Se siete lettori affezionati delle nostre pagine, sapete probabilmente che del Patek Philippe Calatrava Travel Time abbiamo scritto più e più volte. Sia perché l’orologio in questione è un pezzo che ci piace molto, sia perché ogni volta che Patek Philippe ne lancia una referenza nuova, troviamo sempre cose nuove da dire.
Al recente Watches and Wonders Geneva, la Maison ha portato una nuova variante dell’orologio, la referenza 5520RG-001, che è un Calatrava Alarm Travel Time. Abbina dunque alla complicazione “da viaggiatore” del doppio fuso orario, quella della suoneria. In un design che prima dal 2015 (anno di introduzione del Travel Time) e poi dal 2019 (arrivo della versione Alarm) rende questo orologio incredibilmente riconoscibile.
Patek Philippe Calatrava a chi?
Se oggi gli orologi da pilota hanno ormai trovato il loro “posto nel mondo” all’interno del catalogo attuale del Brand, quando nel 2015 il Patek Philippe Calatrava Pilot Travel Time ref. 5524 entrò sul mercato suscitò più di una semplice curiosità: fu una specie di terremoto. Colse molti di sorpresa, perché ritenevamo che quell’orologio si discostasse dall’estetica tipica di Patek Philippe. Vero, ma non troppo.
Il design era indubbiamente del tutto diverso da quello degli orologi senza tempo della serie Calatrava e metteva in discussione quanto gli appassionati si aspettavano dalla tradizione del Marchio ginevrino. Gli scettici allignano ancora oggi, nonostante sia ormai accertata, spiegata ed evidente l’ispirazione tratta dalla storia di Patek Philippe, che negli anni Trenta produceva orologi da pilota “ad angolo orario”, o siderometri, per usi militari.
In ogni caso, la referenza 5524 divenne in breve un successo commerciale di Patek Philippe, tanto che nel 2018 il modello subì una cura dimagrante per adattarsi ai polsi più piccoli: la referenza 7234R, in oro rosa, aveva la cassa da 37,5 mm e nel 2020 fu seguita da una versione in oro bianco. Nel mezzo, il Calatrava Alarm Travel Time 5520P in platino, tuttora in catalogo.
Anche se il nome “Pilot” è stato abbandonato, l’essenza della collezione è rimasta inalterata. Quell’orologio ha infatti mantenuto il design e la funzionalità distintivi della ref. 5524, introducendo però una complicazione aggiuntiva: un dispositivo di allarme di 24 ore con indicazione digitale dell’ora della sveglia. Esattamente quello di cui stiamo parlando oggi.
Sfide tecniche ed ergonomiche
La nuova referenza 5520RG-001 ha i suoi punti di forza nell’estetica (l’ho scritto sopra e ci torno più avanti) e nella meccanica da leccarsi i baffi. Che significa essenzialmente il calibro AL 30-660 S C FUS, lo stesso che anima la versione in platino del 2019 e che, racconta Patek Philippe, ha comportato circa cinque anni di studio e sviluppo prima di essere portato in produzione.
Perché la necessità di mettere a punto un nuovo meccanismo di suoneria e di combinarlo con la complicazione dei due fusi orari pone diverse problematiche. In primis lo spessore. Così, per mantenere la cassa la più sottile possibile, la Maison ha sviluppato un movimento integrato, invece di inserire un modulo per la suoneria sopra a un movimento esistente. L’altro obiettivo degli ingegneri di Patek Philippe era quello di creare un orologio facile da usare. Non una banalità e, spesso, nemmeno una priorità quando si sviluppa un pezzo di Alta Orologeria come il Patek Philippe Calatrava Alarm Travel Time.
Il risultato è il calibro automatico AL 30-660 S C FUS, composto da 574 parti, tra cui il bilanciere Gyromax brevettato da Patek Philippe, dotato di una spirale Spiromax in Silinvar. Pur non essendo stato comunicato quanti di questi componenti ci siano nella suoneria, è stato specificato che il calibro è coperto da quattro brevetti.
