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Twenty~4, auguri! L’anniversario del femminile di Patek Philippe

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Il Twenty~4 compie 25 anni. E Patek Philippe lo festeggia con una nuova, sontuosa versione: la Ref. 4910-1201R in oro rosa, con il quadrante guilloché in un colore di tendenza. Un esemplare fedele all’originale non solo nel design – da allora aggiornato in pochissimi dettagli –, ma anche nell’idea di base: fornire alle donne un compagno ideale per ogni momento della giornata. Il che dimostra il valore del progetto originario, capace di resistere al trascorrere dei decenni e di restare sempre attuale. Oltretutto in un mondo difficile come quello dell’orologeria femminile, in cui l’estetica è preponderante e lo stile è fondamentale.

Gli esordi

Interprete del gusto delle donne, in questo caso, è stato Roberto Boglietti: titolare della storica gioielleria di Biella, concessionaria di Patek Philippe fin dalla fondazione, nel 1886. Designer creativo, nel 1997 Boglietti riceve da Philippe Stern l’incarico di creare un modello da signora. Per le donne, all’epoca, andavano di moda gli orologi a manchette – come il Khésis di Chaumet o il Catwalk di Baume&Mercier, tanto per citarne un paio – che vestivano il polso come un bracciale, moderno e avvolgente.

Boglietti sa cogliere lo spirito del tempo. Ma prende anche ispirazione da un femminilissimo Gondolo degli anni Trenta, per ricollegarsi alla storia della Maison. E nel giro di un anno mette a punto un esemplare in acciaio, con la cassa di forma, a doppio godron, i brancard incastonati di diamanti, il quadrante dai numeri romani al 6 e al 12, il bracciale a tre file con i link centrali sagomati e i godron ai lati. Lo presenta a Monsieur Stern, che si fa spiegare per filo e per segno ogni minimo dettaglio, ma poi lo approva senza riserve. Nasce così il Twenty~4, che entra subito in produzione e nel 1999 arriva sul mercato.

All’inizio il Twenty~4 è declinato in tre versioni di quadrante: Forever Black (nero), Timeless White (bianco) ed Eternal Grey (grigio). E fin dall’inizio, in tutte le referenze, è animato da un movimento al quarzo (il Calibro E 15, rigorosamente prodotto in Manifattura), che lo rende estremamente pratico e preciso – in linea con la vita dinamica delle donne nel Nuovo Millennio. Il lancio è accompagnato da una campagna creata ad hoc: il cui slogan – “Che donna scegli di essere nelle prossime 24 ore?” – ne sottolinea appunto l’aspetto eclettico.    

Il successo del Twenty~4

E sarà proprio la versatilità d’uso l’autentico punto di forza dell’orologio, non solo nel nome. Per com’è fatto, il Twenty~4 può essere davvero indossato ventiquattr’ore al giorno, in tutte le occasioni e con tutti gli outfit. Ma va considerata anche la novità, perché per Patek Philippe è la prima collezione dedicata esclusivamente alle donne. Certo, poi è rilevante l’impronta Art Déco, che rassicura senza stancare, provoca sensazioni di familiari déjà vu senza mai risultare banale o inflazionata. Quali che siano i motivi, sta di fatto che le donne lo amano, fin da subito.

Così come amano le varianti successive, che Patek Philippe presenta nel corso del tempo. Impossibile fornire qui una descrizione dettagliata dei vari modelli via via proposti in seguito, posso solo riassumerli per sommi capi. L’orologio ha conosciuto infatti tutti i colori dell’oro (rosa, bianco, poi giallo), il quadrante in diverse cromie, il formato Small ad affiancare il regolare Medium, i cinturini in raso al posto del consueto bracciale, perfino versioni di alta gioielleria. Comunque sia, nell’ultimo quarto di secolo, il Twenty~4 diventa un riconosciuto best-seller della Maison ginevrina.

Il Twenty~4 Automatic, ieri…

Il bello è che, nelle tante referenze che si susseguono negli anni, l’impianto del Twenty-Four rimane pressoché immutato. Fino al 2019, quando appare il Twenty~4 Automatic, realizzato dal team di designer interni alla Manifattura. La Referenza 7300 si distingue dai precedenti non solo per il calibro 324 SC a carica automatica, ma anche per l’estetica completamente rinnovata. La cassa è rotonda, l’intera lunetta è tempestata da una doppia fila di diamanti incastonati “a dentelle”, il quadrante riporta 12 numeri arabi. Soltanto il bracciale rimane lo stesso, appena ritoccato nelle proporzioni.

Anche il Twenty~4 Automatic piace, alle signore come agli addetti ai lavori. Il Giornale degli Orologi se n’è già occupato più volte: potete andare a rileggere la recensione scritta da un entusiasta Augusto Veroni appena è uscito l’orologio, Le Cronache di Pdv in cui il nostro inviato Paolo De Vecchi raccontava l’evento di lancio, o ancora il commento di Alessandro Argentieri sull’intera collezione. Le loro osservazioni sono sempre valide, e attuali, quindi eviterò di ripeterle.

…e oggi

Aggiungo solo che il Twenty~4 Automatic è tuttora una delle linee più apprezzate dal pubblico femminile nel catalogo Patek Philippe. Ai nostri giorni lo si ritrova declinato in sei referenze. Tre in acciaio, con quadrante soleil blu, nero o verde oliva. E tre in oro rosa, con quadrante soleil cioccolato, bianco dal pattern tipo trama di seta oppure in una versione Haute Joaillerie, in cui il pavé di diamanti è incastonato con una particolare tecnica definita “aleatoria” a rivestire l’intero orologio.

Devo dire anche che il Twenty~4 Automatic ha avuto qualche ripercussione sull’intera gamma. In occasione dei 20 anni, l’esemplare originario al quarzo ha subito una modifica che lo allinea al modello automatico e lo rende più moderno. I tradizionali numeri romani sono stati abbandonati e al loro posto – al 6 e al 12 – sono comparse le cifre arabe. Il restyling ha dato vita a tre nuovi modelli in acciaio, con quadrante soleil blu, marrone sfumato o verde oliva, che hanno sostituito le varianti precendenti e attualmente sono gli unici in catalogo. Affiancati quest’anno dalla Ref. 4910-1201R.

La novità del 2024

Il nuovo Twenty~4 segna un passo ulteriore nella collezione. Diventa più prezioso: e non mi riferisco tanto al materiale, l’oro rosa appunto, o ai diamanti sui brancard, leggermente più grandi rispetto alle versioni in acciaio (qui raggiungono 0.63 carati in totale, lì sono 0.42 ct). Piuttosto a un dettaglio, sottile ma importante, che solo l’occhio più allenato riesce a cogliere fin dal primo sguardo: il quadrante inciso, con un motivo a onde concentriche simile al guilloché flinqué. Ne deriva una trama in grado di giocare con la luce, di creare movimento con increspature sempre più grandi, dal centro alla periferia.

E poi c’è il colore: pieno, pastoso. La piastra di base del quadrante infatti è rivestita di lacca: vi sono state applicati decine e decine di strati sovrapposti di lacca colorata, e infine – a fissare il tutto – un ultimo strato di lacca trasparente e incolore. Il risultato finale è una texture dagli effetti visivi e tattili straordinari, che riempiono senza appesantire l’estetica del Twenty~4. E regalano un senso di profondità finora mai visto in collezione. Per ulteriori dettagli tecnici vi rimando alle didascalie. Mi chiedo solo se il quadrante inciso sarà un unicum dell’anniversario o resterà come caratteristica costante anche negli esemplari futuri… Qualcuno ha una sfera di cristallo?