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Il bracciale integrato. Una scelta di stile per 15 esemplari

Curioso… Di recente, mentre qui in redazione stavamo navigando in un noto forum di orologeria, ci siamo imbattuti in un thread che trattava del bracciale integrato. Nel quale il moderatore si lamentava della carenza di modelli così fatti – sostanzialmente perché costosi e “non di moda” –, ad eccezione degli esemplari storici che ne sono da sempre corredati. La cosa ci ha fatto sorridere. Sono trascorsi dieci anni – non pochi, è vero – ma la situazione ai nostri giorni appare completamente ribaltata. Perché il bracciale integrato non solo si ritrova in tantissime collezioni recenti, ma è presente in tutti i segmenti di mercato. Cioè è diventato ormai a una tendenza diffusa e trasversale, all’insegna di quel gusto neo-rétro che va per la maggiore.

Cos’è il bracciale integrato

Per bracciale integrato si intende, in poche parole e a fini divulgativi, un bracciale che non si aggancia come di consueto alle tradizionali anse, separate e ben distinte dal corpo della cassa, ma risulta un tutt’uno con la carrure. La costruzione particolare presenta appunto una perfetta integrazione delle maglie d’attacco nello spessore della cassa, così da offrire, sia dal punto di vista visivo sia al tatto, una totale continuità fra i diversi componenti dell’habillage.

Due precisazioni. La prima potrà sembrare inutile ai lettori più esperti, ma è sempre meglio ribadirla, viste le sciocchezze che circolano in Rete. Si definisce “bracciale” l’elemento in metallo (o in ceramica o in qualsiasi altro materiale rigido) che permette di indossare l’orologio al polso. Se invece è in pelle, in tessuto, in gomma o quant’altro si chiama “cinturino”. La seconda: qui ci riferiamo al bracciale integrato inteso in senso esclusivamente orologiero. Tralasciamo invece quell’architettura tipica della gioielleria in cui è la cassa a essere integrata all’interno del bracciale. Ne parleremo magari in un’altra occasione.

Ieri e oggi

Il bracciale integrato di nostro interesse nasce negli anni Settanta, una stagione fertile per le innovazioni orologiere tanto tecnologiche quanto estetiche. Rappresenta un simbolo di modernità del design e si afferma con esemplari oggi di culto come il Nautilus di Patek Philippe, il Royal Oak di Audemars Piguet, l’Ingenieur di IWC – tutti scaturiti dalla matita di Gérald Genta. Ma anche il 222 di Vacheron Constantin, il Laureato di Girard-Perregaux, il Riviera di Baume&Mercier o certi Constellation di Omega (tipo l’Electroquartz prima e il Manhattan un paio di decenni dopo). E poi il Polo di Piaget, rieditato di recente in un’edizione fedele all’originale, recensita qui.

Sta di fatto che sono soprattutto manifatture di un certo tipo a produrlo. Perché richiede un lungo e attento studio in fase di progettazione, numerosi prototipi per vagliarne l’assetto e una cura particolare nell’assemblaggio. Insomma, risulta più problematico di un bracciale “normale”. Il che era vero soprattutto in passato, quando non esistevano i programmi CAD… Certo la moderna tecnologia aiuta: sia a trovare soluzioni per rendere il bracciale intercambiabile (cosa impossibile negli esemplari d’epoca), sia a ridurre i costi. Ed è il motivo per cui attualmente si trovano in vendita orologi con il bracciale rastremato anche a poche centinaia di euro. Vedere sotto per credere.

Anche la vestibilità sembra più problematica. O meglio, la struttura stessa è al contempo uno svantaggio e un vantaggio: tutto dipende dal rapporto fra il diametro della cassa e quello del polso. Lo svantaggio sta nel fatto che il bracciale integrato non ha grandi capacità di adattamento, soprattutto quando non c’è proporzione fra ciò che si desidera e ciò che si può realmente indossare. Al contrario, però, se il lug-to-lug corrisponde al diametro del polso, l’orologio ha una vestibilità perfetta, ben salda, estremamente equilibrata. E regala sensazioni di vero piacere.

La nostra selezione

Ecco allora una serie di esemplari a tema, suddivisi per fasce di prezzo e senza nessuna ambizione di volervi offrire una panoramica completa ed esaustiva. Quelli che trovate qui sono solo una minima parte degli orologi con bracciale integrato attualmente in vendita. Ci sono i mostri sacri dell’orologeria, così famosi da non aver bisogno di presentazioni, ma anche creazioni lanciate da poco, magari meno note ai più. Così come sono rappresentate le maison più rinomate, i nomi dell’orologeria industriale ma anche marchi artigianali e indipendenti. Il mondo è bello perché è vario, e al bracciale rastremato non resiste nessuno.

