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I 10 orologi del 2024 che ricorderemo

Come sempre, la fine di dicembre è il momento dei bilanci, delle riflessioni. In ambito orologiero, viene spontaneo chiedersi quali esemplari resteranno impressi nella nostra memoria come i più rappresentativi dei 12 mesi appena trascorsi. Ecco allora i 10 orologi del 2024 più memorabili – almeno secondo noi. Quelli che ricorderemo in futuro, che ci verranno in mente quando penseremo all’anno che sta per finire. Qui elencati rigorosamente in ordine alfabetico.

Per ognuno dei 10 orologi del 2024 vi forniamo i motivi che ci hanno portato a sceglierli, con una breve descrizione dei dati essenziali e il prezzo. Come vedrete, abbiamo voluto prendere in considerazione esemplari trasversali ai diversi segmenti di mercato e realizzati dalle marche più celebri, perché sono di sicuro i più indimenticabili. Se però pensate ce ne siano altri da ricordare, fatecelo sapere sui nostri social: così pubblicheremo anche i 10 orologi del 2024 più votati da voi.

AUDEMARS PIGUET (Re)Master02
Attuale interpretazione di un esemplare del 1961, ne accentua non solo le dimensioni, ma anche il carattere. E con quelle forme spigolose ispirate al Brutalismo, non passa certo inosservato. Oltretutto è ancora più d’effetto se si pensa alla “classicità” del (Re)Master01.
Cassa asimmetrica (41 mm) in Sand Gold (lega d’oro esclusiva della Casa), movimento meccanico a carica automatica, calibro 7129 di manifattura. Edizione limitata di 250 esemplari, 47.800 euro.

BULGARI Octo Finissimo Ultra Cosc
Del record in sé, francamente, ce ne infischiamo… Ma è un ultrapiatto sconvolgente per la leggerezza estrema, per l’estetica personalissima, per le interessanti soluzioni tecniche della costruzione. Impossibili da dimenticare.
Cassa (40 mm x 1,7 di spessore) e bracciale in titanio, movimento meccanico a carica manuale, calibro BVL180 sviluppato con Concepto, e con certificato ufficiale di cronometro (Cosc). Edizione limitata di 20 esemplari, 600mila franchi svizzeri.

EBERHARD & CO. Chronographe 1887 Edition Limitée
Sarà per l’estetica vintage, ispirata ai modelli degli anni Trenta conservati nel Museo aziendale. O sarà per il calibro, appositamente realizzato. Sta di fatto che questo cronografo flyback ti si imprime nella mente per non uscirne più.
Cassa (41,5 mm) in acciaio, movimento meccanico a carica manuale, calibro EB 280, sviluppato in esclusiva con Manufacture Amt. Edizione limitata di 250 esemplari, 6.960 euro.

IWC Portugieser Eternal Calendar
È il primo calendario secolare prodotto industrialmente. E ha un valore tecnico innegabile: riconosce le eccezioni degli anni bisestili nel Calendario gregoriano e riporta fasi di luna che devono essere corrette di un giorno ogni 45 milioni di anni. In sintesi è un progresso per l’intero settore.
Cassa (44,5 mm) in platino, movimento meccanico a carica automatica, calibro con 7 giorni di autonomia. 150mila franchi svizzeri.

LONGINES Conquest Heritage Central Power Reserve
Ridar vita a un “classico” con materiali, meccaniche e sensibilità di oggi è sempre meritevole. Ancor di più se il “classico” il questione – datato 1959 – ha una complicazione come l’indicazione centrale dell’autonomia residua. Che era ed è rimasta un unicum.
Cassa (38 mm) in acciaio, movimento meccanico a carica automatica, calibro L896.5 sviluppato in esclusiva da Eta. In tre versioni, 4.300 euro.

OMEGA Speedmaster Moonwatch Professional
Lasciate perdere la storiella delle tute spaziali e le altre amenità da marketing. Questo particolare Moonwatch merita di entrare nei 10 orologi del 2024 proprio per l’insolito (ma ben fatto) quadrante bianco. Dai nobili precedenti.
Cassa (42 mm) in acciaio, movimento meccanico a carica manuale, calibro Co-Axial 3861 con certificazione Metas. 8.700 euro.

PARMIGIANI FLEURIER Toric
Noi che seguiamo fin dall’inizio l’evoluzione della Marca sotto Guido Terreni, non possiamo che apprezzare il lavoro svolto sul primo orologio di Michel Parmigiani. Rivisitato da un completo restyling, è diventato uno dei dress watch più chic e raffinati del momento.
Cassa (40,6 mm x 8,8 di spessore) in oro rosa, oppure in platino; movimento meccanico a carica manuale, calibro PF780 di manifattura. Da 45mila franchi svizzeri.

PATEK PHILIPPE Cubitus
Può piacere o non piacere – cosa del tutto ininfluente. Ma è di sicuro l’orologio (o forse dovremmo dire la collezione) più discusso dello scorso autunno. Quello che ha suscitato un gran polverone, quello che ha diviso il pubblico fra detrattori e sostenitori. Davvero indimenticabile…
Cassa (45 mm) e bracciale in acciaio, oppure in acciaio e oro; movimento meccanico a carica automatica, calibro 26-330 S C di manifattura. Da 41.580 euro.

PIAGET Polo 79
Fedele riedizione dell’esemplare uscito 45 anni fa, rispetto a quello – non ce ne vogliano gli appassionati di vintage – è però una spanna sopra. Perché? Ovvio, per la qualità della meccanica: un tempo montava un movimento al quarzo, oggi un raffinatissimo ultrapiatto.
Cassa (38 mm x 7,45 di spessore) e bracciale in oro giallo godronato, movimento meccanico a carica automatica, calibro 1200P1 di manifattura. 82mila euro.

TUDOR Black Bay Chrono Pink
Che sia un omaggio alla Maglia Rosa del Giro d’Italia, all’Inter Miami o a Jay Chou poco importa. Ciò che conta è aver sdoganato il quadrante rosa su un orologio maschile – alla faccia dei vecchi tromboni più tradizionalisti.
Cassa (41 mm) e bracciale in acciaio, movimento meccanico a carica automatica, calibro MT5813 di manifattura e con certificato ufficiale di cronometro (Cosc). 5.790 euro.