Si è conclusa ieri la Dubai Watch Week, 7a edizione della fiera che ha trasformato la città degli Emirati in una meta imprescindibile per gli amanti dell’orologeria. Il salone, organizzato con cadenza biennale, quest’anno si è tenuto dal 19 al 23 novembre al Burj Park (Downtown Dubai). E ha visto la partecipazione di oltre 59mila persone e più di 90 marchi internazionali, con un aumento del 46% rispetto all’edizione precedente. Tra gli espositori si potevano incontrare marche indipendenti o che fanno capo a grandi gruppi, comunque celeberrime – da Rolex a Audemars Piguet, da Girard-Perregaux a Van Cleef & Arpels e fino a TAG Heuer, tanto per citarne alcune. Ma anche brand artigianali o di recente formazione – come Studio Underd0g, Ming, Biver, Norqain…
La Dubai Watch Week: un po’ di storia
Voluta da Ahmed Seddiqi & Sons nel 2015, in questo 2025 la Dubai Watch Week ha festeggiato dunque il 10° compleanno, insieme al 75° anniversario del retailer più potente degli Emirati. In origine un piccolo negozio nella Old Dubai, cresciuto a ritmo con la città, Seddiqi oggi è una holding nelle mani di un’unica famiglia, con 50 boutique e un centinaio di marchi in portafoglio. Gestita da membri della seconda/terza/ quarta generazione, nel tempo è riuscita non solo a espandersi commercialmente, ma anche a creare una vera e propria cultura dell’orologeria nei Paesi del Golfo. Proprio in quest’ottica va vista la Dubai Watch Week, nata come piattaforma no-profit dedicata all’orologeria e all’artigianato.
Fin dagli esordi, infatti, i visitatori (all’epoca 2500 persone) potevano non solo accedere agli stand dei marchi partecipanti (solo 14), ma anche assistere a lectio magistralis per coltivare le proprie conoscenze. E ancora oggi, alla manifestazione appena conclusa, gli ospiti hanno potuto partecipare a masterclass, forum dedicati, tavole rotonde con i Ceo dei brand espositori. In particolare, nello spazio della Collectors Lounge, gli appassionati hanno potuto approfondire l’arte orologiera attraverso specifiche sessioni e mostre a tema. Anche questo modo di “coltivare il mercato” ha contribuito a rendere la Dubai Watch Week uno degli eventi più attesi nel calendario mondiale dell’orologeria, seguito tanto dagli addetti ai lavori quanto dai collezionisti.
Estetica all’occidentale
Ciò che quest’anno è risultato evidente, comunque, è l’evoluzione del gusto degli orologi esposti. Sarà perché Dubai è sempre più frequetata e abitata dagli italiani e dagli europei in senso lato. O sarà la globalizzazione culturale, che attraverso internet e i media internazionali ha affermato l’adesione a stili e stilemi comuni, condivisi a tutte le latitudini. Sta di fatto che chi segue l’orologeria da decenni non può non aver notato l’impronta estetica tipicamente occidentale. Dimenticate gli stereotipi degli “orologi da sceicchi” dominati da bracciali d’oro giallo e diamanti, dimenticate le pacchianerie del passato (neppure tanto remoto). Le case di orologeria hanno proposto anche qui esemplari che colpiscono per la sobrietà, l’equilibrio formale, se non perfino l’eleganza.
Ci sono, è vero, alcune personalizzazioni in chiave culturale: per esempio nell’uso della grafia araba per i numeri sul giro delle ore o come decorazione, creata da artisti calligrafi. Ma nella maggior parte dei casi si tratta di modelli che potrebbero tranquillamente essere venduti anche nei nostri negozi. L’unica differenza, a ben guardare, sta nel più diffuso utilizzo di materiali pregiati, come le pietre dure o l’oro rosa, che danno tocchi di maggiore preziosità. E alzano l’asticella sia del prezzo che del percepito (ovvero il senso della qualità e della ricercatezza). Due indici che ci fanno intendere quanto ci si trovi in un contesto di mercato più prospero rispetto a quello della Vecchia Europa.
10 orologi esposti alla Dubai Watch Week 2025
Quando abbiamo selezionato i 10 modelli presentati alla Dubai Watch Week da pubblicare in questa vetrina, abbiamo quindi privilegiato proprio quelli capaci di rivelare maggiormente l’uniformità – o se preferite l’omogeneizzazione, come dicono i sociologi – del gusto. Abbiamo volutamente tralasciato le complicazioni e gli exploit tecnici non perché non siano importanti, ma in quanto poco funzionali al nostro discorso. Ecco dunque le nostre scelte, come sempre in ordine di prezzo.
Non per tutti
LAURENT FERRIER Classic Origin Beige
Nuova versione di un modello nato 5 anni fa, è improntato proprio sull’equilibrio più “classico, lontano da mode e tendenze. La cassa (40 mm) in oro rosso 5N ricorda come di consueto un ciottolo levigato dall’acqua, priva com’è di asperità e angoli vivi. La calda tonalità del quadrante opalino è completata da una minuteria a chemin de fer marrone, con croce centrale, lancette Assegai in oro, indici stampati e il contatore dei piccoli secondi di grande formato. Il movimento, calibro LF116.01 a carica manuale, è dotato del celebre cricchetto a lunga lama per la ricarica, 80 ore di autonomia e superbe finiture. 43mila franchi svizzeri (tasse escluse).