Ancora, abbiamo accostato versioni da uomo, da donna – là dove esiste ancora la differenza – o privi di connotazione di genere. Per questioni di uniformità estetica poi abbiamo volutamente scelto metalli “freddi”, ma esistono naturalmente anche bracciali integrati nei colori più caldi dell’oro o perfino in ceramica colorata. E, per lo stesso motivo, ci siamo concentrati soprattutto sui “solo tempo”, consapevoli comunque che molti modelli da noi prescelti appartengono a collezioni ricche di complicazioni. Proprio per presentarvi un’ampia gamma di prezzi, non abbiamo badato neppure al tipo di movimento: qui sotto quindi troverete anche qualche esemplare al quarzo. Va bene comunque.

Sopra i 20mila euro

LAURENT FERRIER Sport Auto Blue
In titanio grado 5. Cassa di 41,5 mm e quadrante sfumato. Movimento meccanico a carica automatica, calibro LF270.01 di manifattura, con micro-rotore decentrato, 3 giorni di autonomia, piccoli secondi e datario. 48mila franchi svizzeri, tasse escluse.

PATEK PHILIPPE Nautilus Ladies Automatic 7118/1A
In acciaio. Cassa di 35,2 mm e quadrante opalescente, con onde a rilievo. Movimento meccanico a carica automatica, calibro 324 S C di manifattura, con secondi centrali e datario. 32.430 euro.

H.MOSER & CIE Streamliner Small Seconds Blue Enamel
In acciaio. Cassa di 39 mm e quadrante in smalto Grand Feu. Movimento meccanico a carica automatica, calibro HMC 500, con micro-rotore decentrato, 74 ore di autonomia e piccoli secondi. 29.900 franchi svizzeri. Per approfondire, leggi qui.

VACHERON CONSTANTIN Overseas
In acciaio. Cassa di 41 mm e quadrante argenté soleil. Movimento meccanico a carica automatica, calibro 5100 di manifattura, con secondi centrali e datario. Certificato dal Punzone di Ginevra. Il packaging include due cinturini, intercambiabili. 27.800 euro.

Dai 10 ai 20mila euro

LOUIS VUITTON Tambour
In acciaio. Cassa di 40 mm e quadrante multilivello, spazzolato al centro. Movimento meccanico a carica automatica, calibro LFT023 di manifattura, con micro-rotore decentrato e piccoli secondi; con certificato ufficiale di cronometro (Geneva Observatory). 19.500 euro.

CHOPARD Alpine Eagle
In Lucent Steel. Cassa di 41 mm e quadrante con finitura ispirata all’iride delle aquile. Movimento meccanico a carica automatica, calibro 01.01-C, con 70 ore di autonomia, secondi centrali e datario; con certificato ufficiale di cronometro (Cosc). 17.400 euro.

GIRARD-PERREGAUX Laureato Copper
In acciaio. Cassa di 38 mm e quadrante a Clou de Paris. Movimento meccanico a carica automatica, calibro GP03300 di manifattura, con secondi centrali e datario. 15.700 euro

IWC Ingenieur Automatic 40
In acciaio. Cassa di 40 mm con cassa interna in ferro dolce e quadrante a Tapisserie. Movimento meccanico a carica automatica, calibro 32111 realizzato in esclusiva, con autonomia di 5 giorni, secondi centrali e datario. 13mila euro.

OMEGA Constellation Meteorite
In acciaio. Cassa di 41 mm e quadrante in meteorite Pvd blu. Movimento meccanico a carica automatica, calibro 8900 Co-Axial Master Chronometer di manifattura, con secondi centrali e datario; resistente ai campi magnetici, certificato cronometro dal Metas. 10.500 euro. Ne riparleremo…

Dai 10mila ai 1.000 euro

BELL & ROSS BR 05 Black Steel
In acciaio. Cassa 40 mm e quadrante opaco. Movimento meccanico a carica automatica, calibro BR321, con secondi al centro e datario. 5.300 euro.

PERRELET Turbine 41 Titanium
In titanio grado 2. Cassa di 41 mm e quadrante con turbina girevole. Movimento meccanico a carica automatica, calibro P331-MH di manifattura, con secondi centrali; con certificato ufficiale di cronometro (Cosc e Chronofiable). 4.850 euro.

Sotto i 1000 euro

TISSOT PRX Powermatic 80
In acciaio. Cassa di 40 oppure di 35 mm e quadrante stampato. Movimento meccanico a carica automatica, calibro Powermatic 80 realizzato in esclusiva, con 80 ore di autonomia, secondi centrali e datario. 775 euro.

LOCMAN Stealth Titanium
In titanio. Cassa di 42 mm e quadrante soleil. Movimento al quarzo con secondi centrali e datario. 759 euro.

D1 MILANO Ultra Thin Zephyr Silver
In acciaio. Cassa di 30 mm e quadrante soleil. Movimento al quarzo. 335 euro.

TIMEX Q Timex Reissue
In acciaio. Cassa di 38 mm con lunetta girevole. Movimento al quarzo con funzione day-date. 179 euro.