 punti). L’indicazione di ore e minuti decentrata è riportata su un disco in oro argentato guilloché, e altri diamanti taglio brillante sono incastonati sul réhaut e sulla lunetta, mentre sulla corona spicca un taglio briolette (per un totale di un carato circa).  

I nuovi Breguet Reine de Naples 8918 colorati: dal menta…

Da quei precedenti, tuttora in catalogo, nascono i nuovi Breguet Reine de Naples 8918 oggetto di queste righe. Che si distinguono fra le 18 referenze in collezione proprio per il colore: verde menta, rosa o grigio. Seguito ideale del modello azzurro, con quadrante in smalto Grand Feu, uscito nel 2020, sono stati presentati nell’ultimo anno come variazioni sul tema, peraltro riuscitissime, molto amate dalle signore. Comincio dall’ultimo, lanciato lo scorso marzo e caratterizzato proprio dalla particolare sfumatura di verde che accomuna i numeri arabi e il cinturino in pelle di alligatore.  

In questo caso il quadrante è in madreperla, mentre il contatore decentrato delle ore e dei minuti è in oro argenté tempestato da diamanti taglio brillante serti neige (0.24 carati). Un tipo di incastonatura, vale la pena ricordarlo, realizzata solo dagli artigiani più esperti, capaci di montare le gemme di diverse carature una accanto all’altra, il più vicino possibile, con un apparente disordine (ma in realtà con posizioni perfettamente studiate ad arte). Il risultato è una superficie fitta di pietre preziose, che risplendono di bagliori proprio come un manto di neve luccica sotto i raggi del sole.

…al rosa e al grigio

Per tornare alle sfumature cromatiche, l’anno scorso sono uscite due versioni del Breguet Reine de Naples 8918 definite dalle tonalità del rosa e del grigio. Entrambe con la cassa in oro rosa e il quadrante in smalto Grand Feu, si differenziano sostanzialmente per un piccolo dettaglio. Ovvero i numeri arabi, che nel primo caso sono dorati, coordinati alle lancette Breguet, mentre nel secondo sono bianchi. Per il resto i due esemplari sono identici e devono molto del loro fascino proprio allo smalto Grand Feu, materiale fragile ma incorruttibile, immune allo scorrere del tempo e destinato quindi a rimanere immutato nei secoli.

Merita almeno un cenno infine il movimento di manifattura, comune ai diversi Breguet Reine de Naples 8918, colorati e non. Si tratta del calibro 537/3, a carica automatica, di piccole dimensioni e con ottime prestazioni, grazie a certe particolarità meccaniche e costruttive. Come i componenti in silicio, che contribuiscono alla costanza di marcia e quindi alla precisione. O la massa oscillante in platino, un metallo pesante dall’elevata inerzia. Per ulteriori informazioni tecniche, rimando alle didascalie. Concludo solo con un cenno alle finiture, ben visibili attraverso il vetro zaffiro del fondello. Maniacali, caratteristiche di tutti i Breguet.