PARMIGIANI FLEURIER Tonda PF Minute Rattrapante Acciaio Artic Rose Lanciata nel 2023, la complicazione del minuto sdoppiante, inventato dalla Maison, si veste di una nuova tonalità. Il rosa pallido del quadrante si rifà alla tradizione del XVIII secolo, che lo voleva come colore tipicamente maschile, ma qui è ricco di riflessi cangianti grazie al guilloché grain d’orge. Quanto al resto, rimane immutato: la cassa (40 mm) in acciaio con bracciale integrato, la lunetta zigrinata in platino, le lancette scheletrate. Il movimento è il noto calibro PF052 di manifattura, a carica automatica, con micro-rotore decentrato in oro rosa e finiture d’alta gamma. 29.700 franchi svizzeri.

CYRUS GENEVE Dominion Jawhar
Il nome – che in arabo significa “essenza” – riflette la filosofia dell’orologio, sintesi di design contemporaneo, tradizionale savoir-faire e identità culturale araba. Nella cassa (42 mm) in titanio grado 5 monta il calibro automatico CYR708, di manifattura, con platina in oro rosso 5N, ponte superiore color antracite a forma di palma e 55 ore di autonomia. Il quadrante interamente scheletrato riporta le cifre in arabo su un disco in vetro zaffiro, l’indicazione del secondo fuso orario con lancetta ad andamento retrogrado (sempre con le cifre in arabo) e i piccoli secondi a forma di logo. Edizione limitata di 28 esemplari, 24.800 franchi svizzeri (tasse escluse).

BVLGARI Mattar bin Lahej x Octo Finissimo
Pittore, scultore, fotografo, calligrafo, l’artista emiratino – che ha realizzato la facciata del Museo del Futuro di Dubai – reinterpreta il best-seller della Maison romana. Il risultato è un orologio in titanio sabbiato con la cassa (XX mm), il quadrante e il bracciale incisi al laser. Il movimento di manifattura, come di consueto, è il calibro BVL 138, a carica automatica e ultrapiatto (2,23 mm di spessore), con micro-rotore decentrato in platino e 60 ore di autonomia. Edizione limitata di 70 esemplari. 23mila euro.