Il primo è un meccanismo anti-contraccolpo per la programmazione dell’ora della sveglia, che compensa il gioco meccanico consentendo di impostare la suoneria con una precisione di un minuto al quarto d’ora successivo. Ad esempio, alle 12:14, la sveglia può essere impostata alle 12:15. Altri due brevetti riguardano le funzioni logiche dell’allarme e la sua visualizzazione digitale. Ultimo, il meccanismo che disattiva il dispositivo di avvolgimento della molla dell’allarme quando il display dell’allarme stesso mostra che è inserito.
Diamoci una svegliata!
Come la data, anche la sveglia di 24 ore è abbinata all’indicazione dell’ora locale. Quando si attiva, un martello colpisce un gong che gira intorno al movimento, come se fosse una ripetizione minuti ma ridotta a una singola nota. L’attivazione del martello dura circa 35 secondi, a una frequenza di 2,5 Hz pari a 2,5 colpi al secondo, per un totale di un’ottantina di colpi. Un regolatore centrifugo assicura una cadenza regolare e sostenuta della suoneria, come in una ripetizione minuti.
Se il proprietario desidera interrompere in anticipo la suoneria, basta che prema il pulsante a ore 2. Se preferisce lasciare che la sveglia completi il proprio ciclo, questa si spegnerà automaticamente. La transizione dall’attivazione allo spegnimento è segnalata dall’indicatore a forma di campana posto sul quadrante a ore 12: quando diventa nero, significa che la sveglia ha completato il suo processo.
L’energia necessaria ad alimentare il meccanismo della suoneria è fornita da un bariletto a molla separato, messo in tensione attraverso la corona posizionata a ore 4. Una frizione incorporata impedisce che si possa applicare una tensione eccessiva. Il movimento è dotato di un meccanismo di arresto dei secondi che consente di regolare con precisione l’ora. Certificato dal Sigillo Patek Philippe, ha una tolleranza di -3/+2 secondi al giorno e un’autonomia compresa tra 42 e 52 ore.
La complessità del meccanismo è del tutto nascosta dalla semplicità di utilizzo dell’orologio. Una volta individuata la lancetta che corrisponde all’ora locale o all’ora di casa, le indicazioni sui pulsanti forniscono una chiara guida per un uso corretto, per la quale vi rimando alle didascalie. Inoltre, i blocchi di sicurezza impediscono le impostazioni accidentali, aggiungendo un ulteriore livello di rassicurazione.
Perché amiamo il Patek Philippe Calatrava Alarm Travel Time
La novità della referenza 5520RG del Patek Philippe Calatrava Alarm Travel Time è principalmente estetica. Sta nel quadrante bicolore grigio soleil e nero ebano, con cifre arabe applicate e lancette a gladio in oro bianco antracite, sottolineate da un rivestimento luminescente. L’anello della data a ore 6 e l’anello della minuteria chemin-de-fer sono neri, una tonalità che si estende al contorno dei grandi numeri arabi luminescenti applicati e alle lancette dell’ora locale. La lancetta dell’ora di casa è antracite e scheletrata, priva di luminescenza. La lancetta centrale dei secondi e la lancetta della data a ore 6 sono invece colorate di bianco.
Al platino della versione già in collezione, si affianca in questa referenza l’oro rosa. Un materiale molto caldo, che in abbinamento con il colore del quadrante e soprattutto con il cinturino in pelle di vitello marrone con finitura vintage dà all’orologio un aspetto seducente e contemporaneo.
Oltre che ulteriori dettagli tecnici, potete trovare nelle didascalie anche qualche informazione più precisa per potere leggere il quadrante dell’orologio in maniera consapevole. Una consapevolezza necessaria anche per acquistare il nuovo Patek Philippe Calatrava Alarm Travel Time, visto il prezzo: 261.360 euro. L’eccellenza ha un costo, perché la Maison ha inserito questo orologio nella categoria Grandi Complicazioni, con una scelta che non ha trovato tutti d’accordo.
Personalmente non ci trovo nulla di strano. Le grandi complicazioni non sono solo legate all’astronomia, alle ripetizioni minuti, ai calendari perpetui. Abbinare una funzione di allarme così raffinata a una complicazione travel time è tutto fuorché banale, ve lo garantisco. E non perché io sia un guru dell’orologeria, ma perché a Watches and Wonders ho visto e provato l’orologio e confermo: l’eccellenza ha un costo, ma regala anche emozioni senza pari.