Una delle tante caratteristiche che fanno grande Patek Philippe è la capacità di evolversi e svilupparsi senza tradire la propria identità storica. Non è una cosa facile, badate bene. Specialmente se abbiamo a che fare con la collezione Calatrava. Adattare ai tempi, ai gusti, alle mutate necessità della vita di oggi una linea che è universalmente nota tra gli appassionati per essere il non plus ultra della classicità, è un lavoraccio. Eppure, esempi come il Calatrava 8 giorni ref. 5328G che ho visto e provato a Watches and Wonders dimostrano che, come si dice, “è uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo”. Con questo orologio, Patek Philippe lo ha fatto.
In primis perché – io come altri colleghi anche stranieri -, quando ho potuto osservare l’orologio con la lente e me lo sono messo al polso, ho avuto la strana impressione di avere tra le mani non tanto un dress watch quanto un cosiddetto field watch. Ossia un orologio “da campo”, progettato e realizzato per un uso militare. Forse il più caro field watch in circolazione. Ed è probabile che non fosse nemmeno nelle intenzioni di Patek Philippe dare questa sfumatura al Calatrava in questione. Eppure qualcosa rimane…
Calatrava 8 giorni 2.0
Probabilmente perché, negli ultimi anni, Patek Philippe ha messo mano in maniera sottile e intelligente al design della collezione Calatrava. Proprio per non tradirla, come ho scritto all’inizio, ma per fare in modo che non restasse impantanata in una tradizione che avrebbe finito per renderla stantia. Parlo, per esempio, dell’ampliamento delle finiture dei quadranti, di forme più “decise” (specialmente nelle anse), dell’impiego della finitura a clous de Paris lungo la carrure.
Tutti elementi che si ritrovano presenti e ben amalgamati nel Calatrava 8 giorni ref. 5328G. A testimonianza del fatto che, su questa collezione, la Maison ginevrina non ha intenzione di stare ferma, anzi. Per aggiornarla e renderla più interessante anche per nuove tipologie di appassionato, Patek Philippe non esita ad attingere a soluzioni tecniche e a elementi del proprio passato. In questo caso, l’abbondante riserva di carica di otto giorni e più.
L’autonomia dei calibri di Patek Philippe
Una caratteristica, questa lunga autonomia, che si trova già in alcune pendolette da tavolo con calendario perpetuo degli anni ’20 del ‘900, dotate di otto giorni di riserva di carica. Più vicino a noi, la Maison ci ricorda la Ref. 5100 10 Giorni del 2000, cassa rettangolare e serie limitata a tremila pezzi: il primo orologio da polso cronometro al mondo con riserva di carica di 240 ore.
Oppure, ancora, la Ref. 5101P 10 Giorni Tourbillon del 2003, un esemplare in platino con cassa rettangolare ispirata all’Art Déco e movimento di forma, a carica manuale. Per arrivare, dieci anni dopo, alla Ref. 5200 Gondolo 8 Days, Day & Date Indication, il cui calibro rettangolare a carica manuale e salti istantanei del giorno della settimana e della data ha molto a che vedere con la referenza di cui scrivo oggi. Lo vedremo più avanti.
Questa faccia non mi è nuova…
Intanto, torno a quella sensazione di field watch di cui ho scritto sopra. Una sensazione che mi viene principalmente dalla struttura del quadrante. Come sempre, in questo tipo di articoli, preferisco lasciare i dettagli più strettamente tecnici alle didascalie, ma credo sia necessario fare qui almeno un accenno a quello che è il volto del Calatrava 8 giorni ref. 5328G.
Il quadrante blu fumé presenta infatti una texture simile all’asfalto, qualcosa che non è nuovo in Patek Philippe. L’abbiamo vista per la prima volta, sul marrone, nella ref. 5226G, introdotta nel 2022. Oltre a questa finitura, il Calatrava 8 giorni ref. 5328G si porta dietro da quel predecessore il design delle lancette a siringa e dei numeri arabi, che gli conferiscono la sensazione di serietà e l’aspetto severo del field watch. Una tipologia di orologio che ha nella robustezza e nella chiarezza nella lettura delle informazioni alcune caratteristiche imprescindibili. Ecco perché, in questo senso, penso che il quadrante sia ben riuscito.
Otto giorni senza pensieri
Non dimentico, però, che tra le prerogative di un orologio da campo ci sono anche l’affidabilità e, per quanto possibile, l’autonomia. In questo senso, prima di tornare nelle didascalie sugli aspetti tecnici, fatemi accennare a un dettaglio storico del calibro che lavora nella cassa del Calatrava 8 giorni ref. 5328G.
Come spesso accade per il movimenti di Patek Philippe, ha una sigla pressoché impossibile da ricordare – 31-505 8J PS IRM CI J – ma radici solide nel passato della Maison. Rimanda infatti alla Ref. 5200 Gondolo 8 Days, Day & Date Indication di cui ho scritto sopra, perché riprende l’architettura di base del movimento incassato in quell’orologio. La differenza principale sta nel fatto il calibro 28-20 REC 8J PS IRM C J era rettangolare come la cassa, mentre quello attuale è tondo, per integrarsi alla perfezione nella cassa in stile Calatrava.
L’autonomia di otto giorni è specificata anche dalla dicitura 8J presente all’interno del nome del movimento, in cui si riscontrano dettagli che si possono desiderare da Patek Philippe e funzionali a un field watch. Mi riferisco principalmente al salto istantaneo del giorno della settimana e del mese e, ancora, alla riserva di carica che, se formalmente è di otto giorni, nella realtà arriva fino a nove. E questo nono giorno supplementare è individuato da una zona rossa sull’indicatore dell’autonomia residua.
Un Calatrava 8 giorni per tutti i giorni
Ora tutti alle didascalie. Non prima di aver ricordato il prezzo del Calatrava 8 giorni ref. 5328G – 71.280 euro – e di aver fatto qualche considerazione finale sull’orologio. Patek Philippe lo ha presentato a Watches and Wonders insieme a un’altra referenza del Calatrava, la 6169P con cassa in platino dall’elegante design “classico”. Secondo me, una mossa azzeccata.
Se l’orologio in platino è il dress watch per eccellenza, più un pezzo da grandi occasioni che un cosiddetto everyday watch, per come la vedo io il Calatrava 8 giorni ref. 5328G è invece un orologio perfetto da indossare tutti i giorni. O anche solo qualche giorno alla settimana, sicuri di poter contare sulla sua capacità di essere ancora all’ora e alla data giuste quando lo si mette al polso. In questo modo, la Maison ha offerto un’alternativa all’interno della stessa collezione, provando a coprire gusti, appassionati e necessità diverse. Senza snaturarla, come ho scritto nelle prime righe. Ecco perché il Calatrava 8 giorni ref. 5328G è uno dei pochi pezzi di alta orologeria che, oggi, è qualcosa di più della somma delle sue parti. E, in questo, è molto Patek Philippe.