RESSENCE Type 1 Round Rose Gold
Versione essenziale e “pura” (perché di forma rotonda) dell’omonima collezione, è impreziosito dal trattamento in oro rosa 4N del quadrante convesso, dalla finitura soleil. Come di consueto, i tre dischi a filo rotanti riportano ore, secondi e giorno della settimana, con indicazioni incise e luminescenti, ma dalla lavorazione guilloché, che enfatizza l’aspetto caldo e “organico”. Ormai celebre il movimento, calibro ETA 2892 a carica automatica, reso unico dal modulo ROCS 1.3 (Ressence Orbital Convex System). 18.150 franchi svizzeri (tasse escluse).

A meno di 6mila euro
PERRELET x DIAA ALLAM
In occasione della Dubai Watch Week, la storica Maison collabora con uno degli artisti più quotati degli Emirati, noto per le mega-installazioni (calligraffiti, li chiamano gli addetti ai lavori) di grande impatto sul paesaggio urbano. In questo caso ha realizzato un’opera ad hoc, ben visibile durante la rotazione della turbine: di dimensioni contenute, è ispirata al vimini, ricreato con scritte e colori che creano particolari rilievi e profondità. La cassa (41 mm) in titanio grado 2 Dlc nero ospita un movimento automatico di manifattura, il calibro P-331-MH, certificato Chronofiable® e Cosc. L’orologio, ora in pre-ordine, sarà in consegna ad aprile 2026. 5.180 franchi svizzeri.

FREDERIQUE CONSTANT Highlife Chronograph Automatic
Bamford Special Segna l’esordio della collaborazione del brand elvetico con il laboratorio londinese. Come spiega George Bamford, non si tratta di un semplice restyling, ma di una vera “riprogrammazione” dello storico modello, che si affranca dalla tradizione per acquisire un’estetica all black con flash cromatici. La cassa (41 mm) è in titanio grado 2 con motivo cristallizzato ottenuto tramite trattamento termico e rivestimento Dlc nero. Il movimento è il calibro FC-391 realizzato da La Joux-Perret, con 68 ore di autonomia. Edizione limitata di 100 esemplari, 4.445 euro.

TUDOR Ranger
Referenza inedita della collezione lanciata tre anni fa, progettata per resistere a tutto (o quasi), si distingue per il formato della cassa (39 o 36 mm di diametro) e per il colore del quadrante (Dune White). Realizzato in acciaio satinato per evitare fastidiosi riflessi, monta un movimento automatico, di manifattura. Anzi due, a seconda del diametro: il calibro MT5400 o il calibro MT5402, entrambi con spirale in silicio, autonomia di 70 ore e certificato ufficiale di cronometro emesso dal Cosc. 3.160 euro.

ORIS ProPilot Desert Edition
Ispirato ai paesaggi delle dune a perdita d’occhio, come dichiara la Maison, presenta la cassa (41 mm) ridisegnata, con linee più nette e marcate. Ultraleggera, è realizzata in fibra di carbonio con una tecnica di manifattura additiva e stampaggio, perfezionata negli anni dagli ingegneri Oris. Lunetta, corona e fondello sono invece in acciaio Pvd grigio, mentre il quadrante sand beige riprende il colore e la texture della sabbia nella finitura grené. Il movimento automatico è il calibro Oris 733 (base Sellita SW200-1 con rotore personalizzato). In vendita da gennaio 2026, 2.850 euro.

FAVRE LEUBA Deep Raider Renaissance Malachite
L’estetica deriva dal Deep Blue del 1964, reinterpretata con successo lo scorso anno. Ma per la prima volta (nella storia non solo della collezione, ma dell’intero brand) il quadrante è in pietra dura: in questo caso malachite, ma esiste anche in meteorite. La vocazione subacquea comunque resta immutata: la cassa (40 mm) in acciaio è sempre impermeabile fino a 30 atm e ha la ghiera unidirezionale girevole in ceramica. Anche il movimento automatico rimane il calibro FLD02 (base La Joux-Perret G100), con 68 ore di autonomia. Con bracciale in acciaio costa 2.800 franchi svizzeri.
